Reportage fotografico in alcuni punti del litorale messinese, tra barche-cassonetti e cimiteri di auto. L'ing. Pino dell'Ato3: «Stiamo tentando di programmare interventi giornalieri»
La frase a effetto -Messina è all’ultima spiaggia- potrebbe ottenere un significato più concreto di quello semplicemente metaforico. L’ultima spiaggia è quella pulita, quella che è diventato sempre più difficile trovare. La sporcizia dilaga lungo il litorale messinese, da nord a sud, e sono troppo rare le -isole felici- che non siano i lidi privati, che provvedono singolarmente, avendo la concessione totale dello spazio, alla pulizia del proprio tratto di spiaggia. Lo scenario che ci viene mostrato dal nostro reportage fotografico (vedi la fotogallery a cura di Dino Sturiale) è in certi casi deprimente: batterie semisepolte sotto la sabbia a pochi passi dai bambini che giocano, barche utilizzate come veri e propri cassonetti-discariche, cimiteri di auto e pezzi di veicoli abbandonati a fianco dei bagnanti, suppellettili vari e cittadini che, in preda all’esasperazione, provvedono personalmente a rimuovere ciò che possono.
Le responsabilità di tutto questo sono da attribuire in parte alla sempre esistente inciviltà di troppi messinesi, che non esitano più di tanto a riversare sulla spiaggia cartacce, resti del pranzo se non rifiuti molto più ingombranti, e in parte al servizio di pulizia, curato dall’Ato3, e che evidentemente si dimostra insufficiente. Sarebbe troppo facile, però, lanciare semplicistiche accuse nei confronti dell’azienda di via Cavalieri della Stella. Per questo abbiamo parlato con l’ing. Santi Pino dell’Ato, che ci informa sullo stato dell’arte e ammette che il servizio potrebbe essere di gran lunga migliorato, specificando però che, come sempre, alla base c’è un problema economico.
«La prima fase di interventi – spiega Pino – della durata di venti giorni, si è conclusa nel mese di giugno. Adesso partirà la fase della manutenzione ordinaria, che per il momento prevede nove interventi nel mese di luglio e sedici ad agosto. Questo è il programma iniziale, ma ci rendiamo conto che non basta, per questo stiamo tentando di organizzare interventi giornalieri. Il problema è sempre di tipo economico: le somme che ci sono state messe a disposizione non sono sufficienti a coprire totalmente il servizio. Consideriamo che alla pulizia delle spiagge è stato destinato il 50 per cento in meno rispetto all’anno scorso». In cifre parliamo di 158mila euro, dei quali 130mila ripartiti tra i sei lotti nei quali, da Orto Liuzzo a Giampilieri, è suddivisa la costa del territorio comunale (lidi esclusi, naturalmente). «Diciamo anche – aggiunge Pino – che molto spesso il messinese non ci aiuta, e quasi sempre manca quella educazione ambientale che darebbe una grossa mano a mantenere pulite le spiagge».
Foto Dino Sturiale
