Crollo muro San Filippo, via libera ai lavori dalla Procura. Adesso servono le risorse economiche

Crollo muro San Filippo, via libera ai lavori dalla Procura. Adesso servono le risorse economiche

Danila La Torre

Crollo muro San Filippo, via libera ai lavori dalla Procura. Adesso servono le risorse economiche

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giovedì 19 Luglio 2012 - 13:52

L’assessore Isgrò : «Per gli interventi ci vogliono circa 800 mila euro, ma faremo il possibile per riuscire a mettere in sicurezza l’area prima dell’inizio della stagione calcistica»

C’è una notizia buona e una cattiva nella vicenda che riguarda il crollo del muro dello stadio San Filippo, verificatosi il 6 maggio 2011, poco prima dell’atteso, poi disdetto, concerto di Vasco Rossi. La notizia positiva è che la Procura della Repubblica dà il via libera ai lavori. Lo scorso 11 luglio l'assessore alle manutenzioni, Pippo Isgrò, aveva inoltrato all’autorità giudiziaria una nota per chiedere se fosse possibile accelerare l'iter procedurale per la ricostruzione del muro dello stadio, bloccata dall’inchiesta in corso, che aveva reso necessario il sequestro dell’area. Nella richiesta, l’assessore aveva sollecitato nello specifico una valutazione «dal punto di vista tecnico-giuridico, al fine di ristabilire il rispetto delle norme nell'interesse esclusivo della pubblica e privata incolumità in caso di piogge torrenziali, e di consegnare lo stadio San Filippo all'ACR Messina e ai suoi tifosi”.

Ad una settimana di distanza, il sostituto procuratore della Repubblica, Camillo Falvo, ha risposto al rappresentante della giunta, comunicando sia al Comune che al Genio Civile, che «in relazione al crollo del muro oggetto del procedimento ed alla necessità di messa in sicurezza degli altri conci, non è stata mai iscritta notizia di reato e, pertanto, non pende procedimento in relazione a violazione di natura sismica (Legge 64/74)». L’iter progettuale per ricostruire il muro e mettere in sicurezza la zona può, dunque, andare avanti, sempre che si trovino i fondi per gli interventi. Ed è questa la nota dolente della vicenda. «Per procedere a gara ed eseguire i lavori servono 700/800 mila euro», spiega al telefono Isgrò, che si dice comunque ottimista: «Faremo di tutto per definire in tempi brevi, secondo la normativa vigente e con la collaborazione del Genio civile, l’iter progettuale e reperire al contempo le risorse economiche necessarie. Spero- ha concluso l’esponente dell’esecutivo di Palazzo Zanca- di poter mettere in sicurezza l’area prima dell’inizio della stagione calcistica». Già, il “dio” calcio, che riesce a far smuovere anche ciò che sembra immobile e destinato a non avere una soluzione in tempi accettabili. Chissà cosa sarebbe successo se il neo patron dell’Acr Messina Lo Monaco non avesse puntato i piedi un minuto dopo, si fa per dire, aver acquistato le quote della società di calcio. (Danila La Torre)

6 commenti

  1. il “Dio” calcio è anche economia e si sente che manca , vi siete domandati quanta gente ci campava con il Messina tra i professionisti ?? … a Messina si rinuncia con troppa facilità a tante cose !! Speriamo che si inverta la rotta non trascurando nulla neanche il pallone ….. tra l’altro quello storico e vero !!

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  2. perchè non usare i soldi dell’ecopas??O vanno già da quache altra parte, visto che una strada non l’hai fatta asfaltare e tantomeno hai fatto altro di utile per i cittadini normali.

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  3. puzza di bruciato 19 Luglio 2012 18:02

    Costa 800.000 euro… e che lo fanno con l’oro.. ma poi questi soldi mica li dobbiamo uscire noi cittadini, li devono pagare coloro che hanno commesso gli errori, sbagliato i calcoli o hanno chiuso gli occhi su una costruzione fatta in una montagna di creta/argilla che da secoli è risaputo che scende sempre verso valle…. solo gli ingegneri di messina non lo sapevano…..

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  4. i soldi li devono scucire i responsabili del crollo, ma siccome siamo nelle mani di nessuno… ah popolo crasto!

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  5. concordo ma siamo in itaglia.Se un cittadino sbaglia va in galera, se un politico o un amico di un politico fà danno, non succede nulla, anzi .

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  6. Vero!!!! Non ci avevo pensato!!!
    Infatti sia Trento che Belluno (le prime due città per qualità della vita in Italia) hanno le loro squadre di calcio in “Scem-pions lig”, mentre la città di Alessandria è in “default” economico proprio perchè non ha più da tanto tempo la sua squadra di calcio in serie A…
    Ecco perchè Messina come città va male: ha due squadre in serie D!!!

    (figghioli, facimu i seri…e nun dicemu fissarie…)

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