I tutor precari del gruppo Cepu/Grandi Scuola di Messina appoggiano i colleghi di Bologna e si dicono pronti ad affiancarli nella battaglia per il rinnovo del contratto

I tutor precari del gruppo Cepu/Grandi Scuola di Messina appoggiano i colleghi di Bologna e si dicono pronti ad affiancarli nella battaglia per il rinnovo del contratto

I tutor precari del gruppo Cepu/Grandi Scuola di Messina appoggiano i colleghi di Bologna e si dicono pronti ad affiancarli nella battaglia per il rinnovo del contratto

martedì 10 Giugno 2008 - 12:29

Prossimo appuntamento fissato per il 12 giugno quando i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil incontreranno i vertici Cepu per discutere del rinnovo del contratto di lavoro

Organizzata questa mattina nei locali della Camera del Lavoro, una conferenza stampa indetta dalla Nidil –Cgil di Messina, per mostrare appoggio ai tutor precari del Gruppo Cepu Grandi Scuola di Bologna, che proprio ieri per manifestare il proprio dissenso al sempre più concreto rischio di un mancato rinnovo del contratto di lavoro, hanno organizzato uno sciopero lasciando completamente vuota la sede bolognese.

Decisione di incrociare le braccia che, come ha affermato il segretario sindacale della Nidil-Cgil di Messina Daniele David, non poteva non avere le ripercussioni: “Il nostro ritrovarci qui oggi – ha dichiarato David accompagnato da una rappresentanza di lavoratori precari del gruppo Cepu che nella città dello stretto raggiungono un totale di 30 unità – dipende prima di tutto dalla voglia e dal desiderio di mostrare la nostra completa solidarietà ai colleghi romagnoli che hanno già subito ritorsioni per il solo fatto di avere ricorso al loro sacrosanto diritto di sciopero-.

La possibilità di esprimere il proprio dissenso, ha infatti aggiunto David visibilmente amareggiato nel darci conto della situazione di Bologna, diventa ancora più complicata quando si è alle dipendenze di un datore di lavoro privato che con molta più facilità impone al lavoratore le proprie condizioni e decisioni.

Il 90% dei tutor è impegnato da Cepu/Grandi Scuole con contratti a progetto: senza retribuzioni in linea con il CCNL di settore, senza diritti sociali e senza tutele da licenziamenti immotivati. I tutor precari però non si arrendono e sono pronti ancora a dare battaglia per far valere le loro ragioni. Il prossimo appuntamento è fissato per il 12 giugno, giornata in cui Cgil, Cisl e Uil incontreranno i vertici Cepu–Grandi scuole: al centro della trattativa la stabilizzazione del rapporto di lavoro. Se i tentativi di mediazione tra sindacati e datori di lavoro dovessero però rivelarsi un buco nell’acqua, le proteste dei precari continueranno ad oltranza.

“A mio avviso, il malessere e l’odio sociale diventati una costante nella realtà del nostro tempo – ha concluso David – affondano le loro radici proprio nella mancanza di gratificazione lavorativa che ogni individuo è costretto a sopportate e che finisce col generare in ognuno un stato di intolleranza nei confronti di chi ti sta intorno. In particolare sul luogo di lavoro dove ci si guarda con profondo sospetto e dove tutti vengono visti come potenziale nemici da cui difendersi-.

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