Il sindacato OrSa vicino ai lavoratori e al gruppo Gi.Cap. In mattinata sit-in di fronte la prefettura

Il sindacato OrSa vicino ai lavoratori e al gruppo Gi.Cap. In mattinata sit-in di fronte la prefettura

Redazione

Il sindacato OrSa vicino ai lavoratori e al gruppo Gi.Cap. In mattinata sit-in di fronte la prefettura

mercoledì 01 Aprile 2009 - 07:37

«Messina non può permettersi di creare altri poveri» afferma il segretario Mariano Massaro che aggiunge «il disagio dei lavoratori non può essere strumento di scontro per vecchie questioni economiche»

«Non avremmo mai pensato di intervenire a sostegno di un datore di lavoro, ma a Messina, la città dei paradossi, succede anche questo». A parlare è Mariano Massaro, segretario regionale dell’OrSa, contattato ieri dai lavoratori dell’Ard Discount di Maregrosso che, a causa di un cavillo burocratico, rischia la chiusura. Una situazione diversa rispetto alle solite vertenze dello Stretto (Atm Ato3, Rfi, coop. Garibaldi, mense ospedaliere) quella che il rappresentante sindacale ha trovato davanti a sé una volta giunto di fronte i locali del supermercato gestito dal gruppo Gi.Cap. In questa nuova vertenza occupazionale, infatti, i gestori dell’esercizio commerciale non ricoprono certo il ruolo dei “cattivi”, ma di coloro che, esattamente come i dipendenti, rischiano di subire le conseguenza di una “querelle” a loro estranea.

La Suap, ufficio Annona e Mercati del Comune, che si impegna a rilasciare le autorizzazioni per consentire lo svolgimento delle attività commerciali, ha infatti le mani legate a causa di un contenzioso in atto tra il consorzio Asi e il proprietario dei Capannoni che ha dato in affitto la struttura al gruppo Gi.Cap: «Nel confronto con i rappresentanti del gruppo abbiamo avuto modo di apprendere che l’affitto del locale è passato attraverso la regolare esibizione delle autorizzazioni necessarie da parte del proprietario: piano di viabilità, impatto ambientale, destinazione d’uso. Quest’ultimo requisito – spiega Massaro – sembrerebbe riferito alla fase di costruzione e ultimati i lavori andava integrato con l’istanza per la destinazione d’uso definitiva. Per anticipare i tempi, di tale passaggio conclusivo si sarebbe incaricata la G.iCap che aveva tutto l’interesse a definire in tempi brevi le autorizzazioni necessarie allo stabile che ospita l’attività commerciale. Contro ogni logica aspettativa l’istanza è stata respinta dall’ Asi per un debito che il proprietario del locale non avrebbe saldato e per il quale c’è un contenzioso in corso, da qui l’intervento dell’Annona che ha ordinato la chiusura dei locali e il conseguente blocco dell’attività produttiva».

Nessuna violazione delle norme igieniche né di scurezza, dunque, alla base di una situazione che a distanza di 24 ore ha assunto i contorni di una vera e propria vertenza e che, come avvenuto in tutti gli altri casi, prima di vedere scritta, nel bene o nel male, la parola fine, sbarca al Palazzo del Governo dove questa mattina è previsto un sit-in in attesa che il prefetto Francesco Alecci incontri una delegazione di lavoratori e sindacalisti per cercare di capire quali siano i margini di risoluzione della vicenda.

A margine, un’ultima osservazione-riflessione da parte del segretario Mariano Massaro: «Nell’hinterland messinese sono circa 450 le maestranza impiegate nei supermercati del gruppo Gi.Cap, il diritto costituzionale al lavoro non può attendere le lungaggini della burocrazia e della giustizia, l’Asi. e il proprietario dello stabile avranno tempo e modo per definire i loro contenziosi nelle sedi appropriate, il disagio dei lavoratori non può essere strumento di pressione per risolvere vecchie questioni economiche. Messina non può permettersi di creare altri poveri».

(foto Dino Sturiale)

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