Millecinquecento euro al mese e avrebbero avuto protezione all’interno del cantiere che si sta occupando della costruzione di palazzine popolari a villaggio Matteotti. Con l’accusa di tentata estorsione, aggravata dal metodo mafioso i Carabinieri hanno sottoposto a fermo il 31enne Antonino Giordano.

L’8 settembre scorso sono stati consegnati i lavori alla ditta palermitana per la realizzazione di palazzine nell’are adel villaggio Matteotti. Nemmeno il tempo di allestire il cantiere che come raccontato dalla vittima, Giordano, ha alle spalle qualche precedente sempre per estorsione, ha fatto visita agli operai.

Dall’iniziale richiesta di 1500 euro, il 31enne aveva acconsentito che si scendesse a 800 euro. Ma l’imprenditore non si è lasciato intimidire e si è subito rivolto a delle associazioni antiracket aderenti alla Federazione Antiracket Italiana. Come poi denunciato dall’imprenditore ai Carabinieri, Giordano nelle ultime settimane si era recato in più circostanze presso il cantiere della ditta, presentandosi in veste di emissario di un clan operante nella zona e richiedendo il versamento delle 800 euro mensili come prezzo per garantire “protezione” del cantiere da eventuali incendi o danneggiamenti.

Ieri in esecuzione di un decreto emesso dai Sostituti Procuratori Angelo Cavallo e Maria Pellegrino, i carabinieri hanno rintracciato e sottoposto a fermo Antonino Giordano. Oggi per l’uomo l’udienza di convalida del fermo.