E’ attesa per domani la decisione della Settima sezione della Corte di Cassazione sull’eventuale spostamento del processo per la morte di Graziella Campagna, chiesto da Gerlando Alberti jr, condannato all’ergastolo in primo grado per l’omicidio, insieme a Giovanni Sutera. Stamane il sostituto procuratore generale della Cassazione, Eugenio Selvaggi, nella sua requisitoria scritta ha chiesto di dichiarare inammissibile il ricorso con il quale Alberti ha chiesto la remissione del processo ad altra sede sostenendo che a Messina manca la necessaria tranquillità di giudizio.
Secondo Salvaggi non vi sono fondati motivi per spostare ad altra sede il processo in corso innanzi alla Corte d’assise peloritana (presidente Leanza).
Intanto non si placano le polemiche sulla fiction che racconta il caso della diciassettenne di Saponara, uccisa dalla mafia nel dicembre 1985 per aver trovato in una camicia portata a lavare nella tintoria dove lavorava un documento che non avrebbe dovuto leggere. Fa discutere infatti la decisione di far slittare ulteriormente la programmazione a seguito dell’intervento del presidente della Corte d’appello di Messina, Nicolò Fazio.
La trasmissione era prevista su Raiuno per il 10 marzo ma ieri Fazio e il procuratore generale Ennio D’Amico hanno chiesto al Ministro della Giustizia di rinviare ancora la programmazione a dopo il 18 marzo, quando la Corte d’assise dovrebbe emettere il verdetto.
Il produttore della fiction -Una vita rubata-, Alessandro Jacchia, è contrario allo slittamento e ha annunciato che sia la magistratura a decidere con un provvedimento d’urgenza se «la fiction contenga elementi che possano fuorviare i giudici togati della Corte d’assise».
Per ora, quel che è certo è che per il Pg Selvaggi l’istanza di remissione di Alberti è «manifestamente infondata» e che a Messina c’è l’equilibrio necessario per emettere un verdetto equo. Per Alberti e Sutera il sostituto procuratore generale di Messina Marcello Minasi ha chiesto la condanna all’ergastolo. Nelle more della decisione della Suprema corte, infatti, il processo a Messina è andato avanti ed in questi giorni sono in corso le arringhe difensive.
