Sparatoria di Capodanno: Di Napoli accusato di tentato omicidio, ma le indagini continuano

Sparatoria di Capodanno: Di Napoli accusato di tentato omicidio, ma le indagini continuano

Veronica Crocitti

Sparatoria di Capodanno: Di Napoli accusato di tentato omicidio, ma le indagini continuano

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mercoledì 08 Gennaio 2014 - 11:19

Svolta nelle indagini sulla sparatoria di Capodanno a Villa Lina. Il 24enne Luca Di Napoli è stato raggiunto, ieri pomeriggio, da misura di custodia cautelare in carcere con l'accusa di tentato omicidio nei confronti di Angelo Chiarello, ancora ricoverato all'ospedale Papardo.

Si inizia a far definitivamente luce sulla sparatoria che, la notte di Capodanno, ha visto protagonista la via Aspromonte, in località Villa Lina a Giostra. Ieri pomeriggio, gli agenti della Squadra Mobile hanno notificato la misura di custodia cautelare in carcere al 24enne Luca Di Napoli, una delle due vittime rimasta ferita per due colpi di pistola all'addome ed al gluteo. Il ragazzo, che ancora si trova ricoverato all'Ospedale Policlinico, dovrà adesso rispondere di tentato omicidio nei confronti del 38enne Angelo Chiarello, ancora ricoverato in prognosi riservata all'Ospedale Papardo per il colpo di fucile che lo ha centrato in pieno volto.

La pista dei dissidi familiari sfociati in tragedia era stata, quasi fin dal primo istante, l'ipotesi più accreditata. I successivi colloqui ed interrogatori con i famigliari delle vittime, nonchè la testimonianza resa dallo stesso Di Napoli, hanno fatto sì che gli agenti, coordinati dal vice dirigente Francesco Oliveri, dessero forma concreta a ciò che era realmente accaduto poco dopo la mezzanotte a Giostra.

Alla base di tutto, la convivenza mal vista di Di Napoli con la figlia di Chiarello, mai davvero accettata dalla famiglia della ragazza. A dare una spinta alle indagini sono state proprio le incongruenze nella testimonianza resa dal 24enne, il suo "fuggire" dalla scena del delitto, quella notte, e farsi lasciare dinnanzi alla guardia medica dell'ex Mandalari ed il suo sostenere, falsamente, di esser stato colpito da ignoti.

Grazie a questo e grazie all'impegno incessante nelle indagini si è potuto, quindi, aggiungere un primo tassello determinante in questo quadro dai tratti ancora pochi chiari. Tanti, infatti, i punti interrogativi per cui ancora si attendono risposte. Se è stato Di Napoli a sparare un colpo di fucile verso il "suocero", chi allora ha fatto esplodere i due colpi di pistola che poi hanno ferito gravemente lo stesso ragazzo? Di certo non si esclude il coinvolgimento diretto di altri soggetti anche se gli inquirenti, su questo punto, mantengono il massimo riserbo. Altra questione da chiarire riguarda le armi, letteralmente sparite quella stessa notte. Si indaga, inoltre, su come sia avvenuto l'incontro-scontro, se i due si siano dati appuntamento nella ormai celebre via Aspromonte per regolare i conti o se, nel festeggiare insieme, una lite banale abbia fatto riaffiorare vecchi rancori.

Quel che rimane di certo, adesso, è il provvedimento di misura cautelare, richiesto dal Sostituto Procuratore Roberta La Speme ed emesso dal GIP dott.ssa Maria Arena, che ieri ha raggiunto Di Napoli al Policlinico. Al momento piantonato, una volta dimesso, il ragazzo sarà trasferito in carcere.

Veronica Crocitti

2 commenti

  1. SaltaLaMacchia 8 Gennaio 2014 13:39

    Ma io non capisco!
    Sembrerebbe che a Messina “puru i babbi annu a pistola”
    Ma non dovrebbe essere una cosa difficilissima ottenere il porto d’armi? e la detenzione illegale di armi non dovrebbe essere severamente punita?

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  2. Che schifo vedere in un giorno di festa dove tutto dovrebbe essere almeno per quel giorno molto ma molto bello diventare il giorno più brutto dell’anno.

    Mi chiedo sinceramente… Ma ne è valsa la pena? ora per il 31 dell’anno paga tutto l’anno e poi…

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