Il caso di Mazzarrà Sant'Andrea finisce in Procura

Il caso di Mazzarrà Sant’Andrea finisce in Procura

Rosaria Brancato

Il caso di Mazzarrà Sant’Andrea finisce in Procura

giovedì 30 Agosto 2012 - 10:02

Dopo le dimissioni degli 8 consiglieri di maggioranza, la minoranza ha dato mandato all'avvocato Catalioto di portare le loro istanze in tutte le sedi giuridiche competenti. Il caso richia di diventare un "precdente"

Lo strano caso del consiglio comunale di Mazzarrà Sant’Andrea, dove a ferragosto si son dimessi gli 8 consiglieri di maggioranza, appena tre mesi dopo le elezioni e con motivazioni singolari, finisce in Procura a Barcellona, dal prefetto Alecci ed alla Regione. La vicenda ha contorni paradossali (vedi articolo correlato).

Appena 100 giorni dopo le elezioni gli 8 consiglieri della maggioranza del sindaco Salvatore Bucolo, hanno presentato dimissioni irrevocabili, aprendo automaticamente le porte allo scioglimento del consiglio (come da legge regionale 35/97) e ad un commissariamento fino a fine mandato, tra 5 anni e di fatto facendo sì che il primo cittadino non abbia alcun contraltare politico, né spina nel fianco, rappresentata dalla minoranza in aula.

Assai singolari le motivazioni addotte dagli 8 consiglieri eletti a maggio: “Vogliamo offrire- sostengono- serenità alla cittadinanza evitando dissidi e fratture nel tessuto sociale e nel contempo garantire efficacia all’azione amministrativa nel raggiungere gli obiettivi”. E’ forse il primo caso in Italia di persone elette dalla cittadinanza per rappresentarli ma che si ritengono più utili alla collettività da assenti che non da presenti. Con la loro assenza spianano la strada all’amministrazione che avrà di fronte solo un commissario, ovvero un burocrate, non un politico. A quanto pare, per gli otto “ex”, era l’unico modo per frenare l’odiata opposizione che in tre mesi ha fatto quel che era suo compito, appunto l’opposizione, presentando interrogazioni e chiedendo conto delle scelte del sindaco e della giunta. Muoia Sansone con tutti i Filistei, si saranno detti, pur di lasciare carta bianca al giovane sindaco. La minoranza della lista “Nuovo Inizio” però non ci sta. Sono stati eletti per rappresentare il popolo e continueranno a farlo in tutti i modi possibili. Intanto si son rivolti alla Procura di Barcellona per far chiarezza, poi all’Assessorato regionale agli enti locali ed al prefetto Alecci.

“Quanto sta accadendo a Mazzarrà è un caso eclatante perchè viene impedito alla lista maggiormente votata, la Nuovo Inizio, di esercitare il proprio ruolo per tutta la legislatura a causa delle dimissioni della maggioranza”. E’ questa infatti una strana conseguenza della legge regionale, dal momento che la Nuovo Inizio ha ottenuto più voti, ma, meno seggi che sono invece andati alla lista collegata al sindaco eletto. Inutilmente a quanto pare, visto che tre mesi dopo hanno pensato bene di rinunciare al loro ruolo.

“Le motivazioni addotte nelle dimissioni- continua l’opposizione- sono illuminanti ed esilaranti e nulla hanno a che vedere con la serenità dei cittadini. L’unica serenità che si vuol garantire è quella del sindaco Bucolo che senza controllo e opposizione può, indisturbato, porre in essere tutti gli atti che ritiene, stante che la rappresentanza democraticamente eletta è stata cancellata”.

La minoranza ha dato mandato all’avvocato Antonio Catalioto, di portare le loro istanze in tutte le sedi giuridiche competenti. Il caso rischia anche di diventare un “precedente”. L’avvocato Catalioto si è già rivolto alla Procura ed all’Assessorato regionale agli enti locali, dal momento che si ravvisano elementi d’incostituzionalità nella legge regionale 35/97 in quella parte che prevede che in caso di dimissioni della maggioranza del consiglio, quest’ultimo viene sciolto, ma l’amministrazione resta in carica. Esattamente l’opposto di quanto avviene nel resto d’Italia, dove, se si scioglie il consiglio decade anche il sindaco. Invece l’unica strada nel momento in cui la maggioranza abdica al suo ruolo, come sta avvenendo a Mazzarrà Sant’Andrea è il ritorno alle urne. Mentre i ricorsi e le contromosse legali procedono l’opposizione non si ferma. Non potendo interloquire con il sindaco e la giunta diffonderà le interrogazioni a mezzo stampa, attiverà un sito internet e s’interfaccerà con il commissario. E già da oggi i muri del comune e quelli dei paesi limitrofi sono tappezzati di manifesti nei quali i consiglieri di Nuovo Inizio spiegano l’accaduto e riportano l’elenco delle interrogazioni e richieste di documenti ed atti finora presentate in Aula e rimaste senza risposte.

Se qualcuno pensava con questa insolita mossa delle dimissioni di massa di indurre al silenzio l’opposizione si sbagliava. Mossa stravagante che potrebbe anche ritorcersi contro qualora venga accolta la tesi del ricorso e, in conseguenza allo scioglimento del Consiglio comunale dovesse tornare a casa anche la giunta.

Rosaria Brancato

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