Piazza Cairoli, quel "salotto buono" divenuto "ripostiglio". La riqualificazione è ancora lontana

Piazza Cairoli, quel “salotto buono” divenuto “ripostiglio”. La riqualificazione è ancora lontana

Rosaria Brancato

Piazza Cairoli, quel “salotto buono” divenuto “ripostiglio”. La riqualificazione è ancora lontana

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venerdì 15 Luglio 2016 - 22:04

Quello che doveva essere il salotto della città è invece in stato di abbandono, sembra un cantiere aperto ed i soldi che il consiglio comunale aveva destinato alla riqualificazione sono stati dirottati altrove. Ma l'assessore Eller a conclusione del dibattito "in piazza" organizzato dai consiglieri Zuccarello e Amata rassicura: "dopo il bilancio saremo in grado di operare"

Il simbolo della piazza è l’immagine da “cantiere aperto”, con il parquet dissestato, divenuto un pericolo per i passanti e le transenne messe per evitare incidenti. E’ l’immagine di quel che resta del salotto buono, che rischia di diventare “un ripostiglio”.

Di Piazza Cairoli, di isola pedonale, di proposte concrete, si è parlato nel tardo pomeriggio, tra uno scroscio di pioggia ed un nuvolone, nel palchetto allestito dai consiglieri comunali Daniele Zuccarello ed Elvira Amata, divenuto una sorta di “corner” messo a disposizione di quanti, cittadini, operatori commerciali, imprenditori, rappresentanti di associazioni, hanno voluto dare un contributo.

L’assessore Eller, unico della giunta a rispondere all’appello dei due consiglieri, ha ascoltato tutti, come sua abitudine, prima di concludere il dibattito spiegando quali potrebbero essere gli interventi a breve termine, alla luce del fatto che la proposta approvata dal Consiglio comunale che destinava 388 mila euro dei fondi Tasi alla riqualificazione della piazza, è stata accantonata dall’amministrazione.

A dare il via agli interventi è stato l’architetto Nino Principato che nonostante la pioggia ha spiegato con entusiasmo e passione il progetto che gli uffici di Palazzo Zanca hanno predisposto per riqualificare la piazza con particolare attenzione al parquet ormai divenuto, per mancanza di manutenzione un pericolo per chi si azzarda ad attraversare l’area. Non è l’unico problema, come evidenziato dalla carrellata d’interventi. Dal decoro alla pulizia, dal verde alla fontana, alla mancanza di servizi, quel che viene evidenziato è lo stato di abbandono, di desolazione, l’aver trasformato quel salotto in una “gabbia”, avulsa da qualsiasi idea di isola pedonale. Ben poco resta di quel dibattito che aveva appassionato tutti sull’isola pedonale. Oggi c’è solo incuria ed un discorso lasciato a metà. Ma i disagi di questa situazione di disinteresse sono avvertiti da tutti, cittadini, commercianti, associazioni di categoria, turisti.

Manca un’anima. Quella che una volta aveva in Piazza Cairoli il suo “cuore” e che ora non l’ha più. Quella che doveva essere la grande isola pedonale si è ridotta ad una striminzita chiusura di una piazza.

I cittadini hanno espresso tutta la disapprovazione per lo stato in cui versa l’ormai ex salotto buono, mentre Alessandro Allegra, Confartigianato, commenta: “Noi siamo favorevoli ad un’isola pedonale, ma deve essere concepita a dimensione d’uomo, con servizi adeguati e senza danneggiare attività. Non devono esistere aziende di serie A e di serie B come succede a Piazza Cairoli, tra quelle lato monte e quelle lato mare. Chi si trova nell’area lato mare è stato penalizzato. Da quando l’attenzione si è spostata sull’isola pedonale di Piazza Duomo l’amministrazione ha perso interesse verso Piazza Cairoli che invece è il centro commerciale”.

Molti cittadini hanno evidenziato le problematiche legate al trasporto pubblico, al flop del bus navetta durante i primi periodi dell’isola pedonale, fino alla mancanza di servizi per i turisti che sbarcano dalle navi, alle mancate condizioni di sicurezza per quanti, con le famiglie, vogliono soltanto fare la tradizionale passeggiata.

“L'isola Cairoli, così come appare oggi, è un'area pedonale "monca"- spiega Andrea Ipsaro Passione, Confesercenti- Non si può prescindere dall'annessione della via dei Mille ma il modo in cui l'amministrazione ha gestito la faccenda si è dimostrato inadeguato. Non si è provveduto ad implementare servizi e manutenzione ma si è addirittura trascurato quel minimo sindacale che in passato si era garantito, dall’igiene alla sicurezza. Si deve avviare una seria programmazione che passi anche dal confronto con le associazioni datatoriali e con i proprietari degli immobili. Troppe botteghe sfitte ed è comunque impensabile che siano solo i commercianti a pagare lo scotto di esperimenti gestiti in modo approssimativo. Bisogna avere un quadro d'insieme che interessi tutti, senza fare figli e figliastri”.

L’assessore Eller ha ascoltato tutti, tra un’occhiata perplessa ad una piazza in stato di abbandono e la voglia di dare risposte che non siano solo promesse.

“Siamo qui per collaborare ma l’amministrazione continua a stare chiusa in una stanza- hanno chiarito Daniele Zuccarello ed Elvira Amata- L’unico che risponde sempre è l’assessore Eller, che ringraziamo, ma siamo qui per trovare risposte ascoltando quello che chiede la gente e i messinesi vogliono di nuovo il loro salotto buono, chiedono cose semplici, manutenzione, igiene, sicurezza, decoro, verde”.

L’assessore Eller ha spiegato che i 388 mila euro che il Consiglio comunale ha destinato con i fondi Tasi per la piazza sono stati dirottati verso altri obiettivi “a causa di alcuni rilievi. Ma le somme sono state individuate dall’avanzo vincolato d’investimento del bilancio 2016-2018 e non appena il consuntivo 2015 sarà approvato l’opera diventerà finanziabile. Serve infrastrutturazione.Messina è in pre-dissesto, è come un corpo che ha emorragie interne, che da fuori non si vedono ma all’improvviso fanno soffrire. Dobbiamo cercare insieme di lavorare”

Il fatto che l’assessore Signorino abbia disatteso ad un voto del Consiglio comunale ha fatto andare su tutte le furie Elvira Amata: “Non capisco perché la giunta abbia ignorato il voto del consiglio che aveva destinato quelle somme alla Piazza. Da lunedì ogni giorno andrò negli uffici per capire perché sia stato disatteso il nostro voto e per vedere in quali tempi ed in che modi la giunta intenda adesso intervenire e dare risposte”.

Piazza Cairoli non è e non sarà un’isola se resta a metà, ma soprattutto, sottolineano Zuccarello e Amata, non lo sarà mai se resta in queste condizioni di abbandono, senza manutenzione, senza sicurezza, senza adeguata pulizia.

“Amministrazione,consiglio, operatori, commercianti e cittadini dobbiamo ricominciare a parlarci, senza scontri, perché altrimenti chiuderanno tutte le attività”-

Rosaria Brancato

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