Reset, Officina e Cittadinanzattiva: "A rimetterci sono i cittadini"

Reset, Officina e Cittadinanzattiva: “A rimetterci sono i cittadini”

Reset, Officina e Cittadinanzattiva: “A rimetterci sono i cittadini”

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venerdì 26 Ottobre 2012 - 09:27

Discussione al centro dell'incontro organizzato da Reset per la prossima settimana: "I cittadini devono avere la possibilità di scegliere una nuova gestione". Anche il gruppo Officina per Messina interviene sulla situazione disastrosa del comune: "A pagare sono sempre i cittadini". Ed infine Cittadinanzattiva: "Perché il Comune di Messina non richiede il prestito allo Stato, come previsto dal Decreto Legge del 10 ottobre 2012 n. 174?"

Il dissesto finanziario del comune di Messina è sotto gli occhi di tutti. Tra gli interventi del commissario Croce per cercare di sanare una situazione che sembra insanabile, uno di quelli che ha suscitato più scalpore è sicuramente la decisione di aumentare le aliquote Imu dalla soglia minima a quella massima.

Dare una speranza alla città di Messina. Lo chiede il gruppo di “Reset!” : “Dichiarare il dissesto finanziario significherebbe un caro prezzo per i cittadini – ha dichiarato -. E’ giusto farlo senza aver dato alla popolazione stremata la possibilità di scegliere persone nuove e soluzioni nuove per la gestione del bene comune?”.

Proprio su questo punto verte l’incontro che Reset! ha organizzato per la prossima settimana dal titolo “La mazzata definitiva alle speranze di rilancio di Messina: La dichiarazione di dissesto. Come evitarlo?”.

“Noi di reset! crediamo fermamente che la nostra città abbia tutte le possibilità di risorgere e che il tempo per farlo sia adesso, a patto che, finalmente, come auspichiamo dal giorno in cui abbiamo iniziato a pensare “reset!”, tutte le persone di buona volontà si uniscano, per sostituire alla guida della città coloro che hanno fino ad oggi governato dimostrando giorno dopo giorno la propria inadeguatezza”, ha concluso il presidente Davide Savasta.

Sono sempre i cittadini a rimetterci? É cosi che la pensa il gruppo “Officina per Messina”: “Pur rendendoci conto delle necessità e del momento critico del comune di Messina non possiamo non pensare che tale situazione di illiquidità e difficoltà è stata determinata da amministratori e dirigenti comunali poco accorti, superficiali e forse, in qualche caso, di dubbie qualità morali. Pertanto riteniamo grave chiedere ulteriori sacrifici a chi, già generalmente in difficoltà, ha sempre sostenuto l’onere di pagare tasse dirette ed indirette da onesto cittadino”.

Chi ha sbagliato paghi, insomma. E’ più facile dirlo che farlo. Luigi Beninati, Amelia Stancanelli e Francesco Puglisi chiedono un’operazione di verità e pulizia, “senza illudere più nessuno e allontanando, dai compiti di gestione e di verifica, quei dirigenti che ne sono stati testimoni imbelli e che non possono che ostacolare tale disegno”.

Ed infine Cittadinanzattiva: “Il Comune deve uscire dal tunnel in cui si trova. Bisogna interessare gli Organi Nazionali e Regionali perché intervengano con immediatezza per far fronte alla situazione di gravissima emergenza in cui versa la Città. Nelle more sarebbe opportuno che il Commissario Straordinario del Comune valuti la possibilità e l’opportunità di avvalersi delle disposizioni del Decreto Legge 10 ott0bre 2012 n. 174, normativa sul “pre-dissesto”. Tale normativa, purtroppo è penalizzante per i Cittadini, ma serve per uscire dalla profonda crisi in cui si trova il Comune. Bisogna chiedere al Governo il prestito pari a 100 euro per abitante, da restituire entro 10 anni, accedendo alla procedura di «pre-dissesto», varando un «piano di riequilibrio finanziario pluriennale della durata massima di 5 anni». Il decreto prevede che gli amministratori «responsabili di aver contribuito, con condotte dolose o gravemente colpose, al verificarsi del dissesto finanziario, non possono ricoprire, per un periodo di dieci anni, incarichi di assessore, di revisore dei conti di enti locali e di rappresentante di enti locali presso altri enti, istituzioni ed organismi pubblici e privati”.

3 commenti

  1. ma questi dove hanno vissuto negli ultimi 20 anni?
    che si dichiari il dissesto e si metta un punto una volta per tutte a questo balletto di chiaccchiere inutili.

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  2. Il problema vero è che l’entità del debito è molto più elevata di quanto possibile ottenere attraverso le norme varate dal governo per i comuni in stato di difficoltà economica. Il Commissario parla di un buco di circa € 200/milioni, altri valutano il debito complessivo e “reale” intorno ai 500/milioni di € e si ha il timore che non tutti i dati vengano portati a conoscenza continuando a nascondere quanto possibile! Bisogna fare pulizia!

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  3. Mi pare che beninati sia stato già amministratore in passato, in ogni caso niente prestiti, si riparta da zero e basta, tanto al nulla ci siamo già abituati, dato che i servizi pubblici non funzionano o funzionano male da decenni. Azzeriamo tutto e ripartiamo, e se per fare piazza pulita il prezzo da pagare è alto, lo pagheremo ben volentieri.

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