Il consorzio Jonia-Etna si farà? Giarre o Taormina alla guida? E' caos politico

Il consorzio Jonia-Etna si farà? Giarre o Taormina alla guida? E’ caos politico

Giusy Briguglio

Il consorzio Jonia-Etna si farà? Giarre o Taormina alla guida? E’ caos politico

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giovedì 17 Aprile 2014 - 10:43

Città metropolitana o consorzio di comuni? La scelta deve fare i conti con tanti fattori, ma rischia di diventare un fatto meramente politico, dove a vincere sono le logiche del potere più delle esigenze territoriali

L’abolizione delle province sta creando un vero e proprio caos per i comuni siciliani, impegnati a ridisegnare i confini territoriali. La provincia jonica messinese ha sin da subito rifiutato di aderire alla città metropolitana di Messina, i sindaci si sono ribellati repentinamente all’idea quando ancora il ddl era solo una bozza, volgendo più di un pensiero al versante taorminese. Il pensiero si è concretizzato di fatto nel consorzio “Jonia Etna Taormina”: un progetto che per alcuni rappresenta un sogno, quello di unire un territorio che dal punto di vista turistico avrebbe molto da offrire, da Taormina all’Etna, passando per i piccoli centri caratteristici molto amati dai turisti in vacanza. Una realtà con notevoli potenzialità, sulla quale però ad oggi non si sa ancora nulla di certo.

Un “che ne sarà di noi” aleggia sull’intera questione. L’entusiasmo iniziale sta di fatto scemando, lasciando il posto a consistenti perplessità sul futuro di tutti i comuni interessati. Il timone del consorzio “Jonio Etna Taormina” è nella mani di Giarre che ricoprirebbe il ruolo di leader se il progetto dovesse andare in porto, con i suoi oltre 27 mila abitanti è infatti il comune più popoloso. A contendersi la presidenza c’è però Taormina, che conta poco più di 11 mila abitanti, ma gode di fama internazionale.

Giarre o Taormina? Questo sembra costituire un nodo cruciale nella vicenda. C’è chi ha già stabilito una preferenza, facendo capire che l’adesione al consorzio dipenderà molto dalla decisione in merito.

Sul versante catanese, intanto, si delineano nuove alternative. Giarre e Riposto, in pole position per il libero consorzio Jonia-Etna, sembra stiano valutando la possibilità di unirsi al consorzio delle Aci, dopo che queste hanno detto no alla città metropolitana di Catania. Giarre però perderebbe così il ruolo di leader, superata da Acireale.

La ridefinizione dei confini rischia di diventare un fatto meramente politico. Perché la costituzione del libero consorzio sia possibile è necessario superare il sentimento campanilistico dei comuni interessati e sperare in una classe dirigente che sappia guardare allo sviluppo del territorio più che all’esercizio del potere.

Giusy Briguglio

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