Dai sondaggi al rilancio del Comune, i candidati a sindaco di Messina divisi alla meta

Dai sondaggi al rilancio del Comune, i candidati a sindaco di Messina divisi alla meta

Marco Olivieri

Dai sondaggi al rilancio del Comune, i candidati a sindaco di Messina divisi alla meta

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giovedì 26 Maggio 2022 - 08:39

GLi interventi di Basile, Croce, De Domenico, Sturniolo, Totaro, e delle loro squadre, in vista del 12 giugno, tra polemiche e progetti

MESSINA – Divisi alla meta in vista del 12 giugno. I cinque candidati a sindaco dibattono e si dividono su quasi tutti i temi della campagna elettorale. Nel frattempo, il sondaggio ufficiale e quelli non divulgati, ma a cui si affidano spesso le principali forze politiche, irrompono nella quotidianità e danno il via a una serie di ipotesi.

Non mancano i conflitti tra la squadra di Basile e gli assessori di De Domenico, mentre Croce incontrerà il comitato per il “sì” a Montemare, Sturniolo interviene sull’ex Fiera e Totaro indica le sue priorità.

La tesi di Navarra sul valore aggiunto di De Domenico

Sulla sua pagina Facebook, così si è espresso il deputato del Partito democratico Pietro Navarra, impegnato per De Domenico candidato a sindaco del centrosinistra: “In questi giorni si sente tanto parlare a sproposito di sondaggi. A Messina, i sostenitori dei candidati Croce e Basile, per convincere gli elettori, assicurano la vittoria citando percentuali mirabolanti. Nessuno, però, mostra realmente dati affidabili prodotti da società esperte a livello nazionale (Il parlamentare ha scritto il post prima che fosse pubblicato il sondaggio di Swg, commissionato da Sicilia Vera, n.d.r.)”.

Facendo un parallelo con i sondaggi elettorali sulle elezioni a Palermo, Navarra ha ragionato sul fatto che il numero di liste non sia sinonimo di successo e ha trasferito il suo ragionamento nello scenario messinese: “Se riportiamo il dato di Palermo a Messina, il centrodestra che schiera 8 liste a sostegno di Croce e 9 a sostegno di Basile rischia di fare un enorme flop. Il centrosinistra, con le sue 4 liste, invece, si indirizza a superare il 30%. Inoltre, Franco De Domenico è accreditato ad essere il destinatario della quota maggiore di voto disgiunto che storicamente a Messina si aggira intorno al 15%. Non è il numero di liste, pertanto, a determinare il risultato finale, come qualcuno ci vuole far credere. È invece la credibilità dei candidati che le popolano, dei partiti e dei movimenti di cui sono espressione e il valore del candidato a sindaco, che li rappresenta tutti, a determinare il risultato finale”.

La replica di Basile a Calabrò sul decentramento amministrativo

Il candidato a sindaco di Sicilia Vera risponde all’assessore designato del centrosinistra, Felice Calabrò: “Rrammentiamo allo stesso Calabrò e al suo candidato sindaco De Domenico che l’unica amministrazione che ha realmente voluto attuare il decentramento amministrativo è stata quella De Luca, che ha predisposto – in accordo con tutti e sei i presidenti delle relative Circoscrizioni – il regolamento del decentramento funzionale, approvato poi in Consiglio comunale con delibera n. 590 dell’/11/12/2019”.

Continua Basile: “Una delibera con la quale è stata finalmente introdotta l’autonomia delle Municipalità (nuova denominazione delle Circoscrizioni) nella programmazione degli interventi sul territorio e della relativa spesa, prevedendo anche l’obbligo di presentare il relativo bilancio di previsione della spesa, approvare il piano esecutivo di gestione e approvare il conto consuntivo. Si è pure stabilito che la modalità di trasferimento dei fondi dall’amministrazione centrale alle Municipalità è “funzionale” alle previsioni di spesa deliberate dalle stesse Municipalità e proporzionate secondo criteri definiti”.

Ecco i criteri: le risorse vengono distribuite ripartendole nella misura di almeno il 50% tra tutte le Municipalità e 30% popolazione residente, 40% superficie, 30% quota fissa.

“Con noi oltre un milione di euro annui risparmiati”

Il candidato a sindaco di Sicilia Vera risponde all’assessore designato pure sulla possibilità di assumere al Comune tramite concorsi e sulle critiche alla gestione della macchina amministrativa: “La Giunta De Luca, con una delibera, ha  approvato la nuova dotazione organica. Prima di potere assumere è stato necessario risanare le casse del Comune”.

“Sulla mancanza di posizioni organizzative – afferma Basile – rammentiamo che il Tribunale del Lavoro annullò i provvedimenti della passata amministrazione Accorinti, ritenendo che procedura avesse leso i diritti degli interessati, mentre la nostra amministrazione si è concentrata sulla razionalizzazione dei servizi amministrativi, con una mastodontica e pleonastica gestione dei servizi nei quali alla fine la montagna partoriva il topolino. L’amministrazione De Luca ha attuato la razionalizzazione dei profili professionali e la riduzione delle indennità di particolare responsabilità, conseguendo l’indubbio traguardo di oltre un milione di euro annui risparmiati”.

Pudm, Randazzo risponde a Caminiti e Musolino

Se gli assessori uscenti della Giunta De Luca, e ora designati per Basile, hanno criticato l’assessore designato Giovanni Randazzo, per la squadra del centrosinista, è arrivata puntuale la controreplica del professore. Il tema è il Pudm (Piano di utilizzo del demanio marittimo). Risponde Randazzo: “Gli asessori dichiarano che con delibera di consiglio comunale n. 645 del 13 dicembre 2021 il Pudm del Comune di Messina è stato approvato e trasmesso al competente assessorato regionale Territorio e Ambiente per la sua validazione. In effetti, ero a conoscenza che il Pudm fosse stato pre-approvato dal Consiglio comunale e mandato all’assessorato regionale per avere un parere di congruità sulle linee guida. Ma gli assessori avrebbero dovuto anche puntualizzare che affinché il Piano venga approvato dall’assessorato regionale deve essere sottoposto a Valutazione ambientale strategica (Vas)”.

Comtinua il docente universitario “L’assessorato regionale, se il Pudm non è corredato dalla valutazione ambientale, non avvia la fase di valutazione: non si può quindi affermare che sia in fase di valutazione alla Regione Siciliana. Inoltre, essendo Messina in zona Zps (Zone a Protezione Speciale), il Pudm deve essere anche corredato dallo studio di incidenza ambientale (Vinca). L’iter, quindi, è stato semplicemente avviato e la prossima giunta dovrà consolidare il piano e redigere la Vas e la Vinca. Prendo formale impegno che, una volta vinte le elezioni, supporterò gratuitamente i tecnici del Comune di Messina per la redazione dei diversi documenti tecnici”.

“Sulla questione di Galati – ha proseguito l’assessore designato – ho sempre detto che sarebbe stato utile intervenire sulle cause del dissesto. In quanto intervenendo in emergenza, come può solamente fare il commissario, si sarebbe innescato un ulteriore processo erosivo a Mili”.

Croce: “Entusiasta d’incontrare il comitato del referendum Montemare”

Il candidato a sindaco della coalizione del centrodestra, Maurizio Croce, ha fatto ieri un annuncio: “Sono entusiasta per la risposta positiva dei rappresentanti del Comitato promotore del sì al referendum Montemare che hanno accolto il mio invito a un confronto. Lo voglio sottolineare ancora una volta: uno dei passaggi fondamentali della buona politica è la fase di ascolto, e proprio in quest’ottica ho chiesto di potermi confrontare direttamente con chi – da ormai troppo tempo – manifesta un forte disagio per la scarsa attenzione dell’amministrazione centrale”.

“L’applicazione effettiva del decentramento amministrativo”

Ha osservato Croce: “Ascolto e comprensione oggettiva dei problemi e delle difficoltà saranno al centro dell’incontro, ma servirà andare oltre. Nel nostro programma, come mi è più volte capitato di sottolineare, abbiamo dedicato un capitolo corposo all’applicazione effettiva del decentramento amministrativo con relativo rilancio di ogni zona della città, a partire da quelle più periferiche. Nella nostra visione le circoscrizioni dovranno rappresentare un punto di riferimento fondamentale per il cittadino e la loro centralità contrassegnerà un passo imprescindibile per la costruzione di una città diversa e migliore”.

“Ho già detto, in precedenza, che non riesco nemmeno ad immaginare il Comune di Montemare: la città di Messina verrebbe privata di una sua parte imprescindibile. Ma comprendo pienamente – ha dichiarato Croce – lo spirito di rassegnazione, e quindi di reazione, che aleggia tra i cittadini residenti nelle zone coinvolte. Sono altresì convinto, però, che la nostra idea di decentramento possa rappresentare davvero la soluzione definitiva. L’appuntamento del 1° giugno, all’Oasi Azzurra Village, rappresenta l’occasione per mostrare concretament il nostro progetto politico e la nostra visione di sviluppo trasversale del Comune di Messina. Senza distinguo, senza eccezioni».

Sturniolo interviene sull’ex area Fiera e sull’affaccio a mare

Ex area Fiera. Il candidato a sindaco di “Messina in Comune” risponde a un intervento del professionista Elio Conti Nibali, in passato al fianco di Renato Accorinti. “Lasciamo aperto, almeno per il momento, quel varco al mare. Almeno fino a quando la città non riuscirà a riappropriarsi dell’area”, è la premessa di Sturniolo.

Sottolinea il candidato: “Il senso prevalente della nostra proposta elettorale è fondato sulla centralità del paesaggio dello Stretto. Come si usa dire, la visione di città che proponiamo è incentrata su quelli che definiamo con uno slogan “i beni immateriali che la natura e la storia ci hanno donato: il paesaggio, il clima e il patrimonio culturale”. La nostra lotta contro la costruzione del Ponte sullo Stretto è, d’altronde, da sempre incentrata sulla salvaguardia del paesaggio, sulla sua relazione con il nostro vissuto”.

“La sottrazione del paesaggio dello Stretto ai suoi abitanti”

Prosegue Sturniolo: “Gli spazi del Porto, la zona falcata e l’area fieristica ci dicono di pezzi interi di territorio sottratti alla città. Nei fatti il Comune, l’ente che dovrebbe prendersi cura della città e dei suoi abitanti, svolge un ruolo marginale su queste aree. Questo è inaccettabile. La sottrazione dell’area della Fiera alla città si è, dunque, tradotta negli anni nella sottrazione del paesaggio dello Stretto agli abitanti. Sia chiaro: non è stato il Teatro in Fiera, che è poi stato ribattezzato Teatro Pinelli prima che la furia repressiva decidesse di interrompere quella esperienza, a togliere la vista dello Stretto ai messinesi, ma la chiusura dell’area fieristica, la sua perimetrazione”.

“L’abbattimento di un edificio – rileva il candidato di “Messina in Comune” – ha aperto uno squarcio dal quale si è visto lo Stretto. Quando tutto è bloccato, l’apertura di un varco appare come una possibilità. Lasciamo, dunque, aperto, almeno per il momento, quel varco. Almeno fino a quando la città non riuscirà a riappropriarsi dell’area fieristica”.

Totaro: “Le mie priorità per Messina”

Non è interessato ai sondaggi e ai giochi della politica Salvatore Totaro,  candidato di Futuro, Trasparenza e Libertà con presidente Daniele Zuccarello e dall’Ucdl – Unione per le cure, i diritti e le libertà. “Mi interessa fare conoscere il mio progetto per Messina”, è la premessa del medico.

Valeria Gozzi, assessora designata da Totaro e candidata al Consiglio per Ftl

Ma quali priorità per Messina? Osserva Totaro: “Bisogna fare un salto di qualità sia nella sanità sia nell’istruzione. Abbiamo perso anni di vita scolastica, di cultura e di valorizzazione degli adolescenti, che avranno difficoltà ad andare avanti. Noi prima dobbiamo capire cosa dobbiamo fare di questi giovani. Dobbiamo avviarli al lavoro o parcheggiarli per tanti anni per poi lasciarli andare allo sbaraglio, andando a fare attività nei servizi alternativi del Comune? Io vedo che, in Messina Servizi, ci sono tanti laureati. Una grande sofferenza perché quei laureati sono costati alle famiglie e si sono sacrificati per raggiugere quel risultato. Va valorizzato il merito, invece, e la riforma scolastica va di pari passo con la formazione. L’inserimento in un’azienda, inoltre, deve essere gratificante per chi ci lavora”.

“Dare voce a chi non ne ha con uno sportello per progetti e idee”

Spiega il candidato a sindaco di Ftl e Ucdl: “Vorrei dare alla gente la voce che non ha e consentire il riscatto. Ci sono tante persone meritevoli ma poco conosciute. Noi faremo uno sportello permanente dove ciascuno potrà consegnare i propri progetti. Con una commissione, valuteremo le migliori idee per poi farle apprezzare da tutti gli organi professionali. Da questo parte il valore della città e non solo dalla politica: i cittadini non devono servire la politica. È la politica che deve servire i cittadini”.

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3 commenti

  1. Croce, con il dovuto rispetto per il ruolo e la persona, è tornato a Messina quando gli è convenuto, Basile è il prestanome di qualcuno che vuole comandare Messina da altri lidi, quindi penso che sulla scelta da fare ci siano pochi dubbi.

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  2. Noi siamo liberi di votare Basile perché liberi di non avere obblighi con nessuno.
    Io ho sempre vinto i concorsi arrivando sempre tra i primi 5 e non dovendo dire grazie a nessuno.
    Se De Domenico ha il 30% nei sondaggi, anche a me hanno chiesto ho detto De Domenico ma voto Basile (ho sempre votato Forza Italia nel passato ).
    Decidano i Messinesi LIBERI a chi volere come Sindaco ? Sono tutte brave persone. Vinca il migliore.

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  3. Sono tutti bravi a parole poi nei fatti ognuno zappa il proprio terreno.

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