Atm, un debito del Comune con la Regione rischia di far saltare i trasferimenti attesi

Atm, un debito del Comune con la Regione rischia di far saltare i trasferimenti attesi

Atm, un debito del Comune con la Regione rischia di far saltare i trasferimenti attesi

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lunedì 15 Ottobre 2012 - 16:40

La denuncia è di Cgil e Cisl, che chiedono a Croce di accertare responsabilità e cercare soluzioni tempestive. “Il Comune - si legge in un comunicato - corre il rischio di veder ulteriormente ridotti i propri trasferimenti correnti sul Fondo Autonomie Locali della Regione con conseguenze per i dipendenti comunali, quelli delle altre partecipate e dei servizi sociali”

Altra tegola sul Comune di Messina e sull’Azienda Trasporti. Un debito residuo di circa 3 milioni di euro contratto dall’amministrazione Buzzanca con la Regione sta bloccando tutti i trasferimenti regionali destinati all’azienda trasporti e ipoteca anche ulteriori trasferimenti da parte di altri enti. La denuncia è dei segretari generali di Cgil e Cisl Messina, Lillo Oceano e Tonino Genovese, e segretari provinciali di Filt e Fit, Pino Foti e Enzo Testa.

“Anche se si sbloccheranno i trasferimenti per il Trasporto Pubblico Locale all’ATM non arriverà un centesimo da parte della Regione, che anzi sta tentando di recuperare un credito di quasi tre milioni di euro nei confronti del Comune che l’ Amministrazione Buzzanca si era impegnata a restituire ma che non ha onorato”, dichiarano Oceano, Genovese, Foti e Testa, che in un comunicato ricostruiscono la vicenda.

“Il Comune di Messina – si legge testualmente – a fine 2008, aveva accumulato un debito con l’Assessorato regionale per le anticipazioni ottenute per fare fronte alla mancanza di liquidità e per la restituzione degli importi relativi al chilometraggio impropriamente rendicontato dall’ATM. L’Amministrazione Buzzanca nel 2010 – continuano i rappresentanti sindacali – aveva riconosciuto il debito e si era impegnata, previo accordo con la Regione, a restituire le somme in 20 rate mensili di 268.978 euro, per un totale di 5.379.560 di euro. Accordo ed impegno sanciti in un decreto regionale del 28/05/2010; da notare, per inciso, che con tale impegno il Comune sapeva che di fatto sarebbe stato falcidiato il trasferimento regionale visto che l’ammontare complessivo supera l’importo che la Regione trasferisce annualmente al Comune di Messina per l’ATM”.

Tuttavia, secondo quanto scrivono Oceano, Genovese, Foti e Testa, “l’Amministrazione Buzzanca non ha onorato l’impegno assunto ed ha versato soltanto 8 delle 20 rate e, ad oggi, il debito residuo nei confronti della regione ammonta a 2.914.855 euro. Quella somma pesa oggi come un macigno, non solo sulle sorti della partecipata – dato che la regione non trasferirà più importi di propria competenza fino al saldo del totale – ma rischia addirittura di produrre ulteriori difficoltà alle già drammatiche condizioni delle casse del Comune nei confronti del quale lo stesso Assessorato regionale sta valutando, come atto dovuto, insieme a quello degli Enti Locali, la possibilità di intervenire per il recupero di quanto dovuto sul Fondo per le Autonomie Locali”.

I quattro sindacalisti sottolineano, inoltre, come “ non solo i lavoratori dell’ATM perdono la speranza di percepire gli stipendi pregressi con lo sblocco dei trasferimenti regionali e vengono messe in discussione anche le spettanze future, ma addirittura il Comune di Messina corre a questo punto il serio rischio di veder ulteriormente ridotti i propri trasferimenti correnti sul Fondo Autonomie Locali della Regione per non aver onorato il debito contratto, con conseguenze per i dipendenti comunali, quelli delle altre partecipate e dei servizi sociali”. Con un effetto a catena che rischia di mettere ancora di più in ginocchio l’ente.

Oceano, Genovese, Foti e Testa ritengono quindi che il Commissario Croce “oltre a dover pagare i debiti che altri hanno prodotto e non onorato, fa bene a esaminare con scrupolo gli atti sia per conoscere condizioni e responsabilità, sia per approntare rapidamente quelle soluzioni che i lavoratori e i messinesi attendono con ansia crescente”.

9 commenti

  1. Dopo questa ulteriore “batosta” sembrerebbe che le speranze di poter pagare in tempi brevi gli stipendi di settembre sia dei comunali che delle partecipate si riducano al lumicino.

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  2. ora programma concluso al 100%

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  3. Vi sembra normale che di ATM MESSINA non conosciamo i BILANCI, ma che città è mai questa secondo voi? I messinesi di ATM cosa stanno aspettando per fermare quel poco che funziona e proporre alla ribalta nazionale questo caso unico nel panorama del trasporto pubblico urbano dei trasporti?
    I vostri sindacalisti non vi hanno informato che negli Enti Locali non esiste più lo stipendio sicuro?

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  4. Ogni volta che vedo qualcuno aspettar alla fermata mi viene da ridere.
    Sono cattivo?

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  5. francotomasello 16 Ottobre 2012 06:42

    i sindacati come i politici.
    alloro insaputa l’amministrazione non esiste piu’.

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  6. Se i partiti finalmente si rendessero conto che il dissesto è inevitbile e che solo attraverso l’attivazione di questa procedura è possibile ricostruire un futuro sarebbe più facile per il commissario Croce che evidentemente deve essere pressato a non dichiarare il dissesto per evitare traumi al “potere locale”. La dichiarazione di dissesto produrrebbe infatti ulteriori problemi che la politica regionale e nazionale dovrebbe quindi affrontare e contribuire a risolvere, mentre contemporabeamente si risparmierebbero molti soldi ed al tempo stesso si traccerebbe una linea di demarcazione tra passato e presente. Ciò in sintesi consentirebbe ad una nuova amministrazione di tracciare un percorso di rinascita ed al tempo stesso si potrebbe fare un pò di pulizia tra chi ha la responsabilità del disastro economico della Città!

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  7. Cominciamo a pensare al nostro domani ogii. Non permettiamo che i vecchi soliti politici ci mettano in ginocchio ancora una volta. A milano ieri o l’altro ieri hanno fatto oltre 5000 corse in più gli autobus e la metro, noi a Messina 5000 corse non le vediamo neanche in un solo intero anno di percorrenza.
    La gestione politica fallimentare lasciata dall’amministrazione Buzzanca e da quelle precedenti ha messo in ginocchio il sistema dei trasporti.. Paghiamo tutti, pagano i nostri figli, pagno i nostri familiari e noi stessi che in una piccola città come Messina non riusciamo mai a sapere se e quanto il mezzo di trasporto passerà. Tutto ciò da oltre 30 anni. Il tram non lo batte nessuno per puntualità ed efficienza. Il suo percorso e insufficiente e la tempistica è scadente ed inaffidabile.

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  8. E poi ci sarebbe il rischio che qualcuno non si possa candidare alle prossime politiche…..

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  9. Caro luiben, posso assicurarti che la Cupola di San Pietro impallidisce di fronte alla cupola messinese. Come lo spieghi che da anni predico che i conti del comune vanno controllati e mai nessuno, dico nessuno si è mosso, oppure ha imposto, a farli controllare, a partire dal commissario Sinatra, nel 2007, che promise chiarezza sui conti del Comune. ma se ne andò senza farla. Ed il sindaco Buzzanca che recentemente promise l’operazione verità sui conti del Comune, si dimise senza adempiere questa sua promessa. Mi vuoi spiegare perché questa verità non piace a nessuno, nemmeno ai consigliere del PD?, E come te lo spieghi il fatto che più volte ha scritto che i bilanci di previsione dell’Atm, dal 2003 non erano regolari perché prevedevano entrate irrealizzabili che avrebbero determinato, così come è accaduto. “perite di esercizio” che nel tempo hanno realizzato una voragine di debiti per la gioia dei nostri rappresenti nelle istituzioni cittadine e che i bilanci di esercizio, sempre dell’Atm, di fine anno dal 2003 sono da rottamare e mai nessuno ne ha chiesto le motivazioni, e che bene ha fatto il consiglio comunale a non approvarli e mai nessuno si è preoccupato e chiesto le motivazioni? Ho detto sempre e scritto, con libertà ciò che penso, e mi stanno massacrando. ma sono tranquillo e continuo anche se sono convinto che è difficile in questa città scardinare i pilastri della politica e delle istituzioni nostrane che gioiscono e prosperano sotto la cupola. , Alla mia età il futuro non mi interessa, e quindi, in libertà difenderò ciò che ritengo che mi appartiene, dignità e professionalità, se è necessario oltre i confini di questa città, male governata ed allo sfascio che sta distruggendo intere generazioni di messinesi. Messina che considero una mucca che ha allattato tanti figli, pochi illustri, possibilmente immigrati, e tanti ingrati e profittatori e che oggi, dimagrita ed affranta sta per lasciare questa città cosà come è stata definita, non molta tempo fa, dal giornalista Carnevale.

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