Il Pd ai “separati in casa” di Palazzo Zanca: «Buzzanca si decida, ma pure D’Alia»

Il Pd ai “separati in casa” di Palazzo Zanca: «Buzzanca si decida, ma pure D’Alia»

Il Pd ai “separati in casa” di Palazzo Zanca: «Buzzanca si decida, ma pure D’Alia»

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venerdì 13 Gennaio 2012 - 09:40

Il segretario cittadino Grioli dopo le polemiche tra il sindaco e il senatore: «Vicenda paradossale, da Buzzanca pessimo esempio. E il leader dell’Udc esca dalla Giunta»

Il balletto è stato lungo, ripetitivo e ha avuto il sapore di già visto. E per questo, alla fine, è risultato anche un po’ fastidioso. Da un lato Buzzanca, che rivendica il diritto di difendere una posizione dichiarata illegittima, sostenendo di rispettare la decisione dell’organo di controllo dell’Ars dimenticando di non rispettare quella del massimo organo giuridico italiano. Dall’altro D’Alia, che non lesina mai attacchi, anche pesanti dal punto di vista personale («una lezione di moralità a Buzzanca sarebbe una causa persa»), ma che continua a sostenere l’oggetto dei suoi stessi attacchi con quattro assessori in Giunta, tra cui il vicesindaco. A D’Alia vorremmo chiedere come fa a rimanere alleato di un sindaco che non mostrerebbe una sufficiente «sensibilità politica e istituzionale», come lo stesso ha dichiarato ieri. Ma ormai va bene tutto e il contrario di tutto. Forse. Al Pd, in realtà, questo giochetto non convince proprio. Ed il segretario cittadino Giuseppe Grioli chiede ai “duellanti” di uscire dagli equivoci.

Per Grioli si tratta di «una vicenda paradossale che allontanerà ancora di più i cittadini dalla politica e dalle istituzioni. Il Partito democratico esprime forte rammarico rispetto alla vicenda del doppio incarico del sindaco-deputato. Questi continua ad attuare espedienti procedurali, per dilazionare nel tempo la scelta di fronte ad una pronuncia della Corte Costituzionale che ha dichiarato incompatibile la “doppia carica”. Il sindaco resistendo alla legge, alle sentenze e al pronunciamento della Suprema Corte da un pessimo esempio ai cittadini. Spesso Buzzanca ha parlato della volontà popolare che ha determinato la sua doppia elezione dimenticando il limiti espressi dal primo articolo della Carta Costituzionale (“La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”)».

«In questo contesto – continua Grioli – appare singolare l’atteggiamento dell’Udc e del sen. Gianpiero D’Alia, in particolare. Quest’ultimo esprime giudizi fermi e negativi ma dimentica che il suo partito siede in Giunta comunale accanto a Buzzanca. Quando si condivide un’esperienza politica non è sufficiente auspicare che altri agiscano ma agire in maniera consequenziale ai giudizi espressi. L’Udc dia un aut-aut al Sindaco, chiedendogli di decidere e togliere dall’imbarazzo la città, poiché è rimasto l’unico Sindaco in Italia a non aver optato fra le due cariche, qualora così non fosse il partito del sen. D’Alia dovrebbe trarne le conseguenze ed uscire dalla Giunta. Dall’Udc, e dal sen D’Alia, ci aspettiamo atteggiamenti concludenti e non sterili auspici».

2 commenti

  1. D’ALIA??? A SCENEGGIATA NAPULITANA! O STAI DENTRO E TI STAI “MUTO” OPPURE CONTESTI MA ESCI DALLA COALIZIONE,OPPURE E’ SCENEGGIATA………

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  2. Il Pd organizzi una manifestazione di piazza contro Buzzanca… Cosi vediamo se e come i cittadini messinesi rispondono.

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