Biglietterie chiuse, ritardi, treni strapieni... e Trenitalia vi augura buon viaggio

Biglietterie chiuse, ritardi, treni strapieni… e Trenitalia vi augura buon viaggio

Biglietterie chiuse, ritardi, treni strapieni… e Trenitalia vi augura buon viaggio

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venerdì 11 Ottobre 2013 - 17:38

Riceviamo e pubblichiamo la nota dell'avvocato Franz Buda, responsabile del Centro diritti del Cittadino di Taormina

Non è la prima volta che giungono in redazione le lamentele e i disagi di chi si fa portavoce dei pendolari che tutti i giorni viaggiano in treno per raggiungere il posto di lavoro o degli studenti che vanno a scuola. Più volte denunciati in attesa di un cambiamento rimasto disatteso, riceviamo e pubblichiamo da Franz Buda, responsabile del Centro diritti del Cittadino di Taormina, una ulteriore dichiarazione a riguardo. L’avvocato Buda racconta la giornata di martedì 7 ottobre, in occasione della quale, a causa del “pienone” sul treno Taormina-Messina, un pendolare si è addirittura sentito male.

“7ottobre 2013, Stazione di Taormina, biglietteria come al solito chiusa, bar sfornito di biglietti per piccoli percorsi, biglietteria automatica lenta e complicata con una fila di dieci o più persone in coda.
Ore 7,01 arriva il Metro-Ferrovia della Regione Sicilia prestato contra-legem alla tratta Siracusa- Messina; gentilmente si chiede al controllore di verificare la difficoltà che hanno avuto gli aspiranti i viaggiatori di munirsi di biglietto da quando Trenitalia ha eliminato tutto e di più ma in particolare il personale ferroviario, affidando solo ad una società di pulizie la stupenda stazione della Perla dello Jonio, un tempo capitale del turismo siciliano.
Il controllore è irremovibile: “Chi sale senza biglietto dovrà pagare una multa di 5,00 €uro oltre il biglietto di €.3,90 per la tratta Taormina -Messina.Si accende un’animata discussione con il “Caronte di turno”, facendo notare che in due sole vetture quasi metà del viaggiatori sono rimasti in piedi.
Ma i guai non finiscono lì; dalle stazioni di Letojanni e Santa Teresa Riva salgono decine di studenti che devono per forza raggiungere Messina per essere in tempo a scuola; a Roccalumera lo spettacolo si ripete ed il controllore impedisce l’inscatolamento di altre “sardine”.
Il treno si ferma e la voce dell’altoparlante che proviene da Palermo comunica che le vetture resteranno lì ferme per un tempo imprecisato.
Un passeggero si sente male a causa del troppo pieno e, quindi, viene fatto sdraiare da volenterosi sul freddo marciapiede della stazione di Roccalumera in attesa dell’arrivo dei medici del 118.
Trascorre, nella rabbia di tutti, una mezz’ora, ognuno guarda l’orologio; vi sono anche i reduci dell’ex Tribunale di Taormina, impiegati, funzionari, avvocati e clienti che per “grazia ricevuta “sono stati, guarda caso, cancellati dalla Ministra Cancellieri e da esseri umani trasformati in numeri e codici fiscali.
Alle ore 8,10 passate arriva un treno sul terzo binario e tutti i viaggiatori abbandonano il “Metro-Ferrovia” ed il suo scontroso Caronte che rimane a guardia del ferito a bordo o meglio sul marciapiede .
Si ripete incruenta una scena da film avente come sfondo l’ultima grande guerra mondiale; un fuggi fuggi generale dei viaggiatori che si comportano come se fossero dei redivivi deportati impegnati a sfuggire ai cani dei nazisti.
Alle ore 8,40 il treno del soccorso giornaliero giunge a destinazione con oltre tre quarti d’ora di ritardo vomitando dalle carrozze i frettolosi schiavi di Trenitalia, vittime della privatizzazione di servizi pubblici, inadeguati alle esigenze di mobilità degli attuali figli di un Dio minore, cittadini di un Paese ingessato alla ricerca metaforica di un TRENO CHIAMATO DESIDERIO”.

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