La Parrocchia di Torre Faro: «Noi fuori dall’Istituto Marino, i pinellini ancora dentro al Casa del Portuale»

La Parrocchia di Torre Faro: «Noi fuori dall’Istituto Marino, i pinellini ancora dentro al Casa del Portuale»

Danila La Torre

La Parrocchia di Torre Faro: «Noi fuori dall’Istituto Marino, i pinellini ancora dentro al Casa del Portuale»

Tag:

sabato 14 Settembre 2013 - 07:36

Andrea Risitano e gli altri responsabili Coordinamento Parrocchiale lanciano un nuovo appello all’amministrazione Accorinti affinché sia consentito loro di continuare a svolgere la propria attività all’interno dei locali dell’Istituto di Mortelle anche durante i lavori di ristrutturazione. Solidarietà da parte del Consiglio comunale

La Parrocchia di Torre Faro ,ospite nella X commissione consiliare di Palazzo Zanca, incassa la solidarietà dei consiglieri comunali e torna a chiedere una soluzione che la riabiliti all’utilizzo dei locali dell’Istituto Marino di Mortelle -donati al Comune di Messina dalla famiglia Bosurgi affinché ospitassero attività rivolte a bambini con un’infanzia difficile – dai quali sono stati cacciati lo scorso 9 luglio (vedi correlati) .

Alla presenza anche del vicesindaco ed assessore al Patrimonio Guido Signorino e del dirigente al ramo Mario Signorelli, i responsabili della Parrocchia hanno spiegato l’uso che hanno fatto di quei locali, cogestiti dal 2011 al 2013 insieme ad Anfass ed Istituto Antonello, in virtù del Protocollo d’intesa firmato nel 2011 e scaduto lo scorso maggio

«Dall’incontroscrive in un comunicato il Responsabile Coordinamento Parrocchiale Andrea Risitano – è emerso quanto realizzato e svolto dalla Comunità di Torre Faro, di come abbiamo operato nell’interesse collettivo, non individualistico, e per come abbiamo impiegato le nostre risorse a tutelare un bene comune che dopo il nostro allontanamento sta per essere vandalizzato».

I responsabili della Parrocchia sostengono di essersi «sempre attenuti scrupolosamente a quanto stabilito nella convenzione protocollo d’intesa, sia per la collaborazione al Comitato Etico, sia nella programmazione di tutte le attività, sia negli obblighi verso l’Amministrazione, in tema di rendicontazione»

Nel corso dell’audizione in commissione, è stato inoltre ricordato che, inizialmente, «l’intera area dell’Istituto Marino era inaccessibile e che i volontari della parrocchia e dei vari gruppi aderenti, si sono mobilitati a scerbare tutte le parti esterne, pulire tutti i locali» e che sono anche stati spesi dei soldi per mettere in funzione l’impianto elettrico e quello idrico.

Partendo da queste premesse, i responsabili della Parrocchia di Torre Faro si domandano perché da parte dell’amministrazione comunale ci sia nei loro confronti una “chiusura” e perché l’assessore Panarello, abbia precluso loro l’utilizzo dell’Istituto Marini durante i lavori di ristrutturazione, sebbene il padiglione centrale continui ad essere occupato dal Corpo di Polizia dei Vigili Urbani . Se il problema è davvero la sicurezza, come sostenuto dalla Panarello – dicono Risitano e gli altri – dentro i locali non dovrebbero stare neanche gli agenti di polizia e non dovrebbero potervi accedere i cittadini.

La parrocchia pensa, dunque, che la vera ragione sia un’altra ed il paragone con i ragazzi del Pinelli, che occupano la Casa del Portuale, diventa inevitabile. «Siamo a conoscenza dell’azione di occupazione di locali comunali, da parte di giovani e ci preoccupa sapere e appurare che di fronte alle nostre istanze cali un velo di silenzio, indifferenza di non attenzione di fronte ad un problema che non è afferente ad una entità o identità sociale-politica, bensì ad una collettività di un territorio privo di punti di aggregazione che per un periodo anche breve, hanno potuto ritrovarsi e costruire momenti aggregativi, formativi e di crescita sociale e civile. Pur ritenendo l’azione in atto, intrapresa da questi gruppi, non condannabile ci crea qualche problema comprendere l’azione repressiva nei nostri confronti che, non abbiamo inteso creare circoli culturali o ricreativi ma progetti e programmazioni di ampio respiro: sociale, culturale, ambientale, religioso, educativo , aggregando e formando comunità, nel rispetto delle regole istituzionali e sociali ».

Risitano e l’intero coordinamento non ci stanno a subire in silenzio una decisione che non condividono e tornano a chiedere di poter continuare a svolgere le proprie attività all’interno dell’Istituto Marino ,« anche adottando misure di sicurezza. Recintare il padiglione centrale, viste le caratteristiche, permetterebbe sia ai Vigili che a noi la continuità delle attività della tutela dei locali».

La palla passa adesso all’ amministrazione comunale, che dovrà dire se intende venire incontro alle esigenze della Parrocchia di Torre Faro o far cadere nel vuoto la richiesta d’aiuto. (Danila La Torre)

14 commenti

  1. Cari amici ,
    credo che non otterrete nulla , in quanto carenti di titoli preferenziali ed in possesso di titoli comuni .
    In questa città essere Cattolico vale poco , esprimere civilmente le proprie ragioni è una pratica obsoleta .
    Approvvigionatevi di titoli quali :
    cannabismo
    alcolismo
    anarchismo
    per intenderci emulate i centri sociali ed otterrete quanto richiesto .

    0
    0
  2. USATE i locali della canonica, ben uno grande all’aperto di circa 6o mq e uno all’interno di 50 mq dove tantissimi paesani di torre faro conosco la grandezza e la storia. inoltre usate i locali costruiti sopra la chiesa ben 3 locali utilizzate per fare catechismo. poi la canonica un tempo era frequentata da tanti ragazzi oggi … … palle di fieno …
    Tanto tanto se il parroco con tutti i suoi collaboratori guardano bene si accorgono che gli spazzi li hanno senza toccare l’istituto marino che deve essere usato per lo scopo per cui è stato donato alla città quindi niente mercatino dell’usato, comando estivo dei vigili urbani ecc ecc ecc …. se proprio volete usare il complesso realizzate un’ asilo, elementari e medie con tanto di mensa, da usare anche nei periodi estivi come colonia comunale.

    0
    0
  3. concordo

    0
    0
  4. Indubbiamente è la prima volta che in questa città si fa attendere una parrocchia. In passato, a questa bastava pensare, e il giorno dopo come d’incanto il desiderio diveniva realtà. Peccato che proprio per questo la città è arrivata dove è arrivata.
    Detto questo, 2 punti:
    1) Da Faroto so quanti beni immobili i miei compaesani trapassati hanno lasciato alla parrocchia. Per far reddito sono stati venduti o affittati. Eppure il lascito era stato fatto perché la comunità parrocchiale ne beneficiasse e, se non bastasse, questi benefattori non vengono mai ricordati nelle messe.
    2) Lo Stato Italiano, secondo accordi Stato-Chiesa, ogni anno somministra al Vaticano miliardi di euro perché questo ne tragga attività spirituale. Lo Stato vaticano li dovrebbe amministrare alle Curie e queste alla Parrocchie. Invece vanno ad attività finanziarie a scopo di lucro, per le quali lo IOR (Istituto Opere Religiose o Banca Vaticana) si è messo in luce nel mondo per le sue speculazioni.
    Per cui le Parrocchie è alla Curia che devono chiedere per le loro attività e non al Comune, altrimenti restituiscano ciò che lo Stato elargisce loro proprio per le attività benefiche e religiose.

    0
    0
  5. ma perchè i politi e sindacati che stanno dietro gli abusivi che occupano illegalmente luoghi pubblici, non gestisocno potere e danari pubblici?? Quindi a questo punto se i parrocchiani decidono di occupare l’istituto secondo l’uso e il costume pinelliano?? per lei allora è legale, va bene??
    Due pesi e due misure caro mio, questa è la realtà e adesso tutti, dopo quello che è successo, si sentiranno legittimati a rivendicare l’uso di luoghi pubblici, è stato creato proprio un bel caos

    0
    0
  6. Ma i Pinellini …
    Non hanno l’otto per mille ( legge truffa che premia anche chi non barra chiesa cattolica) sono senza denaro
    e non occupano locali in buone condizioni donati dalla famiglia Bosurgi alla città per gli orfani e non per parrocchia di torre faro. La curia ha molti locali ed i parroci ricevono donazioni private ( a quando l’obbligo per i furbi parroci di dichiarare le donazioni modali? ) andate dal Vescovo e’ un buon pastore aiuterà il suo gregge ….io sono con Papa Francesco solo la Chiesa Povera e’ credibile..

    0
    0
  7. Ho fiducia in Guido SIGNORINO, è persona molto seria, spiegherà alla Parocchia di Torre Faro, ma anzitutto a noi messinesi, le motivazioni del loro allontanamento e la permanenza della Polizia Municipale o di altre associazioni, in questa storia non ci devono essere figli e figliastri. Comunque la Curia messinese ha la possibilità di fornire altri locali del suo patrimonio fondiario e immobiliare per le attività del gruppo parrocchiale.

    0
    0
  8. i pinellini hanno altri introiti e appoggi e non pagano mai nulla di tasca loro. I doni dei privati alla chiesa sono ben altra cosa, qui parliamo di occupazione non autorizzata di spazi pubblici. Cosa che a questo punto tutti possono fare, se la legge non è fatta rispettare. Papa Francesco è sempre un prete vissuto col sistema che tu critichi.

    0
    0
  9. Mi piacerebbe capire come fai a sapere che alla Chiesa Cattolica viene attribuito l’8 per mille anche quando l’allegato al mod 730 non è barrato.
    Lavori forse all’Agenzia dell’Entrate?
    Perchè non lo denunci a qualche magistrato amico?
    Immagini quante risate ci faremmo?

    0
    0
  10. Decimo Comandamento: NON DESIDERARE LA ROBA D’ALTRI.
    Se non bastassero i commenti precedenti… la chiesa ha ben altri fonti di approviggionamento per sostenere la sua battaglia oscurantista e mistificatoria.

    I “parrocchiani di Torre Faro” (è un termine generico ai limiti del “millantato credito”) vorrebbero continuare a usare l’Istituto Marino di Mortelle per fare “proselitismo emotivo”?

    Rivogliono indietro i soldi che hanno speso per rigenerazione dell’impianto idrico e di quello elettrico?

    Dicono “ci crea qualche problema comprendere l’azione repressiva nei nostri confronti che, non abbiamo inteso creare circoli culturali o ricreativi ma progetti e programmazioni di ampio respiro: sociale, culturale, ambientale, religioso, educativo , aggregando e formando comunità, nel rispetto delle regole istituzionali e sociali”.
    Ci manca solo l’ambito “felino” e “canino” e poi li hanno citati tutti.
    Ottavo comandamento: non dire falsa testimonianza. Buttano “merda” sul Pinelli e poi questo fantomatico folto gruppo di “parrocchiani” vuole esattamente fare quello che attribuiscono agli altri.
    Non hanno rivendicato la funzione primaria dell’istituto Marino.
    Se la prendessero con la Curia, non con il sindaco.

    0
    0
  11. Sottoscrivo in toto Giacomoprimo, sono esaltati che oltre l’un per 1000 e patrimoni vari dal valore inestimabile, danno esempio di cristianità scagliandosi contro gli ultimi.
    E cio’ che è piu’ grave CONTRAVVENENDO AI LORO STESSI COMANDAMENTI… Screditando chiunque non sia d’accordo con i loro oscuri disegni.

    0
    0
  12. Peccato mi abbiano censurato in toto il post di ieri, cari credenti benpensanti.
    Siete al limite della querela per diffamazione.. tutto in nome del vostro dio? non credo proprio: Guardate la trave che avete negli occhi piuttosto… VERGOGNA!

    P.S. Cosi’ va bene o mi censurerete ancora Tempostretto?

    0
    0
  13. Lo so perché io studio e conosco le leggi cerco di non essere una capra…

    0
    0
  14. Nicolò D'Agostino 15 Settembre 2013 15:52

    Vorrei capire. “Coordinamento Parrocchiale” di Torre Faro? Coloro che fanno dichiarazioni, hanno la delega del parroco? Secondo il Diritto Canonico l’unico titolato a parlare a nome della parrocchia è il parroco. Cosa dice il parroco della vicenda? (Intervenga S.E. l’Arcivescovo per capire) Poi, un’azione veramente cristiana, non è mai “contro” ma “per”. Non è che mettendo in discussione la “Questione Pinelli”, si risolve il problema posto dal “Comitato dei cittadini di Torre Faro” (le parrocchie tiriamole fuori dalle diatribe politiche, non è corretto usarle).Infine, i ragazzi del Pinelli sono una realtà culturale che cerca spazio (noi cattolici di spazi ne abbiamo tanti e da vendere), con ragionamenti e dolcezza, per riportarli nell’alveo della legalità. Sono ragazzi che sognano una realtà diversa, cosa che Noi cattolici non sappiamo fare più.

    0
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007