Donato Carrisi torna a raccontare l’abisso degli uomini

Donato Carrisi torna a raccontare l’abisso degli uomini

Pierluigi Siclari

Donato Carrisi torna a raccontare l’abisso degli uomini

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sabato 27 Marzo 2021 - 08:20

’ultimo thriller di Carrisi si svolge nel comasco, e l’ambientazione – soprattutto il lago – avrà un ruolo fondamentale nella trama

Io sono l’abisso è l’undicesimo romanzo di Donato Carrisi, giornalista, scrittore e regista de La ragazza nella nebbia e L’uomo del labirinto, entrambi tratti da sue opere.

La suggestione del lago di Como

L’ultimo thriller di Carrisi si svolge nel comasco, e l’ambientazione – soprattutto il lago – avrà un ruolo fondamentale nella trama. Così come saranno fondamentali piccoli particolari che si trovano proprio dove i più evitano di guardare.

L’uomo che pulisce sta per iniziare una giornata scandita dalla raccolta della spazzatura. Non prova ribrezzo per il suo lavoro: anzi: sa che è necessario. E sa che è proprio in ciò che le persone gettano via che si celano i più profondi segreti.

Cacciatori e segreti

Io sono l’abisso, come frequente nel genere, è la storia di diverse cacce che si sovrappongono. Quella dell’assassino seriale, in cerca delle sue prede, e quella di chi vuole fermarlo. Naturalmente, ogni cacciatore, come Carrisi sa benissimo, ha i suoi segreti.

"Io sono l'abisso" di Donato Carrisi

L’uomo che pulisce vive seguendo abitudini e ritmi ormai consolidati, con l’eccezione di rare ma memorabili serate speciali. Quello che non sa è che entro poche ore la sua vita ordinata sarà stravolta dall’incontro con la ragazzina con il ciuffo viola. Lui che ha scelto di essere invisibile, un’ombra appena percepita ai margini del mondo, si troverà coinvolto nella realtà inconfessabile della ragazzina. Il rischio non è solo quello che qualcuno scopra chi è cosa fa realmente. Il vero rischio è, ed è sempre stato, sin da quando era bambino, quello di contrariare l’uomo che si nasconde dietro la porta verde.

Personaggi senza nome

I protagonisti de Io sono l’abisso non vengono mai chiamati da Carrisi con il nome di battesimo, resteranno infatti l’uomo che pulisce, la cacciatrice di mosche, la ragazzina con il ciuffo viola. Non è, ovviamente una scelta casuale. Tutti e tre, infatti, non sono compresi a fondo dal mondo che li circonda, cosa che si riflette sulla percezione di sé.

Diversi i motivi alla base della loro incompiuta definizione, diversa la gravità degli stessi, e diverse, di conseguenza, le possibilità di riuscire a tirarsi fuori dall’abisso.

Ognuno ha il suo abisso

Perché se l’abisso cui fa riferimento Carrisi nel titolo è quello che si trova dentro l’assassino, che ormai l’ha contagiato irrimediabilmente e desidera attirare a sé anche altri, se ne trovano altri, nel romanzo, che assediano non solo i tre protagonisti ma tutti i personaggi. Abissi della paura, del silenzio, dell’incomunicabilità, del senso di colpa, del peso delle decisioni sbagliate; abissi che, è facile immaginare, ogni lettore avrà già avuto modo di osservare da vicino.

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