A consegnare la medaglia d’oro al valore civile ai fratelli di Pasquale Simone Neri, il presidente Napolitano e il ministro Maroni. La cerimonia si è svolta nell'ambito della Giornata mondiale del Volontariato

Alle 11,46 di questa mattina il cuore di Messina ha pulsato forte nel grande Salone dei Corazzieri del Palazzo del Quirinale: Vittoria, Mariangela e Salvatore Neri hanno ricevuto dal Capo dello stato Giorgio Napolitano e dal Ministro degli interni Roberto Maroni, la medaglia al valore civile per il sacrificio di loro fratello, Pasquale Simone Neri.

Proprio lui, quel giovane sottoufficiale della Marina che tutti abbiamo imparato a conoscere, attraverso le addolorate parole di parenti ed amici, per l’enorme coraggio dimostrato nella fasi più concitate della tragica alluvione del primo ottobre. Perchè Simone nel buio della maledetta notte quando il nero del cielo si è confuso con quello del fango assassino venuto giù dalla montagna, è stato la luce, la speranza, la salvezza di otto persone, vive solo grazie al suo istinto.

Un riconoscimento arrivato in occasione della giornata mondiale del Volontariato: pochi istanti, strette di mano e foto di rito, sono però stati sufficienti a risvegliare l’orgoglio di una comunità spesso calpestata, nei giorni “caldi” della tragedia, da dichiarazioni fin troppo superficiali. A raccontare all’Italia intera il grande cuore di Pasquale Simone, quell’ultima frase rivolta alla fidanzata: “Sento un bambino piangere, vado ad aiutarlo, qualunque cosa accada ricordati che ti amo”. Poi il silenzio, solo il rumore della pioggia, e l’urlo di dolore nel momento in cui l’incubo si è trasformato in realtà: Simone ha salvato otto persone sacrificando la propria vita.

Un riconoscimento arrivato a distanza di due mesi e purtroppo -macchiato- da troppe polemiche.

(foto Sturiale)