Nei giorni del solstizio d'estate si celebrerà il -Rito della Luce- sull'altura di Motta d'Affermo

Nei giorni del solstizio d’estate si celebrerà il -Rito della Luce- sull’altura di Motta d’Affermo

Nei giorni del solstizio d’estate si celebrerà il -Rito della Luce- sull’altura di Motta d’Affermo

giovedì 10 Giugno 2010 - 09:47

Sorge lì la Piramide – 38° Parallelo, l’opera imponente di Mauro Staccioli, alta 30 metri, sintetizza la coesistenza degli opposti. A curare l'evento la Fondazione -Fiumara d'arte-

Nei giorni del solstizio d’estate, il 20 e 21 giugno, dal tramonto all’alba, si celebrerà il grande Rito della Luce sull’altura di Motta d’Affermo.

Lì sorge la Piramide – 38° Parallelo, l’opera imponente di Mauro Staccioli – alta 30 metri, la cui costruzione è durata ben 2 anni e mezzo – che sintetizza la coesistenza degli opposti. Questa geometria perfetta rappresenta un invito a meditare sul nostro destino di uomini in lotta tra immanenza e trascendenza, tra materia e spiritualità, e lancia il monito a non uniformarsi all’appiattimento morale di una società che – sottomessa alla dittatura del consumismo – ha smarrito ogni senso di bellezza, ogni ricerca di giustizia.

La Piramide, battezzata il 21 marzo 2010 dall’equinozio di primavera, è adagiata su un poggio privilegiato e guarda il mare, le isole Eolie e gli scavi archeologici dell’antica città di Halaesa. La possente scultura si erge in asse perfetto sul 38° Parallelo, lo stesso sul quale, dall’altra parte del pianeta, passa il confine tra Corea del Nord e Corea del Sud: in una ideale immagine speculare, attraverso la sacralità dell’Arte, la sua presenza simbolicamente vuole riequilibrare la tensione conflittuale di quel luogo. La struttura della Piramide, un tetraedro cavo, è stata realizzata con centinaia di lastre in acciaio -corten-, uno speciale materiale che a contatto con l’aria si ossida e assume un colore bruno intenso. All’interno, il centro della Piramide si completa con delle antiche pietre “ferrose”, ritrovate durante gli scavi di sbancamento e ricomposte in una spirale: sassi millenari corrosi dal mare prima che le acque si ritirassero dall’altura di Motta d’Affermo. La Piramide è quindi come nutrita dalla stessa terra rossa e ferrigna su cui sorge ed esprime la ricerca e il raggiungimento di un equilibrio.

In questo connubio perfetto, voluto dalla natura, l’artista ha recuperato le due forze contrapposte: l’orizzontalità attraverso la spirale – che segna il ciclo vita/morte – e la verticalità dell’asse cielo/terra che dal centro della spirale si ricongiunge al vertice della Piramide. Una sintesi perfetta tra immanenza e trascendenza.

Per volontà della Fondazione Fiumara d’Arte di Antonio Presti , la Piramide sarà accessibile all’interno solo il 21 giugno di ogni anno, in coincidenza con il solstizio d’estate. Ancora una volta una scelta simbolica: il 21 giugno è infatti il giorno più lungo dell’anno e le ore di luce superano quelle del buio; chi parteciperà annualmente al rito della Piramide sceglierà sempre il trionfo della luce. Nella volontà di Antonio Presti, infatti, c’è l’idea di ritualizzare l’apertura dell’opera coinvolgendo poeti, musicisti e danzatori, e di sancire un gemellaggio con le isole Eolie, ed in particolare con lo Stromboli , con il suo triangolo di fuoco universale, si collega idealmente all’emergere della Piramide nel Parco di Fiumara d’Arte.

cliccando su apprfondimento il programma completo della manifestazione

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