I vicerè messinesi

I vicerè messinesi

Redazione

I vicerè messinesi

martedì 03 Luglio 2007 - 12:51

Guerre e pirati, cavalieri spagnoli e dame di corte. Questi sono i personaggi del romanzo “Lancia delle Barbarosse-. Personaggi tra il reale e l’immaginario, lo storico e il fantastico, che popolano una terra a noi lontana nel tempo, eppure vicina, tanto da essere subito riconosciuta, nei nomi, Brolo, Gesso, Via San Giacomo, Cicala, Trecastagne, nelle descrizioni tra il mare e la montagna, nelle tradizioni, come la processione di Mata e Grifone. E’ proprio Messina, che rivive nelle pagine del romanzo, opera di Tiziano De Zardo, giornalista, scrittore e intellettuale, messinese d.o.c., vissuto tra la fine dell’Ottocento e gli anni settanta del Novecento. Ieri pomeriggio nella chiesa di Santa Maria Alemanna la presentazione della nuova edizione del romanzo, alla presenza del dottor Pippo Pracanica, presidente dell’“Istituto Novecento- (www.istitutonovecento.it), promotore dell’iniziativa editoriale, il professor Andrea Romano, preside della Facoltà di Scienza politiche dell’Università di Messina e autore della prefazione, il critico letterario Lucio Barbera, i fratelli Mariano e Tiziano Sprizzi, nipoti dell’autore. In sala anche l’architetto Nino Principato, socio dell’“Istituto Novecento- e autore del saggio “I Templari a Messina-, edito nella stessa collana “Messina Nobilis-, e il professor Dino Santoro, ex preside della Facoltà di Medicina dell’Università di Messina. La storia editoriale del libro conta già tre edizioni, la prima nel 1951 per Ceschina, la seconda nel 1989 a puntate sulla Gazzetta del Sud, e la terza nel 1991 per Siciliano. Adesso viene riedito dall’“Istituto Novecento- nell’ambito delle attività promosse per il recupero della memoria storica di Messina. A proposito del romanzo il critico Lucio Barbera ha sottolineato che: «è estraneo alla temperie letteraria del Novecento, animata da inquietudini che niente hanno a che fare con il romanzo storico. Il vero sprone che spinge De Zardo a scrivere è l’amore per la sua città e il terrore per la perdita della memoria». «Il romanzo – ha spiegato il dottor Pracanica – è ambientato nel 1670, all’epoca della lotta tra Merli e Malvizi, prima della rivolta antispagnola. Proprio questo lo rende particolarmente adatto alla pubblicazione all’interno di una collana come “Messina Nobilis-, dedicata al recupero delle radici della comunità messinese. Il periodo in questione, infatti, è cruciale per la storia della città». Pracanica ha poi ringraziato gli eredi di De Zardo, che hanno donato i diritti all’Istituto per la pubblicazione, e ha ricordato che l’Istituto curerà la pubblicazione di un altro romanzo di De Zardo, “Gigli di Francia-, sequel di “Lancia della Barbarosse-.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007