Avvocati alle urne, la carica dei Gattopardi. Ma c'è chi bussa per entrare in Consiglio

Avvocati alle urne, la carica dei Gattopardi. Ma c’è chi bussa per entrare in Consiglio

Al. Ser.

Avvocati alle urne, la carica dei Gattopardi. Ma c’è chi bussa per entrare in Consiglio

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lunedì 05 Gennaio 2015 - 12:24

Nuove regole per votare, quote rosa, l'incognita del ricorso al Tar che potrebbe annullate il voto. Legali al voto a Messina, Barcellona e Patti per rinnovare i Consigli dell'Ordine. Ma di nuovo c'é davvero poco.

E’ bulgara, come di consueto negli ultimi anni, la lista n. 1 che si presenta alle elezioni per il rinnovo del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Messina. E anche stavolta i giochi sembrano fatti, con una sostanziale conferma del gruppo, compatto, degli uscenti. Rispetto al passato, peró, complici le quote rosa, il ricorso al Tar, ed un “outsider” che porta avanti una campagna elettorale serrata, il clima è più effervescente del solito.

Le novità sono diverse: la previsione di una quota fissa alla minoranza “di genere”, il sistema elettorale, la tornata unica, il numero dei consiglieri ora proporzionale agli iscritti. Contro alcune delle novità, singoli avvocati e sigle dell’avvocatura hanno proposto ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, che li discuterà il 14 gennaio. Il Consiglio Nazionale Forense ha consigliato agli ordini locali il rinvio delle elezioni. Ed a Messina ha proposto istanza in questo senso la lista degli “oppositori”. Istanza rigettata.

Si va al voto il 15, 16 e 17 quindi, per 21 consiglieri, perché in cittá l’aumento degli iscritti ha fatto salire il numero dei rappresentanti in Consiglio. La quota rosa non ha quindi creato alcun problema, perché il Consiglio uscente si è ricandidato compatto, ed a loro si sono aggiunte le donne e le new entry uomini: Massimo Rizzo e Mimmo Santoro, poi Isabella Barone, tra le più note penaliste, Mara Carabba, Isabella Celeste, Elena Florio, Raffaella Mastroeni e Simona Mazzei, che vanno ad aggiungersi a Laura Autru, tesoriera uscente.

Lascia la presidenza Francesco Celona, al quale dovrebbe subentrare Vincenzo Ceraolo, da un ventennio avvicendatosi a segretario e tesoriere, tra i più votati a tutte le elezioni.

La rielezione del carrarmato uscente sembra scontata, ma a sparigliare le carte c’è la lista “Passione Forense”, animata da Alessia Giorgianni e Antonello Garufi e sostenuta da Salvatore Librizzi. La cugina del deputato Giampiero D’Alia é agguerritissima e ha raccolto consensi.

Tre donne animano invece una terza lista: Daniela Chillé, Anna De Luca, Patrizia Rizzo. Anche la Chillé ha animato vivacemente il periodo pre elettorale, ma nelle ultime settimane la Giorgianni ha bruciato parecchie posizioni. A differenza di quanto vociferato, oggi é scaduto il termine ultimo per la presentazione delle liste e non si sono registrate sorprese dell’ultima ora.

Più lineare il quadro di Barcellona Pozzo di Gotto dove, dopo aver tentennato per settimane, l’uscente Sergio Alfano è stato convinto a ricandidarsi. Penalista e civilista, apprezzato da tutti i colleghi per il modo pacato di fare e per il suo essere sostanzialmente “fuori dai giri” e quindi super partes, il segretario uscente, é storicamente il più votato. Si ricandida alla Presidenza Francesco Russo, esponente locale del Pd, mentre due dei consiglieri uscenti hanno fatto un passo indietro per venire incontro alle esigenze create da quote rosa e diminuzione del numero dei consiglieri. Non si ricandidano perció Francesco Ruvolo e Antonio Raimondo. Principale nota “dolente” per i barcellonesi è la schiacciante presenza di colleghi di Milazzo, 7 su 11 in lista. L’unica depositata, al momento, quella degli uscenti, visto che gli avvocati del Longano vanno al voto il 30 e 31 gennaio. C’è ancora tempo, quindi, per formare le altre due liste delle quali si vocifera, animate dallo storico oppositore Melo Pino. Ma le candidature sembrano ancora molto nebulose.

Giochi ancora tutti da fare a Patti, dove l’assorbimento del Foro di Mistretta ha fatto slittare le elezioni alla prima data utile di febbraio. Qui la novità più rilevante è “l’abdicazione” di Leone Aquino, presidente da un ventennio, padre dell’attuale sindaco Mario. Due i candidati a presidente dei quali si discute: la santagatese Lidia Di Blasi, figlia di uno stimato legale oggi consigliere di cassazione, e il brolese Mimmo Magistro. Entrambi benvoluti dai colleghi, Magistro sfrutta la carta di essere fuori dalla storica rivalità Patti-Sant’Agata, e su di lui potrebbe convergere la maggioranza. Tra le new entry, si parla di una solida rappresentanza mistrettese e di Massimo Miracola per Sant’Agata di Militello.

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