Una dichiarazione che manda su tutte le furie il Comitato Pendolari, che replica: a che titolo allora il Governo continua a finanziare la realizzazione dei mezzi navali per conto di Rete Ferroviaria Italiana?
Da oggi, martedì 28, fino al prossimo venerdì 31 ottobre, saranno modificati gli orari di servizio di collegamento tra Messina e Reggio Calabria. Salterà la corsa in partenza da Messina alle 12:00 e quella in partenza da Reggio Calabria alle 13:00. Inoltre da Messina la corsa delle 8:30 partirà alle 9:05 e dalla Calabria alle ore 9:50 invece delle 9:30. Le corse in partenza da Messina alle 6:40 e quelle in partenza da Reggio Calabria alle 7:35 saranno effettuate, in via straordinaria, con la nave bidirezionale ”Fata Morgana”. La nave veloce ”Tindari Jet” invece rimane ferma in attesa della consegna del pezzo da sostituire da parte della ditta fornitrice.
Ma oltre ai disagi, ci sono delle dichiarazioni dei vertici di Rfi che infastidiscono ancor di più coloro i quali per lavoro o per studio fanno la spola tra le due città. I vertici di Bluvia hanno infatto dichiarato che i collegamenti veloci sulla rotta Messina – Reggio Calabria e viceversa non rientrano fra i servizi universali, che deve effettuare per garantire la continuità territoriale fra il Continente e l’Isola. Un punto di vista discutibile a cui ha risposto il presidente del Comitato Pendolari Pietro Interdonato: -E’ con grande sdegno che apprendiamo, per la seconda volta nel giro di pochi giorni, l’irresponsabile dichiarazione di Rfi – spiega. A proposito intendiamo ricordare all’ inadeguato vertice aziendale, l’accordo programma 1996-2000 nel quale erano stato finanziato e deliberato l’acquisto di tre catamarani per rinforzare la flotta per i collegamenti di cui sopra . A questo punto sorge spontanea la domanda: a che titolo il Governo continua a finanziare la realizzazione dei mezzi navali per conto di Rfi? O sotto c’è tanto di quel marcio o la torta deve essere “inghiottita- (vista l’amara esperienza del gommato), con terzi sulle spalle dei poveri, inermi, onesti cittadini-.
(foto Peppe Caridi)