Alluvione, grido d'allarme dei sindaci jonici: "Non abbiamo mezzi e risorse, serve una task-force"

Alluvione, grido d’allarme dei sindaci jonici: “Non abbiamo mezzi e risorse, serve una task-force”

Carmelo Caspanello

Alluvione, grido d’allarme dei sindaci jonici: “Non abbiamo mezzi e risorse, serve una task-force”

Tag:

mercoledì 30 Novembre 2016 - 16:43

L'assessore regionale al Territorio Croce ha incontrato i primi cittadini a Letojanni, il paese che ha pagato il prezzo più alto con la perdita di una vita umana. Gli amministratori: "Siamo in trincea e impotenti. La burocrazia ci impedisce persino di svuotare i torrenti". La risposta di Croce: "Avviamo un tavolo, do piena disponibilità. Subito risposte concrete con 40 milioni e 5 per le somme urgenze. Presto saranno inseriti nuovi comuni messinesi"

LETOJANNI. I sindaci dei paesi jonici colpiti dall’alluvione di venerdì scorso si sentono impotenti. E privi di risorse. Soprattutto economiche. Hanno fatto fronte all’emergenza con la somma urgenza. Ma adesso si devono pagare le ditte. La Regione ha messo a disposizione 40 milioni di euro, a breve. E cinque subito per i costi degli interventi immediati. I primi cittadini si sentono in trincea. Il loro è un grido d'allarme alla Regione, che ha fatto sentire la sua presenza con l’assessore al Territorio Maurizio Croce. E' venuto per incontrare i sindaci del comprensorio a Letojanni, il paese che ha pagato il prezzo più alto con la tragica morte del 74enne Roberto Saccà, travolto da un fiume di acqua e fango. A fare gli onori di casa il primo cittadino letojannese Alessandro Costa. Con lui i sindaci di Giardini, Nello Lo Turco, di Castelmola Orlando Russo e Mongiuffi Melia Rosario D’Amore. Accanto a Croce c’e il capogruppo di Sicilia Futura all’Ars Beppe Picciolo. Il primo pensiero corre per la vittima dell’alluvione, ricordata con un minuto di silenzio. Il primo cittadino Costa ha chiesto alla Regione di andare oltre l’aspetto economico, che è sì fondamentale ma non basta: “Occorre una task-force – esordisce – un coordinamento che vada oltre i Comuni, che non hanno mezzi adeguati per far fronte ad una problematica così complessa”. Costa appare stremato.

“I sindaci siamo l’ultima barriera – fa eco il primo cittadino di Giardini, Nello Lo Turco – la più esposta. Occorre un coordinamento regionale per le emergenze. E servono risposte concrete da girare ai cittadini. A Giardini è un dramma. Il quartiere S. Giovanni è stato messo in ginocchio per la seconda volta in appena un anno”. Sulla stessa lunghezza d’onda l’omologo di Castelmola Orlando Russo: “Il mio paese è dissestato e non so più come affrontare una situazione che peggiora sempre di più. E tutte le colpe vengono riversate su noi sindaci”. Il quadro non cambia a Mongiuffi Melia.

L’assessore Croce va subito al sodo. Parla dei 40 milioni a disposizione con il Piano operativo di completamento e delle risposte immediate che la Regione ha dato con 5 milioni per le urgenze. “Dall’elenco mancano diversi Comuni, ma nelle prime ore non si poteva che stilare un elenco provvisorio. Ne saranno inseriti altri. E’ stato già dato mandato – spiega l‘esponente del Governo siciliano – per avviare le verifiche”. Croce parla poi delle responsabilità dei sindaci: “Un problema serio. Ci sono atti che rientrano nelle loro responsabilità, altre no”. I riflettori vengono accesi su un “territorio fragile quale quello della provincia di Messina in particolare, a causa della conformazione geomorfologica. E questo è un dato inconfutabile”.

L’assessore conosce il territorio ed entra nei dettagli. “Il quartiere S, Giovanni a Giardini, Cuculunazzo a Castelmola, Letojanni, hanno avuto problemi nel recente passato. Fin nel 2015. Il Governo ha l’esigenza di spendere, purtroppo non in base alle necessità di sicurezza del territorio bensì in virtù delle progettazioni esecutive esistenti. E purtroppo molti comuni piccoli e Mongiuffi Melia ne è un esempio, non hanno soldi in bilancio per un elaborato cantierabile. La Regione sta sopperendo con i fondi di progettazione. In modo da mettere insieme progetti esecutivi e non”.

Gli amministratori locali mettono sul tappeto la priorità della manutenzione dei torrenti sovralluvionati. E’ passato un anno da quando la Regione ha preso l’impegno per il Savoca, che divide Furci e S. Teresa di Riva, una sorta di bomba ad orologeria. La situazione è peggiorata. E le amministrazioni comunali non possono rimuovere un granello di sabbia, come previsto dalla legge. La situazione è simile anche in tanti altri paesi. “La burocrazia ci paralizza – tuona il sindaco Costa – e i torrenti diventano sempre più una minaccia”. Croce si dice pronto per un tavolo tecnico con il Genio civile e tutti gli altri organi interessati alla delicata questione. Invita i sindaci ad utilizzare lo strumento del Contratto di fiume in modo che tutti i Comuni della stessa sta torrentizia lavorino ad un progetto unitario. Nell’aula consiliare del municipio di Letojanni si spengono i riflettori. I sindaci tornano alla realtà dei loro paesi martoriati dal maltempo. In attesa di fatti concreti.

Carmelo Caspanello

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007