Il coordinatore di Sicilia Vera si era dimesso dal Cda dell'Asm per dare un segnale forte: "Poi ho capito che la cabina di regia deluchiana è lontana dalla nostra città metre in tanti salgono sul carro che pensano del vincitore"
di Carmelo Caspanello
TAORMINA – “Ho assistito attonito ad una vera e propria transumanza di diversi politici locali non esattamente in linea con la mia posizione”. Stefano Loria si smarca da Cateno De Luca e dal progetto che vede l’ex primo cittadino di Messina candidato a sindaco di Taormina. Nel documento con il quale annuncia la presa di distanza, il coordinatore del Movimento Sicilia Vera nella città turistica non usa mezzi termini. Un passo costato non poco, il suo, considerato che lo scorso 6 gennaio Loria si era dimesso dal Cda dell’Asm per dare un segnale forte ed inequivocabile a De Luca. Ma cosa è successo dopo? Loria parte da lontano. “Aderii fin dal principio (febbraio 2021) al progetto politico Sicilia Vera come simpatizzante e subito dopo come coordinatore del movimento a Taormina – esordisce Loria – e mi riempì di soddisfazione il risultato raggiunto in occasione delle elezioni regionali. Poi – aggiunge – quando il 6 gennaio scorso mi è stato chiesto di manifestare la mia posizione in modo chiaro e trasparente rispetto al Movimento, ho rassegnato tempestivamente le dimissioni dagli incarichi istituzionali ricoperti. Da quel momento, ho sperato di essere in prima linea nel definire le scelte e le strategie per il nostro paese. Ed invece ho assistito, attonito, ad una vera e propria transumanza, di diversi politici locali non esattamente in linea con la mia posizione”.
UNA CABINA DI REGIA LONTANA DA TAORMINA
Ma Loria va presto oltre. “Ho preso atto – chiosa – che vi era già una cabina di regia, lontano da Taormina, che stava elaborando un documento concreto. La passione che mi anima da sempre, mi porta a fare politica sul territorio per la gente di Taormina, quella gente che incontro ogni mattina per strada e di cui conosco ogni esigenza. Ho paura che la presenza di variegate anime politiche all’interno del movimento, animate solo dal desiderio di essere sul carro del vincitore, renderanno complessa l’amministrazione. Ho paura – conclude – che questo “documento concreto” sia distante da Taormina, così ho deciso di fare un passo indietro, ho deciso di stare con la gente di Taormina. Forse guarderò la città dal lato dei perdenti, ma sarò certamente in pace con me stesso”.
LE DIMISSIONI MULTIPLE A… SCATOLA CHIUSA
Quelle di Loria non sono le uniche dimissioni presentate per poter salire sull’Arca di De Luca. Ve ne sono state altre: Lucia Gaberscek (gruppo Mario D’Agostino) ha lasciato la presidenza del Consiglio, pur essendo quella una carica elettiva che dovrebbe pertanto andare al di là delle beghe politiche; Andrea Carpita e Nunzio Corvaia hanno lasciato la carica di assessore ed Alfio Auteri la presidenza dell’Asm. La situazione politica è in fermento ed altrettanto in fermento sembra l’Arca di De Luca, sulla quale hanno trovato posto persone e gruppi eterogenei. Chi conosce bene De Luca sa che va avanti per la sua strada e con le sue strategie “senza se e senza ma”, come ama dire. E che gli uomini della squadra alla fine li sceglie lui, senza esitare di mettere in prima linea quelli di fiducia. Sull’altro fronte il sindaco uscente Mario Bolognari osserva. Ha da nominare i nuovi assessori per quest’ultimo scorcio di consiliatura. Per la squadra in vista delle amministrative del 28 e 29 maggio prende tempo. Aspetta ulteriori mosse di De Luca, che è riuscito a raccogliere uomini e donne su più fronti, anche tra chi fino a poco fa, appena un paio di mesi, era con Bolognari, con lui ha amministrato per cinque anni e ne ha tessuto le lodi. Per poi andare con chi ne critica il loro stesso operato nel corso dell’ultimo lustro. Un capolavoro strategico quello di De Luca.

Pare che l’unico incapace di dimettersi dalla propria carica sia rimasto De Luca.