La vertenza ‘Cooperativa Agrinova2000’ dirottata a Palazzo Zanca. Capone: «La situazione non è semplice»

La vertenza ‘Cooperativa Agrinova2000’ dirottata a Palazzo Zanca. Capone: «La situazione non è semplice»

Redazione

La vertenza ‘Cooperativa Agrinova2000’ dirottata a Palazzo Zanca. Capone: «La situazione non è semplice»

martedì 14 Aprile 2009 - 12:42

I lavoratori continuano il loro presidio davanti ai cancelli del cimitero. In mattinata una delegazione è stata ricevuta dal vice-sindaco Ardizzone e dall’assessore Capone che domani si recheranno a Palermo per affrontare il problema in sede regionale

Al tredicesimo giorno di protesta una delegazione dei lavoratori della Cooperativa ‘Agrinova2000’ addetti ai servizi di manutenzione e verde dei 17 cimiteri della provincia, sono stati ricevuti a Palazzo Zanca per discutere di quella che gli stessi rappresentati della giunta hanno definito una “situazione decisamente complicata”. Seduti intorno ad un tavolo il vice-sindaco Ardizzone l’assessore al lavoro Capone ed alcuni rappresentanti della Commissione Regionale per l’Impiego giunti in riva allo stretto per discutere della vertenza, hanno analizzato tutte le carte nella speranza di poter trovare una soluzione per le 38 famiglie costrette a vivere ormai da mesi con 80 euro al mese e molto delle quali accampate da più di due settimane all’interno delle loro auto.

«Si tratta di una situazione non facile – ammette Capone – che cercheremo di risolvere in qualche modo. Domani con il vice-sindaco saremo a Palermo per discutere del problema in sede regionale anche con i vertici di Italia Lavoro, ente del Ministero del lavoro che collabora con le regioni per cercare di far fronte alla varie emergenze occupazionali del territorio». Una complessità che, come sottolinea il rappresentante dell’Ugl Gaetano Quartarone anch’egli presente all’incontro di questa mattina, non è certo una novità, ma solo il risultato di anni di immobilismo da parte delle precedenti amministrazioni: «Oggi finalmente ci si è resi contro di quanto denunciamo ormai da più di dieci anni e cioè che nessuno si sia mai mosso per darci delle garanzie – dichiara Quartarone -. A questo punto però è prima di tutto necessario far fronte all’emergenza sociale che si è venuta a creare, e successivamente attivare tutte le procedure ordinarie affinché si trovi una soluzione».

(foto Dino Sturiale)

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