Violenza su due sorelline di 8 e 5 anni: indagate la madre, il convivente e la zia

Violenza su due sorelline di 8 e 5 anni: indagate la madre, il convivente e la zia

Violenza su due sorelline di 8 e 5 anni: indagate la madre, il convivente e la zia

giovedì 18 Giugno 2009 - 12:48

Per quasi due anni le bambine sono state costrette a subire violenze fisiche e psicologiche. Lunedì previsto l'incidente probatorio

All’orrore non c’è mai fine ma quando il male proviene dall’interno della famiglia lo sdegno si moltiplica. E’ il caso dell’ultima storia che racconta di terribili violenze consumate fra le mura domestiche.

Due sorelline di 8 e 5 anni sono state costrette, per quasi due anni, a subire violenze fisiche ma anche psicologiche da parte della madre e del suo compagno. A loro qualche volta si aggiungeva la sorella della donna che con comportamenti incomprensibili ha contribuito a destabilizzare la personalità delle due incolpevoli bambine.

Ma la turpe vicenda è venuta a galla grazie al racconto delle sorelline che si sono confidate con il padre. Le indagini della Squadra Mobile di Messina ha portato ad iscrivere sul registro degli indagati per violenza sessuale, maltrattamenti, violazione degli obblighi di assistenza familiare e violenza privata la madre delle due bambine (31 anni), il convivente (39 anni) e la zia delle piccole (36 anni).

Tutti lunedì prossimo dovranno comparire davanti al gip Massimiliano Micali per l’incidente probatorio con l’assistenza di psicologi e medici legali.

La storia iniziò nei primi mesi del 2006 quando la donna si separò dal marito e gli furono affidate le due bambine. Intanto aveva avviato una nuova relazione con un uomo che iniziò a frequentare l’abitazione della compagna. Ma qualche tempo dopo il padre delle piccole intuì qualcosa.

Le bimbe si comportavano in maniera strana. Qualcosa non lo convinceva e spinse per conoscere la verità. Fu la più grande delle due a raccontare tutto al padre, le violenze subite, le angosce, i comportamenti della madre. Scattò la denuncia, un fascicolo fu aperto dal sostituto procuratore Ammendola e la Squadra Mobile portò a galla una vicenda che con il passare del tempo assunse contorni sempre più inquietanti.

Dal racconto emerse che nel giugno 2006 il convivente della madre costrinse la più grande ad avere rapporti con lui. Cominciò baciandola e toccandola nelle parti intime per poi andare anche oltre.

La madre si lasciò ad andare a comportamenti a dir poco folli. Spesso portava con se le figlie e le costringeva ad assistere mentre in macchina aveva rapporti sessuali con diversi uomini. A volte le conduceva in un piccolo cimitero e le mostrava teschi ed altre ossa umane. In un caso lo stesso folle comportamento fu tenuto dalla sorella della donna. Ma non è tutto perché le due bambine erano costrette a subire anche altri soprusi. Venivano lasciate a digiuno per diversi giorni e minacciate con un coltello per impedir loro di raccontare tutto al padre. Per un po’ le minacce e la paura sortirono effetto. Poi le bambine, disperate, crollarono e si confidarono con il genitore facendo partire l’inchiesta giudiziaria che finalmente le ha liberate da persecutori senza scrupoli.

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