Horcynus Festival: premiato il coraggio del cinema arabo emergente

Horcynus Festival: premiato il coraggio del cinema arabo emergente

Redazione

Horcynus Festival: premiato il coraggio del cinema arabo emergente

venerdì 01 Agosto 2008 - 12:58

la sezione “Mare di cinema arabo- vinta da “Amina- di Khadija Salami. Gli appuntamenti del giorno

Poesia e denuncia nelle pellicole presentate quest’anno. La giuria del Festival, presieduta dal regista Said Ould Khalifa e dal giornalista libanese Ahmad Asfahani, ha decretato i premiati della sezione -Mare di Cinema Arabo-.

Menzione speciale ad Amin Saleh, scrittore e critico cinematografico del Bahrein, per il suo contributo complessivo al progresso e allo sviluppo dell’arte cinematografica del suo Paese.

Premio per il miglior cortometraggio a Saeed Salmeen per -Bint Marian-, per la bellezza del linguaggio cinematografico, per la sua poesia e per il coraggio nell’affrontare una delle problematiche sociali più drammatiche dei paesi del Golfo: il matrimonio delle minorenni con uomini più anziani.

Premio come miglior documentario a Khadija Salam per il suo coraggio e la sua determinazione nel rapportarsi a un dramma personale e per essere riuscita a trasformare la tragedia di una persona nello specchio delle problematiche che riguardano le donne, la società e la giustizia.

La vittoria è andata ad -Amina-, intenso docufilm dedicato al caso della giovane yemenita condannata a morte ingiustamente e per la cui salvezza si è mossa tutta la comunità internazionale. Grazie al documento choc di Khadija Salami, infatti, e alla sua battaglia personale, la condanna all’impiccagione di Amina è stata sospesa.

In seconda serata, ieri, sono continuate le proiezioni per il pubblico dedicate al cinema arabo. Seguiti con particolare interesse il corto algerino -Khti- (Sorella), di Yannis Koussim e l’attesissimo docufilm -Dunia-, della libanese Jocelyn Saab. Dunia è il nome della giovane protagonista, ballerina del ventre egiziana, che si scontra con le difficoltà sociali e ideologiche di un paese in cui le donne non conoscono la libertà d’espressione, e che spesso subiscono anche la mutilazione genitale.

Oggi l’Horcynus Festival ospiterà Enrico Fierro. Alle 21,00 subito dopo la proiezione della striscia quotidiana di Rainews24 con documenti filmati sul decennio ’68/’78 per la sezione -Gli anni selvaggi-, sarà possibile vedere il suo documentario -La santa. Viaggio nella ‘ndrangheta sconosciuta-, vincitore del Globo d’oro per il miglior documentario 2008.

Il film permette di entrare nei meandri di una ‘drangheta diversa da quella che appare sui media. La -Santa- è uno dei nomi in codice della ‘ndrangheta e il regista Fierro ci guida attraverso i percorsi internazionali dell’organizzazione calabrese, dalle grotte d’Aspromonte alla periferia di Milano, dalla Colombia della droga alle strane esecuzioni di San Luca in Calabria.

Indagini, riprese, interviste a rompere l’omertà della gente, ma a ricevere anche porte in faccia, per denunciare soprattutto i grandi silenzi che hanno consentito alla ‘ndrangheta di proliferare e resistere nel tempo. L’incontro con il regista dopo la visione del documentario è un invito alla riflessione.

Nella foto la copertina del libro la -Santa-

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