Alluvione del 22 novembre, dopo due mesi nessuna ordinanza: la colpa è della Regione

Alluvione del 22 novembre, dopo due mesi nessuna ordinanza: la colpa è della Regione

Alluvione del 22 novembre, dopo due mesi nessuna ordinanza: la colpa è della Regione

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venerdì 27 Gennaio 2012 - 15:17

Lo ha spiegato il sottosegretario alle Finanze rispondendo all’interpellanza di Garofalo: manca la relazione tecnica della Regione. Nania: «Il Governo nazionale si sostituisca a quello regionale»

Il ritardo dell’adozione dell’ordinanza di protezione civile per stanziare i fondi necessari alle zone alluvionate della fascia tirrenica è dovuto ad un motivo molto semplice ed al tempo stesso sconcertante: «Quello che manca è la relazione tecnica con cui la Regione doveva interessare il dipartimento della Protezione Civile. Si è detto che l’intervento costava 200 milioni di euro, ma non si è specificato perché si giungeva a quella cifra ed a quali danni corrispondeva, come siamo abituati a fare qui in Parlamento ogni qual volta vi è una spesa che viene verificata poi dalla relazione tecnica stessa». Lo ha spiegato il sottosegretario di Stato per l’economia e le finanze, Gianfranco Polillo, che ieri pomeriggio ha risposto alla interpellanza urgente presentata dal deputato messinese Vincenzo Garofalo. A bloccare tutto è, dunque, la relazione tecnica in mancanza della quale il Governo ha, di fatto, le mani legate. «Bisogna dunque – ha continuato il sottosegretario – che la Regione predisponga la relazione tecnica e la dia al Dipartimento». Immediata la risposta di Garofalo: «Registro quanto da lei affermato che spiega finalmente le ragioni di un ritardo altrimenti incomprensibile, da domani il mio lavoro sarà quello di incalzare la Regione e di rendere noto che vi sono parti dello Stato e dell’amministrazione pubblica che non svolgono puntualmente il loro dovere e che, ahimè, invece chiedono agli altri di essere celeri».

Ancora più severo il senatore barcellonese del Pdl Domenico Nania: «A parte le “chiacchiere” dei primissimi interventi governativi nazionali e regionali, seguiti alla dichiarazione dello stato d’emergenza, non è stata ancora emanata, nonostante le diverse sollecitazioni, l’ordinanza del presidente del Consiglio, che dispone la destinazione immediata di risorse per alleviare i danni alle attività commerciali e agli immobili dei cittadini e misure adeguate per dare sostegno al territorio. La Regione Sicilia non intende applicare l’articolo 2 quater della legge n.10 del 2011, non facendosi così carico di reperire le risorse finanziare per far fronte alla necessità, come invece hanno fatto le regioni Liguria e Toscana per le alluvioni dell’ottobre e novembre 2011». Nania ricorda che «le condizioni di immediato pericolo persistono», per questo chiede al presidente del Consiglio Monti di sapere se «vista l’inerzia della Regione, non ritenga di intervenire con urgenza, sostituendosi alla Giunta, ai sensi dell’articolo 120 della Costituzione, disponendo l’aumento delle accise sulle benzine. Inoltre chiedo di sapere, se non ritenga, dato il ripetersi costante e annuale degli eventi alluvionali nel territorio messinese, di attribuirgli la “rilevanza nazionale” in modo da giustificare l’intervento diretto attingendo alle risorse del Fondo Nazionale della Protezione Civile. Non è più accettabile – conclude Nania – questa politica di “scaricabarile” tra il governo nazionale e la Regione, giocata sulla pelle dei cittadini già colpiti duramente dell’alluvione».

3 commenti

  1. Messina deve assulutamente diventare provincia autonoma.
    E’ chiaro come il sole che per la regione Siciliana Messina e provincia sono terra di conquista, riserva di risorse per Catania e Palermo.
    Le disgrazie messinesi, i senzatetto messinesi, le imprese colpite dall’alluvione messinese ed i morti messinesi vengono ignorati, calpestati da chi non ha nessuna considerazione.
    La regione è un invenzione del dopoguerra, Trento e Bolzano hanno chiesto l’autonomia poichè distanze superiori ai 100 km. creano interessi diversi ed abbandono.
    Messina è sempre stata la provincia del sud con il reddito più alto, con le migliori infrastrutture e sede naturale della dirigenza civile e militare.
    La regione ha smantellato realtà, storia e lavoro dei messinesi appropriandosi di tutto e di più, dividendo tra Palermo e Catania le risorse storiche di Messina.
    Uno degli esempi dell’assurdo, è che Messina, il primo porto passegeri d’Italia, ha il compartimento a Catania tra gli ultimi porti italiani.
    Bisogna creare un movimento di autonomia della provincia messinese per sfuggire alla condizione di sfruttamento, depredazione ed emarginazione della provincia di Messina….

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  2. LOMBARDO VAI A CASA!!!!!

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  3. Messina esclusa dal Decreto Sviluppo..approvato dalla Regione Sicilia..sembra che Lombardo prediliga il triangolo Catania..
    Palermo..Siracusa..questa storia va’ avanti da anni..
    Ricordate il Procuratore Croce..Messina Citta’ scartata dalla
    politica regionale e non..e allora di che parliamo..
    Tutto questo grazie a quegli incapaci e non..della cosiddetta..
    classe dirigente Messinese..Grazie di aver tolto la speranza in
    questa Citta’..

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