Il grido del La Farina: "10 motivi per dire no all'unione col Maurolico"

Il grido del La Farina: “10 motivi per dire no all’unione col Maurolico”

Il grido del La Farina: “10 motivi per dire no all’unione col Maurolico”

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giovedì 22 Novembre 2018 - 06:32

Secondo la nota inviata dalla dirigente Giuseppa Prestipino, "il trasferimento del linguistico dal Seguenza al Maurolico è razionale, non si perderebbero posti di lavoro, i locali del Maurolico sono sufficienti, la distanza tra i due licei Maurolico-Seguenza è di soli 300 metri"

MESSINA – Il La Farina non vuole l'unione col Maurolico, il Maurolico non vuole l'unione col La Farina. In attesa della prossima riunione del Consiglio scolastico provinciale, prevista per il 30 novembre, la dirigente del La Farina, Giuseppa Prestipino, ribadisce i motivi del no all'accorpamento e li riassume in dieci punti:

1) I piani di dimensionamento devono riguardare scuole sotto o sovradimensionate: il ”La Farina-Basile”, nato il 1° settembre 2013 a seguito di un condiviso e legittimo piano di dimensionamento, oggi vanta 1120 alunni con un incremento, rispetto agli 840 studenti del 2013/14, del 40% degli iscritti. Non è sottodimensionato né sovradimensionato.

2) E’ irrazionale sottoporre periodicamente una scuola ad operazioni di dimensionamento immotivate: è un’azione antieconomica, anti pedagogica, antididattica, che genera solo inutile stress sul piano amministrativo, emotivo, psicologico, acuendo il senso di precarietà negli studenti e negli operatori scolastici.

3) Il Liceo Basile nel 2011/12 è stato trasferito, obtorto collo, dalla sede di Viale della Libertà a Contrada Conca d’Oro con una perdita immediata di circa 200 alunni e l’acuirsi di una conflittualità interna che solo oggi può dirsi placata, anche grazie ad un progressivo aumento di iscritti, di progettualità e di apprezzamento sociale.

4) Le sedi dei due Licei sono sufficientemente congrue al numero degli iscritti frequentanti, sono di proprietà della Provincia, non costano nulla all’Ente che da anni non dà un euro per la manutenzione e per i servizi, mentre ha profuso annualmente ingenti somme per gli affitti di altre scuole. Ed oggi perché dovrebbe pagare chi è stato rispettoso delle regole e virtuoso nei comportamenti?

5) I due licei, La Farina e Basile, hanno dato vita negli anni ad una progettualità di spessore culturale elevato: basti citare la realizzazione della graphicnovel “Tirsi”, tratta dall’opera di Teocrito, e l’approfondimento, tutt’ora in corso, di studi sugli scavi di epoca normanna, affiorati nei lavori di ristrutturazione del 1997 nelle viscere del La Farina. Il lavoro profuso in questo ultimo periodo non può essere lasciato cadere nell’inevitabile trascuratezza e in una dolorosa dimenticanza, anche in considerazione che i fondi del Pon con cui sono stati finanziati i lavori cambierebbero destinatari e finalità.

6) Il “La Farina – Basile”, in questi anni, è stato un crogiuolo di attività culturali apprezzate in città: convegni, certamina, seminari di studi con personalità del calibro di Settis, Bodei, Galimberti, Boncinelli, Tosi, Sabatini, Ainis, Mancuso, D’Avenia, Terranova, Gazzola, Mastrocola, Parsi, Barilà, solo per citarne alcuni.

7) L’unione dei due Licei classici interromperebbe un ciclo virtuoso, farebbe venire meno la funzione propulsiva che caratterizza la tradizionale e sana competizione tra i due Licei, creerebbe numerosi perdenti posto, soprattutto tra i giovani docenti, vera linfa per lo sviluppo e la rinascita auspicata del Liceo Classico.

8) Il trasferimento del linguistico dal Seguenza al Maurolico è razionale, non si perderebbero posti di lavoro, i locali del Maurolico sono sufficienti, la distanza tra i due licei Maurolico-Seguenza è di soli 300 metri.

9) L’autonomia funzionale, applicata sul piano organizzativo e didattico da entrambi i Licei Classici, ha dato vita ad un curricolo differenziato (orari ed organizzazione interna diversi, progettualità innovativa quali Corso Cambridge e indirizzo Bio Medico, unici in città), che difficilmente potrebbero essere armonizzati senza conflitti, recriminazioni e scontentezze che complicherebbero la vita scolastica e decreterebbero ulteriori contrazioni del Liceo Classico.

10) Da ultimo, è assolutamente priva di fondamento la notizia del Polo classico ed artistico unico. Il Decreto Legislativo 60/2017 delinea un’opportunità che può dirsi già una realtà anticipata nel tempo con la creazione del “La Farina- Basile”, impegnato pure a collaborare con tanti istituti secondari di primo grado con iniziative apprezzate (Verona Trento – Vittorini – Evemero – Villa Lina). Utilizzare la normativa in maniera difforme dal vero, affermando che il Ministero e l’assessore regionale Lagalla vogliono un unico Polo Classico e un unico Polo Artistico è una balla colossale (ci smentiscano il ministro Bussetti e l’assessore Lagalla) sfruttata, come direbbe l’illustre Manzoni, per raggirare i gonzi, ovvero studenti, operatori scolastici, genitori che si presentano, senza capponi, a chiedere conto delle ragioni di un’ipotesi che è illegittima, irrazionale, inaspettata e inopportuna. Un'azione inaccettabile alla quale ci opporremo in tutte le forme possibili: ricorso al Tar, proteste di piazza, occupazione delle scuole, sit in al Comune, alla Regione e al Ministero.

Un commento

  1. MessineseAttenta 22 Novembre 2018 09:28

    A giudicare dal livello culturale dei nostri professori e degli studenti, la soluzione logica, giusta, incontrovertibile è la definitiva chiusura degli istituti scolastici, di ogni ordine e grado e la loro trasformazione in rosticcerie, pizzerie e locali notturni.

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