Droga in zona sud, prescrizione "cancella" l'operazione Mixer. I NOMI

Droga in zona sud, prescrizione “cancella” l’operazione Mixer. I NOMI

Alessandra Serio

Droga in zona sud, prescrizione “cancella” l’operazione Mixer. I NOMI

venerdì 05 Aprile 2024 - 07:00

Prosciolti tutti i presunti complici di un noto spacciatore attivo tra Gazzi e Bordonaro.

MESSINA – La prescrizione mette una pietra tombale all’operazione Mixer, l’indagine su un grosso giro di droga in zona sud tra il 2015 e il 2016 gestito, secondo l’Accusa, da Stefano Anastasi. Al banco degli imputati insieme all’uomo, più volte arrestato per spaccio, c’era una lunga serie di presunti “pusher”, identificati come complici dopo l’inchiesta sulle tante vendite di eroina e altre droghe che Anastasi portava avanti malgrado si trovasse ai domiciliari.

Il processo per lo spaccio in zona sud

Il giudice monocratico Torre ha chiuso il processo prosciogliendo tutti quanti dopo che, alla luce delle prove emerse al dibattimento, il reato contestato era stato riqualificato nella ipotesi meno grave di quelle previste per i singoli episodi di spaccio, a questo punto prescritti visto che sono passati quasi dieci nani dai fatti. Bordonaro, Gazzi, Fondo Fucile ma anche altre aree della città di Messina le zone dove l’allora trentunenne era stato “pizzicato” a cedere cocaina ed eroina, ma anche dosi di stupefacenti più leggeri.

Tutti i prosciolti

Ecco i nomi: Giuseppe Sturniolo, Antonino Foti, Gabriele Neroni, Paolo Scivolone, Emanuele Cantali Rappato, Davide Parisi e Angelo Mirabello, Gabriele Sgroi, Antonina Merlino, Carmelo Scotto, Giuseppe Augliera, Cuzzilla Daniele Antonio e Pietro Dell’Acqua. Stralciata la posizione di Anastasi che viene inviata al pubblico ministero perché modifichi i capi di imputazione. A coordinare il caso erano i pubblici ministeri Roberto Conte e Antonella Fradà.

L’arsenale

Anastasi era anche accusato di aver scassinato il distributore automatico di bevande di un padiglione del Policlinico, dove è entrato forzando la finestra il 16 settembre 2015 e di aver partecipato al “colpo grosso” in un’armeria, nell’aprile 2014. Insieme ad altri complici ancora non identificati, è entrato in un’abitazione portandosi via un fucile monocanna calibro 16, un fucile Beretta calibro 12, una doppietta Uberti calibro 16, un semiautomatico Franchi calibro 12, una pistola Tanfoglio calibro 6,35, una pistola Beretta calibro 7.65 e 50 cartucce custodite in un armadietto blindato. In quella occasione la “banda” aveva rotto la finestra della cucina, era entrata in casa ed aveva scaraventato fuori dalla finestra l’armadietto, forzandolo a quel punto con relativa facilità. Oltre alle armi si era portata via anche gioielli, oro e 250 euro in contanti.

Hanno difeso gli avvocati Daniele Pagano, Antonio Spiccia, Pietro Ruggeri, Salvatore Silvestro, Carmelo Vinci, Giorgio Italiano, Francesca Giuffrè, Pietro Venuti, Mariella Ottanà, Giuseppe Bonavita, Alessandro Trovato, Giuseppe Irrera, Alessandra Ioppolo, Angelo Panarello.

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