Dalla giustizia lumaca al processo gambero, l'incredibile caso del fallimento Zullo

Dalla giustizia lumaca al processo gambero, l’incredibile caso del fallimento Zullo

Alessandra Serio

Dalla giustizia lumaca al processo gambero, l’incredibile caso del fallimento Zullo

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martedì 02 Luglio 2019 - 11:59

Dopo 10 anni, la condanna, il carcere e 5 annullamenti, il processo al patron dei ristoranti La Campagnola è ripartito dalle indagini

Non c’è soltanto la giustizia lumaca. A Barcellona c’è anche il processo gambero. E’ quello che riguarda il fallimento di Antonino Zullo, patron de La Campagnola, società che gestisce diversi ristoranti tra Messina e Milazzo e all’epoca era coinvolto nell’organizzazione di altre attività, dalle gare ciclistiche ai concorsi di bellezza.

Dichiarato fallito nel 2012, Zullo è stato condannato per bancarotta fraudolenta 3 anni dopo. E il processo era sbarcato in appello, dopo che l’imprenditore che era passato anche dal carcere. Oggi, dopo cinque annullamenti ottenuti dal nuovo difensore, l’avvocato Giovambattistra Freni, tutto è tornato alla fase delle indagini preliminari. E la prescrizione è dietro l’angolo. Insomma, anziché andare avanti, il procedimento è letteralmente tornato indietro, come a passo di gambero.

La Campagnola viene dichiarata fallita dal Tribunale di Barcellona a febbraio 2012. Secondo la procura, però, il crack da 700 mila euro era stato pilotato dallo stesso Zullo, che viene indagato, rinviato a giudizio, processato e condannato a 3 anni e mezzo, nel dicembre 2015. La sentenza non viene appellata e per Zullo scatta l’arresto: deve scontarla.

E’ a questo punto che si rivolge all’avvocato Freni, che si accorge di un vizio negli atti, e riesce ad ottenere la scarcerazione dell’imprenditore. Il legale si accorge anche che la sentenza di primo grado non era stata notificata nei termini, e riesce così a proporre appello. Comincia il processo di secondo grado e anche qui viene accolta una eccezione procedurale dell’avvocato Freni.

La corte d’Appello di Messina annulla quindi la sentenza di primo grado e rinvia allo stesso Tribunale di Barcellona, dove il processo ricomincia da capo. Anche qui il Tribunale non può che accogliere l’eccezione dell’avvocato Freni, secondo il quale nella fase di rinvio a giudizio non era stato rispettato il diritto di difesa dell’imputato. Annullato anche il decreto di rinvio a giudizio, quindi, è da rifare anche l’udienza preliminare.

Il GUP esamina nuovamente le accuse nei confronti di Zullo, dunque, e lo rinvia a giudizio nuovamente. Ma anche stavolta c’è un vizio di forma, e quando il fascicolo arriva per la terza volta davanti al Tribunale, il giudice non può che annullare tutto, accogliendo l’ennesima eccezione dell’avvocato Freni, e rinviare tutto stavolta alla Procura della Repubblica. Insomma oggi, a 10 anni dai fatti, il procedimento è tornato alla fase delle indagini preliminari.

Un commento

  1. Giuseppe Cucinotta 2 Luglio 2019 15:17

    Buonasera, mi allaccio a questo articolo, che anche le cause di lavoro sono pietose, io ho una causa di lavoro dal 2008, contro la Frigogel sas di Messina, aspetto solo la sentenza, dopo anni di rinvii , testimoni, ctu ecc, a oggi il silenzio!!! Mi chiedo come dovevo vivere? Come dovevo fare fronte a impegni presi dopo 18 anni di lavoro in azienda? Scusatemi lo sfogo ma è semplicemente una vergogna e giocano con la vita della gente! Spero che diate seguito a questo mio sfogo

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