Ecco lo stato attuale dei candidati a Sindaco già pronti a sondare il territorio per preparare la campagna elettorale per le amministrative del 2020.

Volendo tracciare una prima road map sul toto-poltrona da Sindaco del 2020, si possono elencare i seguenti nomi impegnati già nella caccia ai voti.

La campagna elettorale a Milazzo è ancora lontana con un anno abbondante di tempo, tuttavia qualcuno prova la fuga in solitaria. Tanti i volti noti. Partendo dal centrodestra: il Presidente del Consiglio Gianfranco Nastasi, quota Forza Italia – vicino all’On. Calderone – a seguire Lorenzo Italiano, già Sindaco, e molto vicino a Diventerà Bellissima. Lorenzo Italiano è già stato Sindaco e candidato sindaco per il centrodestra, tanto da avere come sponsor nelle passate amministrative del 2015, proprio Nello Musumeci.

Nel centrodestra è uno sciame di candidati: Giovanni Di Bella per Forza Italia, attuale assessore di una giunta di centrosinistra, ribadisce il suo “ci sto” alla corsa a Sindaco.

Tra l’incudine e il martello i fratelli Pino. Carmelo non sembra essere interessato a ripresentarsi come Sindaco, tuttavia si trovano divisi tra la voglia di correre del consigliere Pippo Midili – capo opposizione e leader del gruppo Pino in consiglio – e Stefania Scolaro (Pd), già assessore con Pino e vera macchina da guerra elettorale. Midili sembra al momento avere la meglio.

La new-entry neanche tanto nuova è Franco Cusumano, già vice-sindaco con Lorenzo Italiano, prova la fuga in solitaria con una lista civica. Sempre più al centro con pezzi della sinistra, il ticket di #FareMilazzo Danilo Ficarra – un tempo vicino a Carmelo Pino poi a Lorenzo Italiano – e Angelica Furnari, di area più a sinistra.

Ed è proprio a sinistra che si apre un mare magnum di incertezza: l’unico dato è che il sindaco Giovanni Formica dovrebbe ripresentarsi nel 2020. Con l’approvazione degli ultimi bilanci il comune ha all’attivo diversi milioni di euro da poter spendere. L’ultimo anno di Formica potrebbe quindi essere un anno “in positivo” ma questo potrebbe infastidire il consiglio comunale già “morbido” sulla linea salva-bilanci. E visto gli ultimi movimenti dentro l’aula, una seconda mozione di sfiducia potrebbe davvero essere decisiva.