Verdi e Idv vogliono la testa di Ialacqua: "Il Ministero dà ragione alle nostre battaglie"

Verdi e Idv vogliono la testa di Ialacqua: “Il Ministero dà ragione alle nostre battaglie”

Francesca Stornante

Verdi e Idv vogliono la testa di Ialacqua: “Il Ministero dà ragione alle nostre battaglie”

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lunedì 29 Giugno 2015 - 14:30

Si infiamma sempre più il dibattito sull'impianto di biostabilizzazione e annessa discarica su cui i ministeri all'Ambiente e ai Beni Culturali hanno posto il veto. Conferenza stampa dei Verdi insieme a Italia dei Valori che chiedono le dimissioni dell'assessore ma non hanno intenzione di fornirgli alcuna proposta alternativa. Al tavolo anche l'associazione Man.

Un grazie al Ministero ai Beni Culturali per aver fatto tutto ciò che in tre anni le Istituzioni preposte al controllo dell'ambiente non avevano voluto fare. E un grazie a chi in questi anni non si è arreso e ha continuato a lottare. I Verdi, Italia dei Valori e l'associazione Man dalla sala Ovale di Palazzo Zanca hanno voluto ribadire un gigantesco no alla realizzazione di un impianto di biostabilizzazione e annessa discarica a Pace, un no che nei giorni scorsi è arrivato anche tra le prescrizioni che i ministeri all’Ambiente e ai Beni Culturali hanno siglato d’intesa sul Piano regionale rifiuti che contiene anche la costruzione dell’impianto messinese (VEDI QUI). Raffaella Spadaro e Salvatore Mammola rispettivamente esponenti dEi Verdi e Idv hanno ricordato anni di battaglie e hanno unanimemente chiesto le dimissioni immediate di Daniele Ialacqua, di colui che era stato un alleato prezioso nel contrastare la discarica di Pace negli anni scorsi e che ha repentinamente cambiato idea una volta divenuto assessore.

Dopo lo scempio perpetrato a Pace, prima con la discarica di Portella Arena e adesso con la piattaforma di trasferenza autorizzata da questa amministrazione comunale e assolutamente illegittima, non potevamo consentire che il nostro territorio venisse ancora una volta stuprato. Ciò che oggi rammarica è che sono stati buttati due anni per portare avanti un progetto che non rientrava minimamente nel programma iniziale di Renato Accorinti e oggi siamo al punto di partenza, senza una benchè minima idea di progettazione sulla gestione rifiuti” ha esordito Raffaella Spadaro che in questi è andata avanti a muso duro sostenendo un unico principio: “Renato Accoranti mi aveva insegnato che anche una sola persona può cambiare il mondo, poi però è cambiato lui”.

Per i Verdi su Pace si è consumato uno dei più alti tradimenti del programma elettorale di questa amministrazione. A fargli da eco Salvatore Mammola che ricorda le riunioni e i faccia a faccia con il sindaco per provare a convincerlo a non continuare sul progetto Pace.

Non hanno però intenzione di dare proposte alternative. Sanno bene che senza impiantistica a soffrire sarà l’intera città, vista anche la disastrosa situazione regionale sul fronte delle discariche. Ma non vogliono mettere competenze, idee e risorse al servizio di un assessore che vogliono subito fuori da Palazzo Zanca. Nei giorni scorsi era stato lo stesso Ialacqua a mandare messaggi di fuoco a chi lo aveva sempre attaccato stigmatizzando proprio il fatto che oltre la protesta non ci fosse proposta (VEDI QUI). Questo ai Verdi, a Idv, all’associazione Man non interessa: “Abbiamo le nostre idee ma non le condivideremo con chi non ci ha mai voluti ascoltare”.

Gianni Mento, che con l’associazione Man e il WWF di Anna Giordano e Italia Nostra ha contestato a più riprese l’iter del Piano rifiuti che la Regione e il Ministero stavano seguendo, ha ricordato alcune delle tante anomalie denunciate in questi mesi, a cominciare dal fatto che quando nel 2012 il piano fu approvato dal Ministero Ambiente non fu mai scritto, in oltre 800 pagine, che la discarica di Pace ricadeva in Zona a Protezione Speciale (Zps). Sarebbe bastato solo questo per fermare tutta la progettazione perché le norme parlano chiaro: nelle Zps non si possono realizzare discariche o impianti di trattamento dei rifiuti. Lo stesso è previsto nel Piano paesaggistico a cui ha fatto riferimento il Ministero ai Beni Culturali nel rilasciare il suo ultimo parere che di fatto blocca il progetto Pace. Un parere che arriva quando l’affidamento definitivo della gara d’appalto (di cui fu responsabile l’attuale assessore Maurizio Croce), si è già consumato e in ballo ci sono lavori da 12,7 milioni di euro.

Adesso la questione sarà affrontata sui tavoli regionali perché si tratta del Piano rifiuti siciliano, l’assessore Vania Contrafatto nei giorni scorsi si è dichiarata fiduciosa di poter chiarire a breve termine tutta la vicenda, appigliandosi ad un passaggio del decreto ministeriale che parla di impianti preesistenti (VEDI QUI). Su questo punto però Raffaella Spadaro è stata laconica: “L’assessore Contrafatto dovrebbe dirci a quale gioco sta giocando perché quello previsto a Pace è un impianto nuovo che dunque non si può realizzare perché la normativa lo vieta categoricamente”.

I riflettori rimangono puntati. In attesa di scoprire cosa accadrà in conferenza dei servizi a Palermo.

Francesca Stornante

4 commenti

  1. La questione rifiuti a messina é stato sempre un grande problema ne quest’amministrazione ne quelle passate sono state capaci di risolvere questo neo ….

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  2. La questione rifiuti a messina é stato sempre un grande problema ne quest’amministrazione ne quelle passate sono state capaci di risolvere questo neo ….

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  3. MessineseAttento 29 Giugno 2015 21:31

    “Abbiamo le nostre idee ma non le condivideremo con chi non ci ha mai voluti ascoltare”.
    Fatemi capire, questi signori hanno la soluzione per chiudere lo scempio di Pace, senza cadere nella più totale crisi igienico-sanitaria, e se la tengono per loro!? Ma agiscono per il bene dei cittadini o per tornaconto personale!? Io, piuttosto, credo che non hanno idea di quale possa essere una soluzione adeguata, motivo per cui cadono nella più infantile e patetica delle manifestazioni: “Io so come si fa ma non te lo dico, così impari!”. Poveri noi!!

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  4. MessineseAttento 29 Giugno 2015 21:31

    “Abbiamo le nostre idee ma non le condivideremo con chi non ci ha mai voluti ascoltare”.
    Fatemi capire, questi signori hanno la soluzione per chiudere lo scempio di Pace, senza cadere nella più totale crisi igienico-sanitaria, e se la tengono per loro!? Ma agiscono per il bene dei cittadini o per tornaconto personale!? Io, piuttosto, credo che non hanno idea di quale possa essere una soluzione adeguata, motivo per cui cadono nella più infantile e patetica delle manifestazioni: “Io so come si fa ma non te lo dico, così impari!”. Poveri noi!!

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