Pedane d'artista ovvero l'arte del riciclo

Pedane d’artista ovvero l’arte del riciclo

Pedane d’artista ovvero l’arte del riciclo

giovedì 08 Aprile 2010 - 08:06

Sinaugura oggi alle 19 presso lo Studio Ecolab di Via Croce Rossa 8 la Mostra ideata da Linda Schipani

Come un alchimista in grado di trasformare in oro oggetti da buttare nei cassonetti della spazzatura o come uno spiritello sbucato fuori dalla lampada di Aladino, non ancora sazio, evidentemente, dei suoi due primi incantesimi, d’avere cioè re-inventato o ri-ciclato vecchie bobine o rocchettoni di legno che avvolgevano un tempo cavi e fili elettrici e d’aver vivificato scolorite sfere o plafoniere in plastica opalescente pvc, situate nel passato in cima a dei lampioni cittadini buoni ad illuminare di notte le vie e le vite di noi tutti, questa volta quella mente luciferina di Linda Schipani ha preso di mira delle semplici pedane lignee che manco t’accorgi che esistano. Manufatti, mi pare, e-saltati e posti sugli scudi per la prima volta, perché mai nessuno, finora, aveva pensato di imprimergli dei connotati spiazzanti, diversi dal loro utilizzo e trasformarli in oggetti d’arte riciclata.

Sono delle piattaforme per lo più di scarso legno non piallato, anche se ne esistono in metallo o in plastica, sopra le quali vengono disposti a pila pacchi e pacchetti d’ogni cosa e/o imballaggi di spedizione contenenti gli oggetti i più vari. Le doghe della parte superiore e di quella inferiore sono inchiodate ai quattro lati e nella parte mediana a dei cubi o dadi pure di legno, sì da creare un vuoto entro il quale s’infileranno le lame acciaiose di quei carrelli elevatori o muletti che coattivamente e velocemente, per la serie infila-alza-carica-scarica, trasporteranno il proprio carico nella pancia di capienti camion o d’imponenti tir per la consegna a destinazione. Basta recarsi in un qualunque capannone industriale e vedere che razza e che mole di lavoro riescano a fare questi piccoli carrelli, una cosa che per l’uomo sarebbe fatica immane. In gergo queste pedane si chiamano pallett. Sono di legno leggero o pesante e le strisce che le compongono possono avere varie dimensioni, da 120cm o 110cm x 80cm o da 75cm x 65cm.

Personalmente quando ne ho preso visione, ho pensato subito a delle piccole zattere per naufraghi, in grado di salvarti la pelle, farti arrivare sfinito su una spiaggia dorata o rosata e svegliarti al mattino sotto un sole cocente mentre un cane ti lecca la faccia insabbiata. Roba da letteratura spicciola, banale e stereotipata, se volete, ma questo è.

Molto meglio il senso di queste Pedane d’artista, terza mostra ideata da Linda Schipani, dopo bobine e sfere d’artista appunto, alla quale sono stati invitati: Guglielmo Bambino, Puccio La Fauci, Concetta De Pasquale, Francis Misitano, Carmelo Pugliatti, Maurizio Amos, Cettina Di Seri, Andrea Gugliandolo, Maurizio Caso Panza, Loredana Salzano, Pippo Galipò, Marcella Gemelli, Paolo Bossa, Alberto Arena, Nino Privitera e altri artisti, i quali hanno avuto a loro disposizione una, due o più pedane e la libertà di farne quello che volevano: lasciarle intatte, smembrarle, tagliarle, frazionarle, triturarle, rimpicciolirle, colorarle, bruciacchiarle, dipingerle, aggiungervi o togliervi ciò che meglio piaceva loro.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007