Il Comune di Messina si aggrappa al Fondo “anti-dissesto”

Il Comune di Messina si aggrappa al Fondo “anti-dissesto”

Danila La Torre

Il Comune di Messina si aggrappa al Fondo “anti-dissesto”

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venerdì 09 Novembre 2012 - 18:21

Il ragioniere generale di Palazzo Zanca riferisce dell’incontro con la Corte dei Conti. L’esito ufficiale si avrà tra qualche giorno, quando l’organo di controllo emetterà la sua decisione

«Moderatamente ottimista», si definisce così il ragioniere generale di Palazzo Zanca, Ferdinando Coglitore, di ritorno da Palermo dopo l’incontro “verità” presso la Corte dei Conti. Troppo presto per dire quale sarà la decisione dell’organo di controllo, chiamato ad analizzare prima e giudicare poi la situazione economico-finanziaria del Comune di Messina alla luce della relazione redatta dall’area economica di Palazzo Zanca e di quanto esposto nel corso dell’adunanza, alla quale -oltre a Coglitore e all’altro dirigente Giovanni Di Leo – ha partecipato anche il commissario straordinario Luigi Croce. Il reggente di Palazzo Zanca ha già indetto una conferenza stampa per lunedì pomeriggio, nel corso della quale illustrerà l’attuale stato dei conti comunali.

Intanto, sull’incontro palermitano siamo riusciti a strappare qualche dichiarazione a Coglitore: «Abbiamo chiesto tempo», ci dice il ragioniere generale del Comune, che di fronte ai magistrati contabili non ha potuto fare altro che giocare le poche carte “vincenti” in questo momento in mano all’ente: «Abbiamo fatto presente che è stato approvato il bilancio consuntivo 2011; che sino ad oggi siamo riusciti a pagare gli stipendi e a garantire i servizi essenziali ; e soprattutto -continua Coglitore –abbiamo potuto riferire alla Corte dei conti dell’ordinanza del Tar, che concede la sospensiva del provvedimento ministeriale con cui il Comune era stato condannato a pagare una sanzione di 7 milioni di euro per lo sforamento del patto di stabilità 2011».

La decisione del Tribunale amministrativo di Catania apre uno spiraglio per salvare l’ente dal dissesto, ma non può essere certo considerata la soluzione a tutti i problemi di Messina. Lo sa bene Coglitore che – di fronte ai magistrati – non si è limitato a dire cosa è stato fatto sino ad oggi e qual è lo stato attuale delle casse comunali, ma anche quello che sarà necessario fare nel prossimo futuro per risanare i conti: «Abbiamo detto alla Corte dei Conti che il Comune di Messina chiederà di accedere al Fondo di rotazione previsto dal Decreto 174/ 2012, dopo la sua conversione» spiega il dirigente, che poi precisa: «Noi lo proporremo, sarà il Consiglio comunale a dover decidere».

Stando a quanto detto nel corso della recente conferenza stampa dai consiglieri comunali, il percorso ipotizzato da Coglitore non dovrebbe incontrare ostacoli e la proposta dovrebbe essere accolta senza problemi. Gioca a vantaggio del Comune anche la recente modifica al decreto 174 apportata in Commissione bilancio della Camera, che cambia alcune condizioni originariamente introdotte e fa rientrare Messina tra i possibili beneficiari del fondo messo a disposizione dal Governo. Un’ancora di salvezza alla quale il Comune di Messina sta pensando di aggrapparsi per non sprofondare definitivamente ed arrivare al dissesto. Non è, comunque, da sottovalutare che il decreto pensato dall’esecutivo nazionale prevede parametri stringenti (vedi correlato) e, quindi, default o non default i messinesi devono rassegnarsi all’idea che li aspettano tempi duri e di grandi sacrifici. (Danila La Torre)

17 commenti

  1. Per quanto mi riguarda tutti devono affondare con la nave o si deve salvare qualcuno…….

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  2. MA TU LE PAGHI LE TASSE?
    IO SI E SE NON L’HAI CAPITO E SE PAGHI ANCHE TU LE TASSE, PAGHERAI DI PIU’.
    FORSE NON L’HANNO CAPITO IN MOLTI…..

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  3. Il punto non sono le tasse perchè purtroppo saremo chiamati a pagare di più. Il fine è togliersi e scrollarsi di dosso questi politicanti che in caso di dichiarazione di dissesto saranno costretti a lasciare la politica, essendo interdetti per dieci anni. Questo è il punto. Se siamo arrivati a questo punto è grazie anche a questi consiglieri che adesso consapevoli che manca loro il terreno, fanno appelli a destra e a manca. Lo stesso Coglitore dovrebbe sapere che l’accesso al fondo non risolverà i problemi, ma forse li aggraverà, visto che non si interviene sulla causa.

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  4. tu ed io paghiamo e loro ingrossano il portafoglio.

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  5. Ci sono due domande che ci poniamo,cosa accade ad un Consiglio Comunale che non ha approvato il BILANCIO di PREVISIONE ento il 31 ottobre,l’altra riguarda invece lo spostamento della data per l’adozione della DELIBERA RICOGNITIVA dello stato di attuazione dei programmi e degli EQUILIBRI DI BILANCIO.Per quest’ultima ritengo che non sussistano problemi.Infatti, i Comuni che abbiano già adottato il bilancio di previsione provvederanno ad accertare l’eventua1e necessità di un’operazione di riequilibrio, potendo contare sulla conoscenza dei dati stimati dell’IMU più aggiornati e già diffusi di recente dal Ministero interessato.I Comuni che, alla data del 30 Settembre 2012, non abbiano approvato il bilancio di previsione,avvalendosi della facoltà di deliberare il bilancio entro il 31 ottobre, non saranno tenuti né potranno compiere la ricognizione degli
    equilibri entro il 30 Settembre per mancanza del documento contabile da sottoporre alla suddetta verifica. E’ LA POSIZIONE UFFICIALE DEL MINISTERO DELL’INTERNO. Messina non si trova nella condizione di cui sopra,aspetta le decisioni della Corte dei Conti, quindi sta gestendo(DEVE GESTIRE) l’esercizio provvisorio per DODICESIMI DEGLI IMPORTI ANNUALI ( lo sanno i dipendenti?), facendo riferimento all’ultimo bilancio approvato. Pertanto in mancanza del bilancio di previsione, i comuni non avranno 1’onere di approvare la specifica deliberazione prevista dall’articolo 193 del Testo Unico. Lascio al bravissimo SALVATORE VERNACI la risposta alla prima domanda, che fine farà il CONSIGLIO COMUNALE?

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  6. …magari non è residente a Messina..
    Comunque una “lezione” agli ignavi (e buddaci) messinesi ci vorrebbe!
    La prossima volta che andate a votare state moltooooooo attenti a CHI date la vostra fiducia nell’amministrare i VOSTRI SOLDI e non votate sempre i soliti amici, amicidegliamici, compari e lecca***.

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  7. sono un profano in materia, ma cosa sucede se il comune dichiara default?

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  8. Lettera aperta a Merediti
    Caro/a Meredit. Leggo con molta attenzione, anzi li cerco, i tuoi commenti su “tempostretto” che per la loro precisione ed ampia documentazione di riferimento mi rendono convinto che appartieni alla schiera dei dipendenti comunali (quelli bravi) che operazione nel settore economico finanziario del Comune di Messina. Mi piacerebbe sapere chi sei e poterti stringere la mano. Comunque passo al sodo. Questa mattina ho incontrato a Piazza della Repubblica alcuni miei collaboratori quando svolgevo il ruolo di ragioniere generale del Comune /dal 1996/5 al 2000) che, durante la discussione mi hanno detto che esistono delibere di riconoscimenti di debiti fuori bilancio, approvate dal consiglio comunale, finanziate con la dismissione dei beni immobili prima, di essere venditi, anzi senza essere stati mai veduti. Lei sa bene che le spese che si finanziano con le entrate (spese compensative con le entrate) possono formare oggetto di impegno solo quando l’entrata si è accertata, anzi, per maggiore cautela e sicurezza, si è realizzata (incassata) Ci troveremmo, pertanto, al una enorme irregolarità contabili che avrebbe risvolti negativi anche per i consiglieri comunali che dette deliberazioni hanno approvato. Io non credo, assolutamente, che sia vero quello che mi hanno raccontato anche perché, tale irregolarità contabile acquisirebbe una importanza devastante sotto il profilo giudiziario. e non solo contabile Ciò giustificherebbe il fatto che nessuno dei politici vuole che si mettano sotto controllo i “conti del Comune” e tentano di evitare, per le concrete responsabilità, che venga dichiarato “Il dissesto Finanziario. Ma ciò che sarebbe “gravissimo” e se detti debiti fuori bilancio riconosciuti dal Consiglio Comunale privi di copertura finanziaria per la mancata vendita degli immobili, hanno formato oggetto di liquidazione e pagamento. Lei che ha dimostrato di avere ampia documentazione finanziaria a disposizione può dirmi se i capitoli di entrata relativi alle vendite degli immobili evidenziano accertamenti e riscossioni che trovano corrispondenza nel capitoli di spesa che riguarda la copertura di debiti fuori bilancio, o, in alternativa se esistono nei diversi capitoli di spesa inseriti nei vari “servizi” delibere di debito fuori bilancio finanziati ed. eventualmente pagati?. Si parlava di in importo che dovrebbe superare i 40 milioni di euro, ma, sinceramente, non credo. Sarebbe stata non un irregolarità contabile, ma sicuramente una pazzia. Grazie

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  9. da vero messinese mi auguro che venga dichiarato il dissesto. Così ci liberiamo per almeno 10 anni di tutta questa classe di politici scarsi. Mi rendo conto che tutti noi poveri ed onesti messinesi dovremmo fare ulteriori sacrifici (vedi IMU) ed altre tasse che già paghiamo. L’unica consolazione sarà che questi consiglieri, assessori etc non li vedremo per parrecchio temèpo …. che gioia….

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  10. mi auguro che affondi la nave con tutti quei politici (consiglieri, assessori etc) che hanno ridotta la mia città alla fame. L’unica consolazione sarà che non li rivedremo per parecchio tempo.

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  11. Chi l’avrebbe mai detto, che il serioso Ferdinando COGLITORE sia capace di entusiasmarsi alla lettura di un emendamento di una Commissione parlamentare, di cui trascrivo il resoconto tra virgolette, ” sostituire le parole: Fondo di rotazione in favore degli enti locali per i quali sussistono eccezionali squilibri strutturali di bilancio, con le seguenti: Fondo di rotazione per assicurare la stabilità finanziaria degli enti locali.” Quindi carissimo (lascio scegliere ai lettori di Tempostretto se aggettivo o avverbio) COGLITORE, per estenderlo (il Fondo) al Comune di Messina, che viene ritenuto dalla Commissione, ente locale gravato da ECCEZIONALI SQUILIBRI STRUTTURALI DI BILANCIO, hanno dovuto sopprimere questa dicitura,trasformandola in quella più vaga da interpretare ASSICURARE LA STABILITA’ FININZIARIA, checché lei ne dica, carissimo ragioniere generale. Avrà certamente compreso il perchè di parole ripetute, sa, meglio di me, che a Palazzo Zanca ci sono messinesi duri di comprendonio.

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  12. “i debiti fuori bilancio finanziati ed approvati in base alle presunte entrate derivanti dalla quantomai presunta vendita di immobili” : se fosse vero, sarebbe la piu’ grande stronzata fanta-contabile del secolo!!!

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  13. Ecco come finirà.
    Potete aggrapparvi a qualunque Fondo vogliate, potete prendere in giro la gente stupida ed il tempo ma non alla matematica. Messina è già in default.
    I politici responsabili del dissesto stanno cercando in tutti i modi di tappare le falle ma prima o poi dovranno rassegnarsi. Hanno fatto più danni loro negli ultimi 20 anni che il terremoto del 1908.
    Messina cambierà completamente volto tra 5 anni, sarà una città diversa e per fortuna io sono scappato via giusto in tempo. Perché i politici cercano in tutti i modi di evitare il default? La Corte dei Conti farà le pulci sui bilanci comunali e molta gente, a mio parere, piangerà lacrime salate.
    Bé, a Messina il conto più aspro, ma come dicono i grandi professori di economia.. “più la crisi è forte e più grande sarà lo slancio verso lo sviluppo”.
    Bene, Messina avrà modo di fare un bel slancio!
    Tutte le municipalizzate verranno passate a setaccio e tantissima gente in mobilità. Ormai il quadro economico è chiaro. Fidatevi. Sono felice solo che finalmente i nodi sono venuti al pettine e Messina tra 20 anni sarà molto più povera, con molti meno abitanti ma molto, molto più vivibile. Solo allora tornerò nella mia città.

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  14. • Caro Giamp,
    • Ho letto con molta attenzione il Tuo commento e ne sono rimasto tubato e commosso per la sua chiarezza e le realtà affrontate.. Da lontano non si curano le ferite di una città dissanguata dalla politica e dal mala affare. Torna nella tua città che, sono certo, ti ha visto nascere e crescere. Se bene ho compreso, questa è la Tua città che, assolutamente, non devi abbandonare. Il popolo messinese ed in particolare quello siciliano, sta acquistando coscienza e coraggio. Gli anni in me pesano e non mi resta molto da fare. Fidiamoci dei giovani, ed io mi fido anche di te, e facciamo in modo che non scappino da una città che i politici hanno distrutto. Torna, se poi, e darci una mano.

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  15. Sono perfettamente d’accodo con te. Così mi hanno detto e. dato che io non ci credo, xhiedo chiarimenti a che puà controllarne la verificità

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  16. Salvatore Vernaci 10 Novembre 2012 15:56

    Quello che emerge in questa vicenda finanziaria del Comune è la scarsa attenzione, disinformazione e dichiarazioni altalenanti sul problema. In questi giorni si è letto che il ragioniere Generale del Comune abbia dichiarato “ che il patto di stabilità per l’anno 2012 è stato sforato per oltre 72 milioni di euro e che la condizione finanziaria è preoccupante.” La stessa Stampa ha scritto:” Dal lavoro di analisi svolto da Dario Zaccone, Domenico Maesano e Giancarlo Panzera sulle tabelle dei parametri di deficitarietà strutturale, indicati dalla normativa nazionale, emerge che non sono stati rispettati 5 parametri su 10, «circostanza questa che – si legge testualmente nella relazione – attrae l’ente nella condizione di deficitarietà strutturale». Quindi, alla data odierna, in attesa del pronunciamento della Corte dei Conti sulle carte consegnate giorno 9 u.s., l’unica cosa certa è che Messina è Ente strutturalmente deficitario e pertanto soggetto a risvolti pesanti per i Cittadini, quali: 1) Il costo complessivo della gestione dei servizi a domanda individuale (impianti sportivi, mercati, mense scolastiche, trasporto alunni) dovrà gravare per il 36% sull’utenza. 2) I costi di gestione degli asilo nido graveranno per il 50% del loro ammontare sull’utenza. 3) Il costo della gestione dell’acqua deve essere coperto per l’80% dall’utenza. 4) Il costo del servizio smaltimento rifiuti solidi urbani deve essere coperto totalmente.
    La ordinanza del TAR di sospensione della sanzione inflitta per lo sforamento del patto di stabilità 2010, ha il solo effetto di paralizzare, allo stato e fino alla definitiva pronuncia di merito, gli effetti del provvedimento. Pertanto, a mio parere, dovrebbero restare inalterate le misure che e se erano state poste in essere nei riguardi della rideterminazione e riduzione del 30% dell’indennità di funzione e gettoni di presenza agli amministratori ed il divieto di incremento delle risorse della contrattazione decentrata.

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  17. La conferenza stampa è stata esaustiva. L’unica cura è dichiarare il dissesto e fare piazza pulita di politici, che per i prossimi dieci anni non si potranno più candidare. Il decreto 174 salverebbe la loro poltrona e noi saremmo chiamati a pagare le loro “malefatte”. Spero che si perseguano nelle opportune sedi i responsabili e che restituiscano quanto tolto. Certo la notizia che in un momento così delicato, il sig. Ruggieri prenda una liquidazione di 130.000 euro – permettetemi – fa veramente vomitare. Per il resto dottore Vernaci, meglio il dissesto, altrimenti come si suol dire, resteremmo solo “CORNUTI” e “MAZZIATI”, ossia, “OLTRE IL DANNO, LA BEFFA”.

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