Largo San Giacomo: la fontana -morta e sepolta-

Largo San Giacomo: la fontana -morta e sepolta-

Redazione

Largo San Giacomo: la fontana -morta e sepolta-

lunedì 11 Giugno 2007 - 09:54

Una delle due fontane collocate alle spalle del Duomo è ormai da qualche anno sepolta accanto ai resti normanni della Chiesa di S. Giacomo

Alle spalle del Duomo, presso largo San Giacomo, il comune recentemente ha ultimato i lavori di collocazione di una decorosa recinzione in pietra e ferro che delimita gli interessanti resti, scoperti qualche anno fa, della mormanna chiesa di San Giacomo. Gli avanzi dell’antica struttura religiosa furono ritrovati sotto una delle due fontane che decoravano lo slargo cittadino. Delle storiche fontane una è rimasta al posto originario mentre l’altra, più sfortunata, è stata smontata e letteralmente seppellita in un area adiacente agli scavi. Ormai sono passati alcuni anni da questa -macabra- operazione, cosa aspetta l’Amministrazione Comunale a -riesumare- l’antica e pregevole vasca in marmo e collocarla in un altro decoroso luogo?

Le due fontane di Largo San Giacomo è ciò che rimane di un importante complesso monumentale che adornava l’antica Piazza di Santa Maria La Porta, l’attuale Piazza Seguenza. Il complesso si componeva di quattro vasche marmoree poste in modo simmetrico, l’una di fronte all’altra, denominate popolarmente -i quattro cavadduzzi- perchè decorate in cima da un putto posto sul dorso di un cavallino. La Piazza, decorata dalle quattro fontane, è raffigurata in una rara incisione del 1782 dell’Houel dove è possibile notare che le vasche erano appogiate su dei basamenti alquanto alti ornati da volute ed al centro da un mascherone che versava l’acqua in una piccola coppa sottostante. Queste fontane furono realizzate nel 1742, in occasione delle feste secolari in onore della Madonna della Lettera, dallo scultore catanese Giovan Battista Marino. Il complesso monumentale venne in parte distrutto dai bombardamenti del 1848 e rimasero intatti solo due vasche e i quattro cavallucci. Nel 1884 le vasche furono collocate nello slargo dinnanzi la Chiesa di San Francesco di Paola mentre i cavallucci furono inseriti nel laghetto artificiale che decorava lo Chalet a mare. Nella ricostruzione post terremoto l’incuria e l’abbandono fece scomparire le quattro sculture, invece fortunatamente le due vasche furono collocate nell’attuale Largo san Giacomo.

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