Il sindaco: «Il viceministro Misiti ha chiarito, non c’è da preoccuparsi». Il presidente della Regione: «Fermarsi oggi sarebbe un imperdonabile spreco di risorse pubbliche»

Se c’è una cosa che mette d’accordo il sindaco di Messina Giuseppe Buzzanca ed il presidente della Regione Raffaele Lombardo è il Ponte sullo Stretto. Ma anche su questo fronte e sul “pasticcio” di oggi pomeriggio – quanto accaduto alla Camera ha tutto il sapore di una clamorosa “gaffe” politico-governativa – i due reagiscono in maniera diversa. Buzzanca tende a minimizzare: «La mia posizione – dichiara il sindaco a Tempostretto – non può che essere quella già espressa dal viceministro Misiti, che mi pare abbia chiarito che non si torna indietro, la posizione del Governo sul Ponte non cambia. Mi sembra una tempesta in un bicchiere d’acqua, non credo ci siano elementi per farci preoccupare».

Più duro Lombardo, anche se inizialmente anche lui prova a ridimensionare l’accaduto: «La mozione di Italia dei Valori approvata oggi alla Camera – afferma il governatore siciliano – non riguarda il Ponte sullo Stretto di Messina, ma il trasporto pubblico locale per il potenziamento del quale si propone una copertura finanziaria che potrebbe essere prelevata dai fondi già assegnati alla Società Stretto di Messina». Non sembra cambiare molto. «Vale la pena di ricordare – aggiunge Lombardo – che i finanziamenti pubblici nella società Stretto di Messina sono meno di 2 miliardi di euro, solo una piccola parte degli 8 miliardi necessari per la realizzazione dell’opera. Il Ponte sullo Stretto si dovrà realizzare sia perchè la parte più consistente del capitale viene dai privati e l’investimento si dovrà fare con il metodo del project financing, sia perchè si sono già investite molte risorse. Fermarsi o fare marcia indietro adesso sarebbe scellerato, un imperdonabile spreco di denaro pubblico. Per quanto riguarda il vice Ministro Misiti, al suo brillante esordio – conclude il polemicamente il presidente della Regione – è stato già opportunamente smentito dal ministro Matteoli».