Taormina. "Il voto di scambio politico-mafioso”, presentazione a Casa Cuseni

Taormina. “Il voto di scambio politico-mafioso”, presentazione a Casa Cuseni

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mercoledì 10 Gennaio 2018 - 09:37

Il libro di Andrea Leccese e Mario Michele Giarrusso vuole essere un’esegesi della norma rivolta a chiunque, non solo ai politici o ai giuristi

TAORMINA. Sarà presentato oggi pomeriggio (mercoledì) nei locali del Museo di Taormina “Casa Cuseni, libro “Il voto di scambio politico-mafioso” di Andrea Leccese e Mario Michele Giarrusso. “Questo libro – spiega Rosario Puglia, organizer del meetup Taorminesi in movimento – vuole essere un’esegesi della norma rivolta a chiunque, non solo ai politici, ai giuristi o ai lettori de Il Sole 24 ore, ma anche all’operaio e alla casalinga. A tutti. I cittadini – prosegue – devono essere consapevoli e informati dei danni provocati alla società dalla cattiva politica al servizio delle mafie. La società civile va messa in guardia, perché possa esercitare una pressione più incisiva di quella dei poteri forti. Mario Michele Giarrusso ha dedicato tutto il suo impegno nella lotta alle mafie, intervenendo con forza, nell’aula del Senato, sulla discussione che riguardava la norma sullo scambio politico-mafioso; tema centrale di questo saggio”. “Non c’è dubbio, – si legge nel libro – non ce ne sarà in futuro e non ce n’è adesso (e non ce l’hanno, fuori, neanche i cittadini di questo Paese) che questo dibattito, che è stato svolto in quest’Aula in questi giorni e nelle scorse settimane al Senato, è la prova, la dimostrazione, di tutte le ragioni per le quali noi non siamo riusciti a sconfiggere la mafia[…] Adesso si cominciano a risvegliare: eh certo, dice qualcuno, bisogna aumentare le pene, però questa normativa la dobbiamo approvare. Ma perché? Perché la dobbiamo approvare, se sappiamo già che è sbagliata? Sganciare il voto di scambio dalla sanzione dell’associazione mafiosa vuol dire separare queste due fattispecie, colpire al cuore l’evoluzione giurisprudenziale che si è formata in questo punto e colpire l’idea che presiedeva all’articolo 416-ter vigente che era di Giovanni Falcone”

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