Consumiamo notizie senza gerarchie: dall'invasione della privacy nello show Coldplay ai crimini contro l'umanità. E perdiamo la nostra sensibilità
di Marco Olivieri
7 giorni d’ordinaria follia. Un modo per descrivere il nostro irrazionale modo di consumare notizie quotidiane, a volte perdendo il senso del limite e delle gerarchie. Così la vicenda dei poveri amanti ripresi al concerto dei Coldplay ha sbancato a livello mondiale e imperversato sui social. E che importa se i due sono stati vittime di un’inquietante invasione della privacy, con conseguenze familiari e lavorative devastanti. Conta poter alzare il “ditino” ed esprimere la propria sentenza. D’altronde, come cantava De André, “si sa la gente dà buoni consigli/ sentendosi come Gesù nel tempio/ si sa che la gente dà buoni consigli/ se non può più dare cattivo esempio”.
Nel frattempo, Emergency ci comunica che, “secondo un report di Ocha (Ufficio delle Nazioni unite per il coordinamento degli affari comunitari), aggiornato a inizio aprile 2025, da ottobre 2023 sono quasi 60mila i morti, oltre 115 mila i feriti e più di 2 milioni gli sfollati” a Gaza.
“A che ora è la fine del mondo?”
Ma va “tutto bene” fino a quando è “l’altro”, il diverso da noi a essere colpito. In fondo, dal genocidio in Palestina, ad opera del governo israeliano, alla piccola (ma simbolica) vicenda della coppia al concerto, esiste un esile, ma reale, filo comune. Quale? Rischiamo tutti di essere spettatori rassicurati dal fatto che in pericolo, o alla berlina, sia sempre l’estraneo. Vanno pure bene il conoscente e il vicino, purché abbiano una faccia diversa dalla nostra.
Perdiamo, giorno per giorno, di sensibilità e attenzione. E possiamo nasconderci dietro uno smartphone e fare slalom tra una dichiarazione di Salvini, una smorfia di Trump, un video passatempo su Instagram, una barca che affonda nel Mediterraneo e qualche morto così di passaggio in Ucraina, a Gaza o altrove. Il tutto senza mancare di commentare qualsiasi cosa e magari d’insultare chi non la pensa come noi.
“A che ora è la fine del mondo”? Non lo sappiamo. Ma intanto, tra politica post democratica e autoritaria, con la destra mondiale galvanizzata dai recenti successi, e nuovi muri e catene, lo spettacolo dell’umanità non è dei migliori.

…Direttore , non ho capto ! se lo spettacolo della Umanità non è dei migliori, la colpa è della destra mondiale galvanizzata dai recenti successi ???