-Terremoto Atm-. Il Commissario Domenico Manna rassegna le sue dimissioni, i lavoratori irrompono a Palazzo Zanca

-Terremoto Atm-. Il Commissario Domenico Manna rassegna le sue dimissioni, i lavoratori irrompono a Palazzo Zanca

Redazione

-Terremoto Atm-. Il Commissario Domenico Manna rassegna le sue dimissioni, i lavoratori irrompono a Palazzo Zanca

venerdì 21 Novembre 2008 - 11:15

In tarda mattinata i dipendenti arrivano al Comune, ma la seduta del consiglio viene rinviata al pomeriggio. Prosegue l'Assemblea permanente

Confermata la notizia secondo cui il commissario dell’azienda trasporti Domenico Manna ha presentato al sindaco Buzzanca la sua lettera di dimissioni, dandogli tempo una settimana per decidere sul da farsi. Si attende ora la risposta del primo cittadino che dovrà pronunciarsi in merito alla vicenda. Alla base della scelta di Manna, il rifiuto ad autorizzare il pagamento degli stipendi senza contributi. Con quei 2,5 milioni di euro previsti da mandato, infatti, si possono pagare o due stipendi senza contributi o solo una mensilità contributi compresi. Sul destino del trasporto cittadino continua dunque a piovere sul bagnato.

Durante la seduta di questa mattina i dipendenti Atm hanno fatto il loro ingresso nell’aula del consiglio dove, dopo qualche minuto, la situazione è degenerata. Ad -accendere- gli esasperati animi dei lavoratori, una risposta data dal presidente del Consiglio Pippo Previti. Quest’ultimo, infatti, alla domanda dei dipendenti che chidevano quando si sarebbe iniziato a discuetere dell’Atm, ha risposto: -Silenzio o faccio sgomberare l’aula-. Prevedibile ed immediata la reazione della rappresetanza dell’azienda, che ha iniziato a fischiare e ad intonare cori di protesta contro tutta l’aula. Ma la tensione ha sfiorato il picco, rendendo quindi necessario l’intervento delle forze dell’ordine, quando uno dei lavoratori ha minacciato di gettarsi dai banchi superiori della stanza. In qualità di vice-presidente, ha dunque preso il posto di Pippo Previti, Pippo Trischitta, che per -placare- gli animi ha ben pensato di invitare i vigili a prendere le generalità di tutti i lavoratori lì presenti. Una mossa che ottiene l’effetto contrario. Poco dopo ci riprovava Previti a far tornare la quiete rendendosi disponibile al confronto con una delegazione dei lavoratori: ma niente da fare, il clima risultava eccessivamente caldo, tanto da costringere ad aggiornare la seduta alle ore 14.15. I dipendenti della municipalizzata non hanno però atteso la ripresa dei lavori, ma sono tornati in azienda, dove prosegue l’assemblea permanente.

Questa la cronaca dei fatti. Tuttavia è necessario fare una premessa speigando il perchè della -partecipazione- dei lavoratori a Palazzo Zanca. In seduta si sarebbe infatti dovuto discutere quell’ordine del giorno, presentato su iniziativa di due consiglieri di Risorgimento Messinese, Nino Carreri e Salvatore Serra e che ha trovato l’appoggio anche di altri 14 colleghi, in cui si richiedeva all’amministrazione comunale, con sindaco e giunta in testa, di -sacrificare- le proprie tasche in segno di solidarietà ai dipendenti senza stipendio.

I lavoratori diretti verso piazza Muncipio avevano così motivato il loro spostamento, dichiarando di voler assistere a quanto sarebbe stato detto in aula, ma mostrando altresì solidarietà verso quei consiglieri che avevano sostenuto e promosso l’iniziativa a loro favore. Queste, stando alle dichirazioni, le intenzioni dei dipendenti. Una parola più di un’altra ha però contribuito a scatenare quanto sopra descritto.

E intanto questa mattina è stata compatta, anzi compattissima, l’assemblea dei lavoratori che nell’auditorium di via La Farina ha parlato ai giornalisti ribadendo la propria posizione: «Non avverrà alcuna smobilitazione fin quando Lombardo non deciderà di riceverci così come fatto con Catania e Palermo». Questa volta dunque i “680- dipendenti, facendo soprattutto leva su una ritrovata unità, non hanno intenzione di fare neanche un passo indietro. Dalla Regione è arrivato il numero di mandato per il pagamento del 4 trimestre 2008, che ha subito un pignoramento di 250 mila euro diventando così di circa 2,5 milioni di euro. “Uno su tre- però come spiegano i lavoratori non è più sufficiente, -il salario è un’emergenza, il futuro un’esigenza-.

Dal punto di vista politico la prossima tappa adesso dovrebbe essere prevista per il 28 novembre, data in cui, su proposta di Trischitta, si dovrebbe tenere una seduta aperta del consiglio alla quale saranno invitati a partecipare il sindaco Buzzanca, il presidente della Provincia Ricevuto, i deputati messinesi all’Ars e ovviamente sindacati e rappresentanti dei lavoratori.

Caspanello-De Pasquale-Rigano

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