La situazione meteorologica subirà un importante cambiamenti, con effetti sul Messinese. E l'instabilità la farà da padrona
Come avevamo già evidenziato la scorsa settimana, nella parte finale di questo articolo, dopo la grande afa dei giorni scorsi la situazione meteorologica subirà un importante cambiamento, con lo sviluppo dei primi improvvisi temporali di calore. Anzi, nei prossimi giorni l’instabilità la farà da padrone, causa lo scivolamento verso la Sicilia della goccia fredda che fra domenica e ieri ha causato violenti temporali al Centro-Nord, con nubifragi, fortissime raffiche di vento (111 km/h a Parma) e grandinate che hanno distrutto i parabrezza di molte auto.
E’ vero che la goccetta fredda non è particolarmente intensa e strutturata, ma il problema sta nel fatto che nei bassi strati si è accumulato un velo di aria molto calda e umida che fornirà il carburante ideale per lo scoppio di temporali, anche forti.

Tanta energia negli strati bassi
Bisogna tenere conto che lo strato di aria molto calda e impregnata di umidità che si è accumulata nei bassi strati fungerà da carburante per lo scoppio dei moti convettivi, alimentando correnti ascensionali molto forti durante le ore centrali del giorno.
Inoltre a quote più alte c’è un altro strato instabile, molto più secco, separato dallo strato caldo umido superficiale da uno strato di inversione. Quando i forti moti ascensionali andranno a bucare questo strato d’inversione termica, raggiungendo lo strato instabile secco presente in quota, si verranno a formare cumulonembi, alti anche più di 10-12 km. Da sotto quelle torri di acqua e ghiaccio, alte anche 12 km, potranno precipitare anche chicchi di grandine di media taglia.
Temporali imminenti nelle prossime ore
Già oggi pomeriggio i primi temporali si formeranno fra l’Etna, i Nebrodi e i Peloritani meridionali. Ma l’instabilità vera e propria la vedremo da domani, mercoledì 18 giugno, quando la piccola depressione in quota scivolerà sul basso Tirreno, apportando un considerevole peggioramento del tempo, con rovesci e temporali, pronti ad attivarsi davanti il fronte, in discesa dal Tirreno.
Durante il pomeriggio i primi cumulonembi si vedranno sui Peloritani e sui Nebrodi meridionali, dove si potranno formare dei temporali di calore particolarmente energetici, lungo il confine con le province di Enna e Catania. Sulle aree interne montuose e collinari si potranno verificare anche grandinate, seppur molto localizzate. La presenza di venti in quota deboli, fra Sud e Sw (Sud Ovest) potrebbe far sconfinare questi temporali sulla costa tirrenica e sulla bassa costa ionica.
Prima di esaurirsi non è escluso qualche locale sconfinamento fin sull’area dello Stretto e sul capoluogo. Le temperature subiranno un leggero calo, ma nonostante ciò il clima continuerà a mantenersi afoso. I venti spireranno dai quadranti settentrionali, mentre sullo Ionio si orienteranno più da sud. Mari da poco mossi a leggermente mosso lo Ionio.

Ancora incertezza sulla traiettoria della goccia fredda: i due possibili scenari
Sull’esatta traiettoria della goccia fredda rimane dell’incertezza, anche perché secondo i calcoli dei simulatori la depressione in quota potrebbe scivolare sul Canale di Sicilia giovedì 19, favorendo un’estensione del maltempo sulla Sicilia occidentale e meridionale, con rovesci e temporali, anche sotto forma di nubifragi. In questo scenario il Messinese sarebbe colpito di striscio, mentre Messina rimarrà all’asciutto.
Mentre dai calcoli del modello europeo Ecmwf la depressione in quota potrebbe stazionare sulla Sicilia orientale fino a venerdì 20, favorendo lo sviluppo di continui temporali, specialmente durante le ore pomeridiane. In questo caso i fenomeni temporaleschi, anche sotto forma di nubifragi localizzati, potrebbero interessare maggiormente il Messinese, e lo stesso capoluogo peloritano più da vicino. Da sabato la situazione meteorologica andrà a migliorare, con il ritorno del gran caldo e dell’afa, con l’onnipresente anticiclone africano (l’azzorriano preferirà le Bermuda). Difatti fra il 20 e il 24 una grande ondata di calore, dopo aver interessato la Spagna, si spingerà verso Sardegna e Sicilia, facendo schizzare i termometri fino a oltre +32°C +35°C. Ma di questo ne parleremo meglio nel prossimo aggiornamento.
