Vertenza Ssr: sindacati e Asl 5 trovano l'intesa

Vertenza Ssr: sindacati e Asl 5 trovano l’intesa

Vertenza Ssr: sindacati e Asl 5 trovano l’intesa

martedì 29 Luglio 2008 - 09:14

L'Asl 5 sospende i licenziamenti e garantisce una parte dei fondi per pagare gli stipendi e per incrementare il budget 2008

Ottime notizie sul fronte Ssr. Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl hanno ottenuto ieri dall’Asl la sospensione dei paventati 70 licenziamenti (su 150 lavoratori) e la garanzia di un finanziamento di 200 mila euro per saldare i debiti, e di ulteriori 200 mila euro (provvisori) per incrementare il budget. Il direttore generale dell’Azienda sanitaria, Salvatore Furnari, e il direttore amministrativo, Francesco Colavita, hanno accolto le richieste dei sindacati. Furnari si è spinto anche oltre, dichiarando di essere pronto a dimettersi se la Regione non darà alla nostra provincia il giusto riconoscimento aumentando l’ammontare dei fondi.

Una presa di posizione condivisibile, se si pensa che la provincia di Messina sconta una disparità di trattamento evidente rispetto a quella di Catania. Quest’ultima conta 1 milione e 100 mila abitanti, e ha avuto assegnati 80 milioni, mentre Messina ha avuto solo 15 milioni e mezzo di budget, a fronte di una popolazione di circa 650 mila abitanti.

I licenziamenti, in realtà, sono stati sospesi fino al 15 settembre, ma questo suona già come un successo per quei lavoratori che hanno temuto di perdere il posto. E, in più, a breve la Società avrà anche i soldi per pagare le due mensilità arretrate.

Una crisi solo rimandata? Il direttore generale Furnari avrebbe individuato una fonte di finanziamento alternativo, visti i tagli del settore riabilitativo. La Regione dovrebbe destinare a questo scopo 1 milione e mezzo di euro in origine previsti per le cure fuori regione. Una soluzione che somiglia alla coperta troppo corta, da qualunque parte la tiri non riesce mai a coprirti del tutto.

Sotto accusa gli sprechi, il problema principale della Pubblica Amministrazione, e della Sanità in particolare. Lo hanno ribadito i segretari provinciali confederali di settore, Lillo Oceano, Saro La Rosa e Pippo Calapai: «La diminuzione delle risorse destinate all’assistenza riabilitativa territoriale crea gravi disagi agli utenti, circa 2000 assistiti, causando la creazione di lunghe liste di attesa e compromettendo il programma riabilitativo e le possibilità di recupero. Invece di ridurre in maniera più incisiva gli sprechi e di risparmiare sulle consulenze, si vanno a tagliare i posti di lavoro e i servizi per una fascia debole che ha bisogno di continuità assistenziale».

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