Cus, dipendenti senza stipendio. I commissari chiariscono

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sabato 01 Settembre 2012 - 11:21

Dopo la protesta dei sei dipendenti Cus per il mancato pagamento di trentuno mensilità arriva la precisazione dei commissari Sergio Cama e Sergio Melai

E’ di due giorni fa la protesta di cinque dei sei lavoratori del Centro Universitario Sportivo che non ricevono stipendi da trentuno mesi e, in seguito alla quale, il rettore dell’università Francesco Tomasello ha richiesto un incontro con il commissario straordinario del Cus Sergio Cama per pensare a un piano di riprogrammazione del quadro finanziario.
Incontro che, tengono a precisare i commissari del Cus, “è stato una prosecuzione delle numerose riunioni, sin qui fatte dal momento del Commissariamento, al fine di analizzare le decisioni necessarie per risolvere la pesante situazione debitoria”.

Le risposte dei commissari Cama e Melai si riassumono in una sfilza di otto punti che servono a discolpare il lavoro da essi svolto dal 2010, addossando le responsabilità della situazione unicamente alla precedente amministrazione del centro sportivo.
Piovono le precisazioni da parte del Cus, ma è facile intuire che non basteranno di certo a quietare gli animi dei sei dipendenti che negli ultimi due anni e mezzo hanno lavorato senza percepire stipendio.

Dipendenti che “hanno ragione d’essere in conseguenza delle attività sportive da realizzare”, scrive il Cus, giustificando in questo modo i fondi utilizzati per l’organizzazione delle attività promozionali rivolte agli studenti universitari: “La pratica e la propaganda dello sport rappresentano il fine dell’associazione”.

“Tali spese hanno garantito la funzionalità degli impianti, la pratica dell’attività sportiva universitaria svolta anche nell’ambito della Cittadella dell’Annunziata”, proseguono i commissari del centro sportivo.

Potevano chiamarlo volontariato, a questo punto.
(Giusy Biguglio)

7 commenti

  1. io sinceramente non capisco…dopo 31 mensilità si lamentano ora? e come hanno campato? poi dice che uno pensa malignamente

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  2. Perfettamente d’accordo. In ogni altro contesto (privato), già dopo 6 mesi ci si sarebbe dimessi dall’impiego e intavolato una vertenza presso il tribunale del lavoro.
    Qui siamo a 31 mesi… ma tanto, prima o poi, qualcuno paga.

    Che sia chiaro, non ho nulla contro i lavoratori in questione. Ciò che mi lascia perplesso è il “principio”.

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  3. puzza di bruciato 1 Settembre 2012 17:44

    Quello al cus era un secondo o terzo lavoro altrimenti già da tempo si erano incatenati….

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  4. Effettivamente…
    ..se ci troviamo gente che fa di tutto fuori dal proprio orario di lavoro, in nero per giunta e molte volte malissimo, togliendolo a chi è costretto a fare i salti mortali per arrivare a fine mese tasse comprese e che quasi sempre è costretto a rimediare ai danni che la scarsa preparazione di questi signori (ognuno con il suo mestiere) raccogliendo alla fine le briciole. Non mi stupisce che certa gente piuttosto che dare spazio a chi ha veramente bisogno ci omaggi di queste scene alla De Filippo

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  5. E comunque scusate. Mi risulta, ma potrei anche sbagliarmi, che in mezzo a quella specie di ladrocinio che sono le attuali tasse universitarie, ci dovrebbe essere anche il contributo per il cus…. se così fosse…vista l’ingente quantità di euro che ogni anno il caro rettorato ci chiede, si potrebbe sapere dove finiscono sti contributi?

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  6. bonanno giuseppe 2 Settembre 2012 07:22

    mahhhhhh e per trentuno mesi come hanno campato ????? perchè hanno protestato ora ???????? mistero ?????? Tempostretto fatevelo spiegare ???

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  7. giuseppe cannavò 2 Settembre 2012 09:45

    Certamente appare strano obiettivamente che i dipendenti abbiano pazientato ben trentunomesi…………… Che forse siano saltate le promesse che erano state fatte ? E poi, in tali mesi i dipendenti non hanno mai ricevuto neanche un anticipo? Possibile che non abbiano approfittato di una vetrina mediatica come le universiadi per porre all’attenzione il loro problema? Qualcuno diceva che a pensare male si fa peccato ma ogni tanto……………

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