Torrenova, anche per l'ARPA l'impianto a biomasse va sottoposto alle autorizzazioni regionali

Torrenova, anche per l’ARPA l’impianto a biomasse va sottoposto alle autorizzazioni regionali

Giovanni Passalacqua

Torrenova, anche per l’ARPA l’impianto a biomasse va sottoposto alle autorizzazioni regionali

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sabato 11 Luglio 2015 - 22:06

L'Ente ha relazionato su due dei tre progetti autorizzati tramite PAS dal sindaco Castrovinci. Intanto, continuano le polemiche tra quest'ultimo e il comitato “No Biomasse – No Pirolisi”

Continua la battaglia tra il sindaco di Torrenova, Salvatore Castrovinci, e il comitato “No Biomasse – No Pirolisi” sulla Procedura Abilitativa Semplificata concessa per la costruzione di tre impianti a biomasse nel territorio compreso tra Caprileone, San Marco d'Alunzio e la stessa Torrenova. A esacerbare le tensioni hanno contribuito due relazioni dell'ARPA, richieste dallo stesso Castrovinci, e l'intervista autogestita in cui il sindaco ha attaccato Giuseppe Musarra, membro del comitato e del consiglio direttivo del GAL Nebrodi Plus.

Le relazioni dell'ARPA In risposta a una richiesta di verifica della “sussistenza o meno di possibili effetti pericolosi sull’ambiente e sulla popolazione” di due degli impianti citati, inviata a maggio dal sindaco Castrovinci – dopo le autorizzazioni, fa notare il comitato – l'ARPA ha espresso alcune perplessità, sia sulla incompletezza della documentazione presentata, sia sulla procedura autorizzativa concessa agli impianti. Nel caso della centrale in contrada Pietra di Roma la risposta è perentoria: “Si ritiene che l’impianto descritto, di potenza termica nominale di 2500 Kwt, non rientri tra gli “impianti e attività in deroga”. Il progetto andrebbe dunque sottoposto alle autorizzazioni regionali, e dunque a VIA e VAS, e non alla PAS concessa dal Comune. Per quel che riguarda la centrale di contrada Cuba, l'ARPA non è stata addirittura in grado di comprendere, in base alla documentazione, quale fosse l'effettiva potenza dell'impianto. Mancano poi, in entrambi i casi, dati sulla tipologia esatta del combustibile impiegato, sui volumi – e il conseguente inquinamento – dell'indotto e sul rumore prodotto. Non si hanno inoltre notizie del terzo impianto – e la cosa ha suscitato, ovviamente, ulteriori critiche da parte del comitato.

La polemica con Musarra. Giovedì sera Castrovinci ha scelto però di rilanciare. Nel corso di un'intervista autogestita, il sindaco ha infatti difeso il suo operato, citando una nota dell'Assessorato regionale all'Energia – che ha ritenuto corretta la scelta di sottoporre a PAS i progetti per gli impianti – e attaccando il consigliere del direttivo GAL Nebrodi Plus, Giuseppe Musarra, che è anche un attivista del comitato “No Biomasse – No Pirolisi”. Castrovinci ha criticato l'ambiguità di Musarra, che avrebbe votato la richiesta di un finanziamento per un impianto a biomasse. La risposta di Musarra non si è fatta attendere: “Nella riunione in questione abbiamo votato richieste di finanziamento per 5 impianti fotovoltaici e uno per la produzione di pellet. Castrovinci mistifica la realtà in malafede; risponda invece alle perplessità sollevate dall'ARPA e, precedentemente, dal Ministero della Salute. Non è più tempo di fare il gioco delle tre carte”. A stretto giro, è arrivata poi la controreplica del sindaco di Torrenova: “Anche se si sostituisce la parola “biomasse” con “pellet” stiamo comunque parlando di un impianto uguale a quelli da noi autorizzati; è inutile che Musarra minacci querele, perché sarebbero cause perse in partenza”

Il mancato confronto. Le posizioni tra Castrovinci e il comitato sembrano dunque sempre più distanti. Il sindaco si è più volte detto disponibile a confrontarsi pubblicamente, accusando però alcuni oppositori di personalismi politici e pretendendo le scuse del comitato; gli attivisti, dal canto loro, non sono disposti né a scusarsi, né a confrontarsi se prima Castrovinci non ritirerà le autorizzazioni concesse. In questo clima, le ultime dichiarazioni non fanno che confermare il progressivo innalzarsi delle tensioni. E lo scontro finirà probabilmente all'Assessorato all'Energia, dove Angelo Corpina, opinion leader del comitato, vuol portare i progetti dei tre impianti, convinto che la presa di posizione dello stesso sia viziata dall'incompletezza delle informazioni, visti anche i pronunciamenti degli altri enti. Intanto, l'associazione Euravia Onlus ha annunciato, in un comunicato congiunto con Legambiente Nebrodi, il suo sostegno alla campagna portata avanti dal comitato. Le due associazioni hanno anche espresso sgomento per la querela ai danni del comitato stesso da parte della ditta Nautilus Srl. Resta dunque incerto il futuro dei progetti; la vicenda sembra solo agli inizi.

Giovanni Passalacqua

2 commenti

  1. Settimo Libero 12 Luglio 2015 08:49

    Legambiente e Affiliati dicono No a impianti di nuova generazione per la produzione di energia elettrica, dicono No a impianti per il trattamento dei rifiuti, allora non resta che adottare la strategia ZERO.
    Cosa significa strategia ZERO, liberare la Sicilia da impianti industriali che hanno emissioni in atmosfera, cioè tutte le attività di trasformazione del petrolio e indotti annessi.
    Azzerare ogni forma di industria e favorire esclusivamente agricoltura e turismo, per quanto riguarda i rifiuti basta non produrli, per l’energia solo fotovoltaico ed eolico, quelli che non possono permettersi una simile installazione utilizzino candele.
    La Sicilia ha detto No al progresso industriale, dice Si al passato.
    Sicilia, terra di scirocco.
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  2. Settimo Libero 12 Luglio 2015 08:49

    Legambiente e Affiliati dicono No a impianti di nuova generazione per la produzione di energia elettrica, dicono No a impianti per il trattamento dei rifiuti, allora non resta che adottare la strategia ZERO.
    Cosa significa strategia ZERO, liberare la Sicilia da impianti industriali che hanno emissioni in atmosfera, cioè tutte le attività di trasformazione del petrolio e indotti annessi.
    Azzerare ogni forma di industria e favorire esclusivamente agricoltura e turismo, per quanto riguarda i rifiuti basta non produrli, per l’energia solo fotovoltaico ed eolico, quelli che non possono permettersi una simile installazione utilizzino candele.
    La Sicilia ha detto No al progresso industriale, dice Si al passato.
    Sicilia, terra di scirocco.
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