Spanò: «Messina e il mezzogiorno abbandonati e umiliati dal Governo».

Spanò: «Messina e il mezzogiorno abbandonati e umiliati dal Governo».

Spanò: «Messina e il mezzogiorno abbandonati e umiliati dal Governo».

mercoledì 23 Luglio 2008 - 14:37

Sconsolante analisi della situazione politico-economica nel commento del segretario generale della Cgil di Messina

Ieri la riunione del Comitato direttivo della Cgil di Messina, l’organismo del quale fanno parte i dirigenti provinciali di tutte le categorie e dei diversi distretti in cui è articolata la Cgil. Oggi il segretario generale Franco Spanò (nella foto) traccia un quadro della situazione politico-economica della provincia e lancia l’allarme: «Mentre ogni giorno assistiamo alla chiusura di aziende storiche e importanti della nostra provincia, che significa centinaia di lavoratori licenziati, famiglie che perdono il proprio reddito e denaro che viene a mancare alla nostra già debole economia di zona, la politica incredibilmente tace».

La lista dei recenti fallimenti economica è lunga: «A partire dai collegamenti con le isole minori, proseguendo con la crisi dell’ ex -Jolly hotel-, quella del pastificio -Puglisi- insieme ai -Molini Gazzi-, la camiceria -Castello-, solo per citare i casi più eclatanti, ma ci sarebbero anche le cooperative sociali, la -Futura- per esempio, che da febbraio non dà lo stipendio a circa 150 persone».

Spanò sottolinea come, nonostante invitate a intervenire in ognuna delle vertenze chiave di questa fase, né il sindaco né il presidente della Provincia hanno ritenuto doveroso intervenire o tentare di individuare soluzioni, idee, proposte per salvare le aziende e i posti di lavoro. «Tranne qualche parola spesa inutilmente per il Messina calcio, nessun intervento ad oggi è stato fatto per cercare soluzioni alle varie crisi. Tutto questo accade mentre il Governo nazionale, spinto dai furori nordisti della Lega, taglia risorse già destinate alle nostre aree e annuncia un federalismo fiscale che taglierà centinaia di milioni di fondi alle regioni più povere, al mezzogiorno. Dopo i 500 milioni destinati al potenziamento della viabilità di Calabria e Sicilia, i 20 milioni per la sicurezza nello Stretto di Messina, i 50 milioni della banda larga al Mezzogiorno, fondi tagliati per finanziare il taglio dell’Ici, si passerà agli ospedali e alla sanità che si allontanerà sempre più da quella delle regioni del centro nord.»

Il segretario generale della Cgil di Messina, dopo l’analisi condotta con i dirigenti del sindacato, chiama quindi alle proprie responsabilità politici e amministratori. Ancora sull’emergenza Messina, Spanò richiama l’attenzione sui Poteri speciali affidati al prefetto Alecci e sul Tavolo istituzionale che avrebbe dovuto occuparsi della città dello Stretto e di cui non si hanno più notizie: «Accanto alle vertenze dell’ultimo mese, a Messina resta invariata la situazione che al tempo del governo Prodi fece optare per il conferimento dei Poteri speciali al prefetto. Bloccati gli svincoli di Giostra e Annunziata, così come la viabilità e il completamento del porto di Tremestieri, Rfi continua a denigrare e a abbandonare la nostra area. Persino il Tavolo istituzionale a Messina è rimasto incompiuto. Serve un’azione forte e congiunta di tutti i soggetti. Per questo, sulla base di una Piattaforma programmatica, la Cgil insieme a Cisl e Uil avvierà nei prossimi giorni una serie di incontri con i sindaci e il Presidente della provincia, nell’auspicio che insieme si possa davvero invertire questo trend».

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