Galleria Vittorio Emanuele, la Soprintendenza: "La giunta, più volte sollecitata, non ha fatto nulla"

Galleria Vittorio Emanuele, la Soprintendenza: “La giunta, più volte sollecitata, non ha fatto nulla”

Rosaria Brancato

Galleria Vittorio Emanuele, la Soprintendenza: “La giunta, più volte sollecitata, non ha fatto nulla”

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venerdì 16 Ottobre 2015 - 14:26

La Soprintendenza accoglie il progetto dell'Associazione La Galleria per la valorizzazione del sito ed evidenzia che finora a mancare all'appello "nonostante le ripetute sollecitazioni è stata l'amministrazione ed il sindaco, responsabile del decoro e della sicurezza". Nuovo appello degli esercenti e dei consiglieri Lo Presti, Sturniolo e Zuccarello: "Il Comune quando vuole le cose le fa come è successo con il Sabi Fest...."

E luce fu. A riuscire nel miracolo di far tornare la pubblica illuminazione nella Galleria Vittorio Emanuele per intervento dell’amministrazione (che per oltre un anno ha ignorato gli altri appelli) è stata l’organizzazione del Sabir Fest. Là dove non sono riusciti gli esercenti della Galleria, la Sovrintendenza, il tavolo tecnico, i consiglieri comunali, è riuscito il Sabir Fest, evento di grande rilevanza che ha attestato come il sito meriti la giusta valorizzazione e non soltanto quando chi organizza è vicino all’amministrazione.

Quando vuole quindi Palazzo Zanca riesce a far tornare la luce nella Galleria Vittorio Emanuele, garantire pulizia e sicurezza. Peccato che agli appelli degli esercenti e della stessa Sovrintendenza l’amministrazione abbia finora risposto picche. Ecco perché stamattina l’Associazione La Galleria ha reso pubblico quel patto d’intesa e di partecipazione presentato al Comune e rimasto nei cassetti e con il quale gli esercenti si offrono per sopperire alle spese necessarie in cambio di agevolazioni sul fronte Cosap. Progetto sposato dalla Sovrintendenza che in una nota sottolinea l’assoluta assenza dell’amministrazione nelle iniziative volte a valorizzare il sito e chiede un incontro urgente.

A riproporre il progetto, cogliendo l’occasione dell’esempio positivo del Sabir Fest sono stati oggi Domenico Basile e Francesco Castellano, titolari dei locali ed i consiglieri comunali Nina Lo Presti, Daniele Zuccarello e Gino Sturniolo che da oltre un anno si battono per restituire il salotto buono del centro storico alla città. Due conferenze dei servizi, il progetto dell’architetto Celona, un tavolo tecnico e una serie infinita di comunicati non sono finora serviti a nulla.

“Il 12 agosto l’Associazione La Galleria ha presentato il progetto sia al Comune che alla Soprintendenza- dichiara Daniele Zuccarello- L’8 settembre risponde il sovrintendente Rocco Scimone con una nota nella quale definisce lodevole l’iniziativa ma si rammarica del fatto che finora l’amministrazione sia stata sorda ad ogni richiesta su azioni da porre in essere con urgenza. Nel frattempo nello scorso week-end, per organizzare Sabir Fest l’amministrazione compie un miracolo. In Galleria spuntano gli operatori dell’Ato 3 addirittura con un idropulitore, fatto mai accaduto prima, chiudono i cancelli la notte, assicurano un servizio di metronotte a custodia delle pedane. Torna la luce. Tutte richieste che per mesi hanno fatto i commercianti dichiarandosi pronti a spendere soldi propri. Mi chiedo se la giunta abbia contribuito alle spese per l’evento ed in che modo e perché dopo aver ignorato le istanze degli esercenti, ha cambiato idea. A questo punto accolga anche la proposta dell’associazione”.

Nei mesi scorsi è stato risolto, grazie al voto del Consiglio comunale, il problema della Cosap, la tassa per l’occupazione suolo, che è solo una parte delle richieste dei commercianti, che invece vorrebbero investire per far tornare la Galleria quella che era originariamente nel secondo decennio del ‘900.

“In tutta questa vicenda- aggiunge Nina Lo Presti- sono venute fuori difficoltà che ci era stato detto provenivano dalla Sovrintendenza ai beni culturali, dal momento che il sito è sottoposto a vincolo. Apprendiamo invece dalla lettera di risposta in meno di un mese della Soprintendenza non solo dell’interesse al progetto, ma dell’amarezza di trovarsi di fronte un’amministrazione assente. Suggerirei ad Accorinti una frase del Dalai Lama che dice: se proprio non puoi fare il bene almeno non fare il male. Se proprio non puoi aiutare questi commercianti che mentre le attività chiudono vogliono investire, almeno non li ostacolare in tutti i modi come invece sta avvenendo”.

Il progetto prevede interventi dei privati nell’arco di 5 anni. L’associazione chiede: di poter chiudere i cancelli nelle ore notturne (per evitare bivacchi e raid), di pulire, sempre a spese dei titolari e far lucidare la pavimentazione da una ditta specializzata in pulizia di beni architettonici, ripristinare la tinteggiatura delle pareti, creare eventi culturali, con il patrocinio e d’intesa col Comune, di porre in opera di elementi decorativi in collaborazione con la soprintendenza e provvedere, sempre a spese dell’associazione al ripristino di sorveglianza e videosorveglianza. Al Comune spetterebbe il ripristino dell’illuminazione della parte alta della Galleria.

“Il Sabir Fest è un’iniziativa lodevole- commenta Gino Sturniolo- ma sarebbe bene che l’amministrazione consentisse l’utilizzo dei beni comuni anche a chi usa un linguaggio diverso dal proprio ma ha un progetto che punta alla valorizzazione del bene stesso. Si va verso la desertificazione di Messina eppure la giunta invece di aiutare chi si scommette li ostacola. Questo patto d’intesa peraltro ricorda i regolamenti per l’uso dei beni comuni che proprio la giunta sbandiera in nome della partecipazione”.

A proposito di partecipazione chi non ha partecipato attivamente al progetto che potrebbe far rinascere la Galleria è proprio l’amministrazione ed a rilevarlo, nella lettera dell’8 settembre è proprio la Soprintendenza: “abbiamo sollecitato più volte codesto Comune cui si attesta la titolarità dello spazio della Galleria e codesto sindaco responsabile in via primaria del decoro, della conservazione e dell’uso del bene monumentale in questione ad attivare ogni procedura necessaria. Nonostante le numerose partecipazioni a tavoli tecnici convocati da questa amministrazione e finalizzati alla risoluzione del grave problema di incuria e abbandono non si è MAI giunti alla definizione delle opere necessarie per istituire il giusto decoro e le misure di sicurezza del sito che versa in uno stato di degrado e deterioramento materico. Questa Soprintendenza accoglie favorevolmente la lodevole proposta dell’Associazione e chiede agli Assessori di voler porre in essere con l’urgenza che il caso richiede le iniziative volte a stabilire le modalità di attuazione della proposta e si resta in attesa di un incontro tecnico”. Vengono poi indicati i nomi del responsabile dell’istruttoria, architetto Irene Ruggeri con la collaborazione di Rosalia Torrenzano ed il responsabile del procedimento architetto Maria Mercurio, dirigente dell’Uos sezione beni architettonici.

“Lavoriamo da un anno per restituire quel decoro che c’era nel 2005 dopo la restaurazione- spiegano Domenico Basile, presidente dell’associazione e Francesco Castellano- Eppure da parte dell’amministrazione non c’è stato alcun ascolto alle nostre proposte. Quel che ha stupito è vedere, per la prima volta in 12 anni una macchina idropulitrice. Finora le signore dell’Ato venivano a pulire con il mocho…. Ma per il Sabir Fest hanno non solo usato la macchina ma sono riusciti persino a riaccendere l’illuminazione e questo nonostante nei mesi scorsi ci sia stato detto che era impossibile. Ci fa piacere che ci sia stata l’occasione per organizzare una manifestazione, perché evidentemente dimostra che le cose si possono fare. Con il patto d’intesa chiediamo, assumendone gli oneri di spesa, di fare tutto quello che è stato fatto nel week end e che finora a quanto pare non era possibile realizzare….”.

Insomma, una volta accaduto il miracolo di far tornare la luce e far splendere i pavimenti, l’associazione e i consiglieri comunali si chiedono se sia possibile ripetere il fenomeno. Del resto è evidente che l’ostacolo non è la Soprintendenza, ma l’amministrazione stessa che troppo presa da tanti problemi dimentica nel cassetto le proposte di chi vuol metterci del suo per far rinascere questa città.

Rosaria Brancato

2 commenti

  1. solo in una città da terzo mondo, dopo un restauro del 2005, le istituzioni possono permettere tutto lo schifo avvenuto nel giro di 10 anni, per poi lamentarsi. Voi politicanti e cittadini della stessa razza, meritate il degrado che vi contraddistingue

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  2. solo in una città da terzo mondo, dopo un restauro del 2005, le istituzioni possono permettere tutto lo schifo avvenuto nel giro di 10 anni, per poi lamentarsi. Voi politicanti e cittadini della stessa razza, meritate il degrado che vi contraddistingue

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