Detenuto messinese morto a Catanzaro, si indaga sulle cause del decesso

Detenuto messinese morto a Catanzaro, si indaga sulle cause del decesso

Alessandra Serio

Detenuto messinese morto a Catanzaro, si indaga sulle cause del decesso

lunedì 18 Novembre 2024 - 16:40

Domani l'autopsia sul corpo di Domenico Ivan Lauria. La madre e il legale chiedono chiarezza

Messina – Sarà l’autopsia a fare luce sul caso del 28enne messinese Domenico Ivan Lauria, morto venerdì scorso nel carcere di Catanzaro dove era detenuto. I referti medici parlano di “arresto cardiaco” o overdose, ma la madre ha trovato il corpo del ragazzo coperto di echimosi e ferite letteralmente da capo a piedi. La donna, assistita dall’avvocato Pietro Ruggeri, ha presentato un esposto e la Procura di Catanzaro ha avviato gli accertamenti necessari, a partire appunto dall’esame medico legale che domani pomeriggio sarà affidato dalla PM Francesca Delcogliano, titolare del caso. La famiglia sarà presente con la professoressa Elvira Ventura Spagnolo come consulenza di parte.

Pestaggio in carcere?

Il sospetto della madre del detenuto è che sia stato pestato. I segni sul suo corpo, documentati in oltre 60 scatti fotografici, sembrano infatti raccontare una verità inquietante. Non è il solo aspetto che l’avvocato Ruggeri vuole approfondire.

“Domenico doveva essere curato”

Tossicodipendente, invalido la 75%, un tentativo di suicidio consumato nel carcere di Trapani, Lauria secondo il legale non doveva stare in cella. Più volte l’avvocato Ruggeri ha presentato istanze per ottenerne i domiciliari così da consentirne le cure o comunque il trasferimento in un penitenziario più vicino alla madre. Istanze tutte respinte, in quattro anni, malgrado la documentazione medica. Il 28enne ha continuato ad essere trasferito di carcere in carcere fino al tragico epilogo di Catanzaro.

La garante dei detenuti Risicato: “Restiamo umani”

Sul caso è intervenuta anche la Garante dei detenuti per il Comune di Messina Lucia Risicato, che invoca chiarezza ed esorta: “Restiamo umani”

Un commento

  1. Premio Amnesty International 2015 “Scendi giù” di Alessandro Mannarino. La dedico a questo sfortunato ragazzo.

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