Morte Pandolfo, il giallo delle minacce per il caso ex Sacelit

Morte Pandolfo, il giallo delle minacce per il caso ex Sacelit

Alessandra Serio

Morte Pandolfo, il giallo delle minacce per il caso ex Sacelit

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martedì 14 Gennaio 2014 - 23:56

Per i Comunisti Italiani l'esponente di San Filippo del Mela non si è suicidato. Sotto la lente gli atti intimidatori subiti. Quarantasette anni, due figli piccoli, nessun problema nell'ambiente privato, un carattere da combattente che non si era mai piegato e non aveva alcuna intenzione di piegarsi.

"Poco prima di Natale ci eravamo sentiti al telefono, era deciso a intraprendere lo sciopero della fame per dare un segnale forte alle sue proteste, e a tutte le minacce che per quelle stava subendo". Antonio Bertuccelli, dei Comunisti Italiani di Messina, motiva cosi la sia incredulità alla notizia del suicidio del segretario segretario del Partito dei comunisti italiani di San Filippo del Mela, Antonino Pandolfo. L'uomo, 47 anni, ieri mattina è stato trovato morto dai vigili del fuoco nella sua abitazione di Corriolo. Pandolfo si sarebbe suicidato impiccandosi. I pompieri sono stati chiamati da alcuni vicini del politico, che da alcuni giorni non l'avevano più visto in giro. Pandolfo era impegnato, in modo particolare, sulle vicende legate all'amianto e aveva denunciato anomalie per quanto riguarda la gestione degli indennizzi ai lavoratori dell'ex Sacelit, ricevendo minacce, secondo quanto lui stesso aveva affermato. La magistratura ha disposto l'autopsia sul cadavere. I primi rilievi effettuati nella sua abitazione non hanno rivelato elementi che indichino altre piste. "Ma gli intenti suicidi sono quanto di più lontano possa esserci dal suo carattere, e non aveva dato segni di cedimento ultimamente", commenta ancora il collega di partito. Pandolfo lascia moglie e due figli piccoli, e una battaglia che lo ha visto da sempre schierato a favore dei dipendenti dello stabilimento ex Sacelit ribattezzato "fabbrica della morte". Un centinaio le denunce di patologie, in alcuni caso mortali, per ex dipendenti o loro familiari. E ogni volta che sosteneva una denuncia, a fianco del comitato delle Vittime, Pandolfo subiva la ritorsione. L'ultima risale a qualche mese fa: l'esponente politico stava passeggiando in strada col cane, poco lontano da casa, quando é stato aggredito e picchiato. Ricoverato in ospedale, ne è uscito con una prognosi di 15 giorni. Poco dopo di era quindi recato in Prefettura. Quello infatti non era che l'ultimo di una lunga serie di episodi inquietanti. Poco tempo prima ignoti avevano dato fuoco al portone di casa. "Aspettiamo indicazioni ufficiali dalle indagini, poi valuteremo se fare qualcosa e cosa, per noi non si tratta di suicidio", continua Bertuccelli, che in incontrerà a fine settimana il segretario nazionale del Partito proprio per discutere del caso.

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