Il 6 gennaio si è completato un periodo finalmente nel segno della partecipazione dopo il Covid
MESSINA – “U Pagghiaru”: il successo della manifestazione popolare conferma che Messina è tornata a vivere gli eventi. Dai Negramaro a Urso e i ragazzi sul palco, la città è pronta, dopo lo stop da Covid, a rituffarsi nelle atmosfere di massa. E lo ha fatto, nel segno dei grandi numeri, in questo dicembre e questo inizio gennaio. Il 6 gennaio, in particolare, la tradizione a Bordonaro si è rinnovata con la classica scalata dell’albero, la competizione e la mescolanza di sacro e profano.
Un rito antichissimo in Europa e subito dopo si è proceduto anche al tradizionale scontro tra “U Cavaduzzu e l’Omu Sabbaggiu”: il cavallo e l’uomo selvaggio. Si tratta di una tradizione centenaria: mentre l’animale esegue una forma di danza, l’uomo cerca di tenerlo a bada e di addomesticarlo. Tutta la rappresentazione è costellata dallo sparo di mortaretti e di fiaccole, poste su ogni struttura. La pantomima agonistica simboleggia l’incontro dell’uomo con la natura, che si evidenzia con la lotta dei due personaggi e con la vittoria di chi resiste più a lungo con le cariche esplosive. Il rituale si è chiuso con la vittoria del cavallo selvaggio e la morte dell’uomo.
