Di bullismo e cyberbullismo si muore: i nostri figli a rischio

Di bullismo e cyberbullismo si muore: i nostri figli a rischio

Chiara Cenini

Di bullismo e cyberbullismo si muore: i nostri figli a rischio

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lunedì 17 Febbraio 2020 - 09:55

Un fenomeno allarmante che chiama in causa tutti noi. A rischio gli adolescenti ma l'età si abbassa sempre più

Un gioco, una spasmodica necessità di farsi guardare e conoscere, un desiderio di ammirazione e soddisfazione che si trasforma troppo spesso in una realtà tanto cruda e violenta da affrontare per troppi ragazzini, ma anche adulti, troppo fragili e soli in una società distratta e frettolosa.

A rischio dagli 11 anni in poi

Si chiama Cyberbullismo , e le cronache dei TG registrano ogni giorno un crescente e preoccupante numero di giovani, che, il più delle volte si trasformano in vittime, di violenza, minacce e tanto male di vivere. Il fenomeno ha assunto dimensioni così grandi da necessitare una legge con linee di orientamento per la prevenzione e il contrasto dello stesso in preoccupante diffusione. I rischi della rete sono fuori dalla porta di tutti e i ragazzini dagli 11 anni in su sono i più a rischio: tante volte si inizia con un’ iscrizione ai tanti social di moda sul web, poi una foto tira l’altra, le amicizie, fatte in chat, si moltiplicano. Col tempo il modo per farsi conoscere ed attirare l’attenzione dell’altro sesso, o semplicemente per guadagnarsi un like e un amico in piu’, diventano i messaggi e le foto tante volte troppo Hot, sempre più trasgressive.

Di cyberbullismo si muore

“Tanta Roba” per ragazzini, confusi e nel bel mezzo della tempesta ormonale,che si chiama adolescenza. Nel peggiore dei casi infatti, le foto un pò troppo spinte, di Annina, o quelle di un diverso orientamento sessuale di Terry, diventano virali, girano sul web distruggendo così con un semplice click la vita di ragazzini, poco stabili, confusi e troppo liberi di giocare a essere grandi. Annina e Terry sono solo 2 delle tante vittime del cyberbullismo, forse i più deboli di quella catena arrugginita che non perdona chi ha sentimenti troppo fragili. Loro non hanno sopportato la vergogna di vedere traditi o meglio regalati a tutti i propri segreti, e si sono tolti la vita a causa di un gioco meschino che ha fatto divertire tanti altri loro coetanei.

La violenza virale

È di pochi giorni fa un’altra notizia che arriva da  Catania  dove 2 “Bambine” 14 e 11 anni si filmano con lo smartphone mentre effettuano un pestaggio ai danni di una compagna attesa all’uscita da scuola. L’ennesimo atto di bullismo di ragazzini contro altri coetanei ed il video è subito  diventato virale sul web. Dovremmo riflettere tutti su che gioventù sta crescendo e quali siano gli ideali e le cose importanti alle quali  si dà troppo peso in questo 2020 che sembra bisognoso di repentini  cambiamenti di vita per tutti. 

Un “pubblico” malato

L’attenzione deve rimanere alta, cercare di limitare il più possibile tutto ciò che insegniamo e permettiamo ai nostri figli, spiegando che le amicizie e gli amori non nascono quasi mai via chat, e che non bisognerebbe affidare la propria vita e le proprie cose private ad un pubblico così malato come quello dei social e delle chat. Oggi che tutto incontrollatamente puo’ trasformarsi in violenza e bullismo, oggi che vale di più un “mi piace” in più sul proprio profilo che rischiare di finire in galera, oggi che fare del male via internet è diventata la violenza che fa più moda, oggi che basta uno smartphone in tasca e un click per rovinare la vita per sempre a chiunque lasci distrattamente scheletri nascosti in quell’armadio chiamato Web.

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